Santena: bilancio 2009, dichiarazione di voto congiunta di Unione dei moderati e Insieme per Santena

SANTENA – 06 gennaio 2009 – Di seguito la dichiarazione di voto congiunta dei gruppi consiliari Unione dei moderati e Insieme per Santena, in occasione della presentazione del bilancio di previsione 2009, da parte della maggioranza di centro destra guidata dal sindaco Benny Nicotra. La seduta del consiglio si è svolta il 22 dicembre 2008.

Bilancio di previsione 2009
Dichiarazione di voto dei gruppi Unione dei moderati e Insieme per Santena

Le gravi difficoltà derivanti dalla crisi dei mercati finanziari, con pesanti ricadute sull’insieme dell’economia, stanno mettendo a rischio il sistema produttivo. La drastica riduzione dei consumi, il dilagare della cassa integrazione e gli esuberi di personale derivante dal calo degli ordini per le imprese, evidenziano una situazione già drammatica oggi ma che nel 2009 può anche peggiorare.
E’ indubbio che in questa situazione, a pagare il prezzo più alto saranno gli anelli economicamente più deboli: le micro imprese con meno di 10 unità (commercianti e artigiani in particolare) sul fronte imprenditoriale e i lavoratori dipendenti con reddito medio basso oltre al mondo della precarietà in generale. A ben guardare, la maggioranza della popolazione civile.

Roberto Ansaldi
Roberto Ansaldi

Se a questo pesante andamento generale aggiungiamo la situazione tutta locale di aziende che chiuderanno e altre, come l’Ages, che subiranno un drastico ridimensionamento (quale probabile alternativa al fallimento) e abbiamo di fronte una situazione in cui tante famiglie, tanti piccoli imprenditori, tanti giovani e tanti anziani santenesi vivranno tutti i santi giorni un 2009 fatto di serie difficoltà a far fronte alle incombenze quali l’affitto o il mutuo, la rata della macchina, la mensa dei figli, l’immondizia e chi più ne ha più ne metta.
Non lo dice solo l’opposizione di Santena, ma le conseguenze sono il crescere della nuova povertà, con tanto di disagio, che sono il terreno fertile, soprattutto nel campo dell’imprenditoria, per l’usura.
Santena è questa e prendiamone atto. Non si tratta di tracciare un quadro strumentalmente fosco, ma di dire semplicemente, ma altrettanto chiaramente, le cose come stanno.

Il bilancio 2009/2011 che avete proposto non prende in considerazione la drastica mutazione della situazione socio-economica dei santenesi e, soprattutto, non se ne fa carico. Non lo fa con le cifre e, men che meno, con gli strumenti necessari.
Infatti il documento di programmazione finanziaria, ha la stessa impostazione dei precedenti e le variazioni contenute sono decisamente marginali. Che delusione! Dopo l’ultimo consiglio comunale nel dibattito sull’Ages, quando ci avete respinto la mozione perché stavate già provvedendo, ci eravamo illusi che il Sindaco e la maggioranza avessero finalmente (seppur con un anno di ritardo) capito che bisognava cambiare registro ed occuparsi seriamente dei problemi della gente: evidentemente non avevamo fatto i conti con la palese incapacità di metter mano allo strumento finanziario, con la supponenza, con la  reiterata indifferenza di fronte a chi è in difficoltà. Guardate che i cittadini, gli artigiani e i commercianti non sono solo tali solo in campagna elettorale quando è facile blandirli promettendo di tutto e di più (ripassatevi il vostro programma, ogni tanto…) ma lo sono anche e innanzitutto quando sono in difficoltà, e le difficoltà non hanno colore partitico. Sono difficoltà e basta.

Domenico Galizio
Domenico Galizio

In un anno e mezzo di Vostra gestione gli avete invece prelevato dalle tasche dei cittadini 700.000 euro l’anno in più, gli avete aumentato lo scuolabus e la mensa (che gli chiedete pure di pagare in anticipo) ovviamente a parità di servizi erogati, e ora gli state pure negando l’aiuto nei momenti di bisogno.
Complimenti ! la civiltà di una comunità si misura in primis, ricordatevelo, sulla capacità di aiutare e tutelare i più deboli.
Un’amministrazione seria e sensibile avrebbe colto l’occasione per fermarsi a ragionare e attuare quella review (che era giusto già fare l’anno scorso ) della pianificazione finanziaria in momenti di vacche magre per le casse comunali, magari confrontandovi con quell’opposizione che si era reiteratamente dichiarata disponibile a collaborare con spirito istituzionale e nel superiore interesse collettivo e che rappresenta sempre i due terzi della collettività . Avreste in buona sostanza compreso che era doveroso:
-tagliare i costi della macchina comunale (l’avevate pure scritto e promesso, ma nei fatti avete agito al contrario);
-dare delle priorità di spesa, perché iniziative che possono anche essere gradevoli in momenti di vacche grasse sono inopportune e anacronistiche quando le risorse diventano scarse, concentrando le risorse sulla manutenzione e sugli interventi sociali.

