Santena, il consiglio approva la convenzione con la materna San Giuseppe

SANTENA – 26 febbraio 2009 – Il consiglio comunale ha approvato lo schema di convenzione con la scuola dell’infanzia San Giuseppe valida per gli anni scolastici 2009/2010, 2010/2011 e 2010/2011. L’amministrazione spende 180mila euro l’anno.

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La trattazione dell’argomento è cominciata con la relazione del sindaco Benedetto Nicotra: «Il 31 agosto andrà in scadenza la convenzione stipulata con la scuola dell’infanzia San Giuseppe, approvata con deliberazione del consiglio comunale numero 60, in data 12 dicembre 2005, con validità per il periodo gennaio 2006-agosto 2009. In data 28 dicembre 2007 la Regione Piemonte ha approvato la legge numero 28, avente a oggetto “Norme sull’istruzione, il diritto allo studio e la libera scelta educativa”. La nuova legge accorpa in un unico testo la normativa regionale in materia di diritto allo studio – legge 49/85; legge 61/96 – e introduce importanti principi quali la valorizzazione delle eccellenze  e del merito, l’erogazione di assegni di studio, gli interventi per l’integrazione scolastica degli alunni disabili ecc. In particolare, per quanto riguarda l’ambito della scuola dell’infanzia, la legge stabilisce che “la Regione riconosce la funzione sociale e formativa svolta dalle scuole paritarie, non dipendenti da enti locali operanti nel proprio territorio, purché non abbiano fine di lucro e siano aperte alle generalità dei cittadini”. Sempre la medesima normativa consente ai comuni, al fine di mantenere tale importante servizio di pubblica utilità, di stipulare convenzioni con le scuole paritarie, sulla base dello schema tipo approvato dalla Giunta regionale. La città di Santena da diversi anni è convenzionata con la scuola paritaria San Giuseppe. Ogni anno sono 150 i bambini che frequentano la scuola dell’infanzia San Giuseppe, che ha istituito sei sezioni. L’istituto svolge quindi una importante funzione pubblica di carattere educativo e sociale; essa è una scuola paritaria, gestita da soggetto giuridico senza fini di lucro – ex art. 3 del decreto Ministero pubblica istruzione del 21 maggio 2007 – opera nell’autonomia dei propri indirizzi e progetti educativi rispettando la normativa di settore».

