Usura? Se c'è nessuno la vede

SANTENA – L’usura? Se c’è non si vede. Il sindaco all’inizio di settembre 2008 ha parlato con il parroco che aveva denunciato la presenza di questa piaga in città durante l’omelia della festa Patronale, san Lorenzo, il 10 agosto scorso.
Benedetto Nicotra spiega: “Con il parroco ho avuto un lungo colloquio telefonico per capire le ragioni di questa sua grave segnalazione. Ho fatto presente a don Nino che a me non risulta l’esistenza nella nostra città del fenomeno dell’usura. Infatti sulla scrivania del sindaco non sono mai arrivate segnalazioni in tal senso. Naturalmente, se dovesse capitare, reagirò immediatamente, prendendo tutte le necessarie iniziative. Qualora il fenomeno esistesse mi auguro che i cittadini sappiano reagire e vengano a denunciare questa situazione. A fronte di segnalazioni puntuali vedrò come affrontare il problema. Sono cosciente anche del fatto che quando uno è in difficoltà ed è in preda alla disperazione esiste il rischio di compiere mosse sbagliate”.
Più o meno sulla stessa linea si muove Domenico Trimboli, vicesindaco: “In Comune non sono mai arrivate denunce di usura. Le parole del parroco Don Nino Olivero per me sono state davvero una sorpresa. L’istituzione Comune in tutti questi anni non ha mai avuto nessun segnale in questa direzione. Comunque è anche certo che se il parroco ha ritenuto di uscire allo scoperto disporrà di ben fondate ragioni”.
Da Giuseppe Falcocchio, assessore con delega allo Sviluppo economico, arrivano una riflessione ed una proposta: “Non è la prima volta che si segnala in città la presenza del fenomeno dell’usura. Santena confina con molti altri Comuni e non riesco a capire perché solo qui arrivino queste denunce. Sembra quasi che abbia ragione qualche esponente dell’opposizione quando, nei mesi scorsi, ha affermato che in città si respira l’aria di Corleone”.
Da Falcocchio arriva anche una proposta concreta: “Bisogna comunque informare i cittadini e gli imprenditori dell’esistenza dei fondi anti-usura. Si tratta di risorse messe a disposizione da una legge dello Stato; i finanziamenti sono regionali e vengono concessi tramite i consorzi fidi. Gli imprenditori in difficoltà prima di mettersi nelle mani sbagliate, se hanno problemi con le banche per l’erogazione di prestiti e finanziamenti, possono ricorrere ai consorzi fidi. In genere questi fondi non vengono mai completamente utilizzati: si tratta quindi di una strada sicura che si può tranquillamente percorrere invece di andare a cacciarsi in pericolose scorciatoie dagli effetti spesso devastanti”.