Non era neppure necessario fare delle rivoluzioni, ma rendere operativa una pianificazione finanziaria basata su alcuni principi fondamentali:
1-destinare gli oneri di urbanizzazione totalmente a un piano di manutenzione triennale serio e alle nuove infrastrutture (leggendo il programma che vi siete impegnati a realizzare avevate solo l’imbarazzo della scelta);
2-destinare una somma consistente a un fondo di garanzia straordinario per l’emergenza sociale, lasciando gli interventi operativi a una banca etica. Il Comune avrebbe, con questo strumento, evitato di elargire direttamente dei denari, ma nel contempo consentito un tangibile aiuto alle famiglie e alle piccole imprese fornendo loro le garanzie nel caso in cui il cittadino o la piccola impresa non avesse provveduto alla restituzione di quei prestiti a basso tasso e a lungo termine, che sono peculiarità della banca etica.
Se l’aveste fatto ora avremmo un bilancio risanato, equilibrato e adeguato alla situazione fatto di somme e strumenti a disposizione per poter intervenire in modo serio, ordinato e pianificato sia sulla manutenzione (strade, scuole, illuminazione pubblica, aree verdi e edifici) che sull‘emergenza sociale e avreste pure le disponibilità economiche per realizzare quelle infrastrutture di cui il paese ha bisogno evitando, tra l’altro, di arricchire le tasche di qualche imprenditore o società con un projet financing che, visto per cosa e come è stato proposto, non sta né in cielo né in terra.
Avreste solo dovuto rinunciare al superfluo, cioè a quelle iniziative di cui il cittadino può farne tranquillamente a meno e ne fa volentieri a meno quando gli si offre in alternativa interventi e strumenti equilibrati, tangibili e concreti. Sopratutto in periodo di vacche magre.

Detto in altri termini, Sindaco e giunta costerebbero come la precedente o meno (in un contesto di tale gravità dovrebbe essere preso in seria considerazione che non costino affatto); delle manifestazioni potrebbe occuparsene solo la Pro Loco come avviene in tanti i paesi vicini e lontani che da sempre ci battono per la riuscita e la capacità di attrazione di pubblico, faremmo a meno di un vigile su 8, il sindaco si scriverebbe i discorsi da solo senza bisogno di un segretario particolare, si sprecherebbe un po’ meno su fotocopie e sui costi generali, i cittadini non riceverebbero il calendario del sindaco e non si farebbero sfilate di moda ed elezioni di miss e mister nostrani.
Non solo, non sareste obbligati a vendere un pezzo del nostro patrimonio immobiliare per riacquisire quel minimo di capacità operativa in spesa corrente per i prossimi esercizi che vale, badate bene, la metà del taglio dei costi che malgrado vi fossero stati individuati e quantificati, vi siete rifiutati di fare.
Auguriamoci, tutti, maggioranza e opposizione che la situazione resti così come si preannuncia ora: che non si acuiscano ulteriormente gli effetti devastanti di questa crisi.
Auguriamoci di non tornare in questa aula su questi argomenti perché la situazione, nel frattempo, si è ancor di più aggravata e la mancata programmazione e predisposizione di strumenti essenziali avranno fatto andare fuori controllo la gestione dei problemi.

Se le casse comunali stanno male il vostro stato confusionale vi sta portando ad approvare una cura finanziaria che non solo non farà star meglio il malato, ma è peggio del male stesso.
E’ vero: avete ricevuto in eredità uno status finanziario non bello ma se andate avanti così consegnerete alla prossima amministrazione un moribondo, per giunta con un minor patrimonio. Sarete ricordati per quelli che avevano promesso e predicato di non aumentare le tasse e di ridurre i costi, ma che in realtà hanno razzolato in modo opposto.
Complimenti!
Per queste motivazioni il nostro voto non può che essere decisamente contrario.

Roberto Ansaldi, capogruppo Unione dei Moderati
Domenico Galizio, capogruppo Insieme per Santena