Benedetto Nicotra
Benedetto Nicotra

Nicotra ha continuato: «Il convenzionamento ha soddisfatto e soddisfa primarie esigenze della cittadinanza quali garantire l’iscrizione e la frequenza alla scuola dell’infanzia agli aventi diritto e riconoscere la funzione sociale della scuola dell’infanzia paritaria. L’amministrazione comunale di Santena ha la volontà e l’interesse a rinnovare la convenzione con la Scuola dell’infanzia San Giuseppe, nel rispetto della legge regionale 28/2007 e compatibilmente con la salvaguardia degli equilibri di bilancio. A partire dall’anno 2000 i bambini santenesi iscritti alla scuola San Giuseppe non hanno più pagato la retta di frequenza. Il trattamento paritario è stato possibile incrementando progressivamente negli anni l’entità del contributo comunale. L’impegno finanziario della città di Santena, nell’ultimo triennio, è consistito nell’erogazione di un contributo annuo di euro 175.000, al netto degli oneri fiscali e al netto dei contributi regionali e statali. Per i prossimi anni, di contro, le norme in materia di contenimento della spesa pubblica e le minori disponibilità finanziarie dei Comuni non consentono più all’amministrazione comunale di erogare alla scuola San Giuseppe un contributo sufficiente a pareggiare il bilancio del soggetto gestore, senza introdurre una retta di frequenza anche a carico degli utenti santenesi. Ciò deriva anche dall’aumento di costi per il soggetto gestore. Dal 1° gennaio 2009 l’istituto San Giuseppe ha rinnovato la convenzione con l’istituto suore Sant’Anna che dirige la scuola e pertanto è scaturito l’obbligo di adeguare lo stipendio delle suore insegnanti a quello delle insegnati laiche. Sempre maggiori sono i costi indispensabili per la gestione – varie pratiche relativa alla sicurezza, sicurezza alimentare, certificazioni – e la costante manutenzione ordinaria e straordinaria per mantenere alto il livello di servizio che la scuola offre. Una incognita è rappresentata dai contributi erogati da altri enti – ministero e Regione. L’ammontare dello stanziamento viene comunicato durante l’anno scolastico e la liquidazione spesso avviare con notevole ritardo».
Il sindaco ha continuato: «Neppure l’aumento del contributo comunale a 180.000 euro è sufficiente a pareggiare il bilancio annuale del soggetto gestore. In linea previsionale per l’anno 2009, infatti, i costi ammontano a euro 455.000 mentre i ricavi, pur tenendo conto del contributo comunale di euro 180.000 e dei contributi pubblici consolidati, ammontano a soli euro 415.000. Dai dati contabili emerge quindi la necessità di coprire tale disavanzo tra costi e ricavi – oscillante in 40-45.000 euro annui – attraverso l’introduzione di una retta di frequenza anche a carico degli utenti residenti in Santena. Diversamente il contributo comunale dovrebbe essere di circa 230.000 euro, somma notevolmente superiore al contributo erogato negli anni precedenti e comunque non disponibili all’atto dell’approvazione del bilancio comunale 2009. Per quanto concerne la misura della retta di frequenza, dopo i numerosi incontri con i rappresentanti della scuola San Giuseppe, si è convenuto di fissare in euro 25 l’importo della retta a carico degli alunni residenti in Santena. E’ di tutta evidenza che l’importo della retta è sensibilmente inferiore a quella praticata da altri istituti privati, convenzionati con i Comuni limitrofi, anche grazie all’oneroso impegno economico sostenuto dalla città di Santena. Ma l’intervento del Comune non si è limitato soltanto a ridurre la retta di frequenza. Nello stesso tempo l’amministrazione comunale ha ritenuto opportuno stanziare anche nuove risorse economiche per assicurare la frequenza gratuita di tutti i minori residenti in Santena i cui nuclei familiari hanno  redditi limitati. Si è così venuti incontro all’esigenza di sostegno alle fasce più deboli della popolazione santenese. Al fine di individuare la categoria dei soggetti beneficiari di tale agevolazione è parso logico utilizzare i medesimi criteri utilizzati dalla Regione Piemonte per l’assegnazione delle borse di studio, stabiliti dalla legge 10 marzo 2000, numero 62 “Norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all’istruzione” e relative disposizioni attuative. E pertanto per l’anno scolastico 2009/2010 avranno diritto alla frequenza gratuita tutti i minori i cui nuclei familiari abbiano  dei redditi Isee pari o inferiori a euro 10.632,94. Negli anni successivi il limite reddituale di esonero dal pagamento della retta verrà automaticamente aggiornato agli importi determinati dalla Regione Piemonte. L’amministrazione comunale si è impegnata inoltre a rimborsare al soggetto gestore anche le spese da questi sostenute per gli inserimenti gratuiti di minori santenesi».

Roberto Ansaldi
Roberto Ansaldi

Il primo che è intervenuto dopo la lunga relazione del sindaco è stato Roberto Ansaldi, capogruppo dell’Unione dei moderati, per una dichiarazione di voto: «Personalmente mi asterrò dall’esprimere valutazioni su questa delibera perché, anche se capisco le difficoltà di quadratura del bilancio da parte dell’amministrazione, d’altro canto si perde però lo spirito con cui era nato questo contributo. Ricordo, per quelli che non erano in consiglio allora che questo contributo nasce  da un accordo in virtù di una lista di richieste da parte di cittadini di iscrizione alla materna pubblica, pari a due sezioni, ovviamente senza che l’amministrazione potesse soddisfare questo bisogno.  D’altra parte in quel contesto, e in quegli anni, la scuola materna privata perdeva – orientativamente – circa una sezione l’anno. Si pensò allora di fare quello che in realtà, allora, non aveva ancora fatto nessun comune. Credo sia stata una buona iniziativa. E cioè quella di mettere nelle stesse condizioni le famiglie santenesi di poter scegliere se mandare il figlio alla materna pubblica o alla privata, a parità di costi».

Roberto Ansaldi ha continuato: «Questo ha voluto dire per l’amministrazione partire da un costo iniziale di 135mila euro l’anno e, con varie rivalutazioni, si è arrivati agli attuali180mila euro. Chiaramente, con gli incrementi che ci sono stati, relativi a tutta la serie di incombenze, comprese quelle del rinnovo del contratto,  anche con queste cifre la scuola materna San Giuseppe non ce la fa a far pareggiare i costi con i ricavi. Questa è la ragione per cui si chiedono 25 euro alle famiglie. E sono altri 25 euro che ricadranno su famiglie che sono già in difficoltà; mi conforta il fatto che il sindaco ha detto che le famiglie più in difficoltà saranno aiutate. Lo ripeto, capisco e comprendo le esigenze di bilancio, però si è perso lo spirito iniziale. Perché, se è vero che oggi una retta di un bambino che va alla privata è di 25 euro, contro i cento – in media – delle rette in vigore nei Comuni vicini, è pur anche vero che da quest’anno questi 25 euro cominceranno ad incrementarsi. Per cui tutti gli anni andranno ad aumentare. Questo vuol dire che, in momenti in cui le famiglie sono in difficoltà, ci saranno meno iscrizioni alla materna privata e, di fatto, torneremo ad avere le liste di attesa alla materna pubblica. Per questo dico che non credo che questa sia la soluzione. Mi rendo anche conto che il bilancio del Comune è quello che è, ma io avrei un attimino più approfondito la cosa, cercando altri modi di poter compensare. Io rispetto la scelta dell’amministrazione ma non mi sento di avvalorarla nella sua complessità e quindi mi astengo».

Bruno Ferragatta
Bruno Ferragatta

Il dibattito è proseguito con l’intervento di Bruno Ferragatta, capogruppo dell’unione centrosinistra: «Anche noi forniremo un voto di astensione perché comprendiamo la questione generale, cioè il fatto che comunque ci troviamo in una situazione in cui l’amministrazione pubblica non ce la fa a rincorrere gli adeguamenti di carattere strutturale che la scuola richiede e – dall’altra – ci troviamo nella candizione di chiedere alle famiglie di sborsare ora 25 euro, ma questo aprirà la stura ad adeguamenti progressivi. Ora io penso che non sia un fatto tragico e drammatico chiedere un contributo alle famiglie che possono e devo riconoscere che si mantiene l’attenzione verso le famiglie più bisognose, con Isee bassi. D’altra parte io pongo anche una questione di attenzione e di risposta alle esigenze della città. Mi chiedo se stiamo rispondendo a tutte le liste di attesa dei bambini. Probabilmente servirà un intervento più dinamico, perché è probabile che ci saranno più domande che posti disponibili. Nel rapporto che si ha con la San Giuseppe bisognerebbe anche mettere in conto l’esigenza di ampliare il servizio offerto, se dalla città arriva questo tipo di richiesta. Sostanzialmente questa delibera ci mette di fronte ad una situazione amara ma nello stesso tempo non si riesce a capire quale è la situazione generale rispetto a questo tema: per questo il nostro gruppo si asterrà».

Tommaso Elia
Tommaso Elia

E’ quindi intervenuto Tommaso Elia, della lista Insieme per Santena:  «Premetto che parlo a titolo puramente personale. Io volevo dire che il mio voto sarà positivo per vari motivi. Il primo è che io ho sempre votato positivamente la convenzione fin dai tempi che facevo parte della commissione che si interessava di queste problematiche. Io ritengo che la materna San Giuseppe abbia sempre svolto un buon servizio sotto l’aspetto educativo e sociale nei confronti di tutta la città. Se consideriamo che la scuola pubblica non riesce a sopperire a tutte le necessità che arrivano  dal fatto che in famiglia si lavora in due e che è difficile collocare i figli in età scolastica. È ovvio che il contributo di 25 euro è sicuramente un peso, soprattutto per chi ha più figli. È anche vero che se noi non votiamo la convenzione la retta mensile lieviterebbe di molto. Io dico che è giusto che la convenzione vada avanti. Lo ripeto, parlo a titolo personale, ma il mio voto è positivo».

Il dibattito è continuato con le repliche del sindaco Benny Nicotra: «Volevo ricordare che la convenzione era il risultato di una situazione critica. La scuola san Giuseppe andava verso la chiusura e noi avevamo un grosso problema in città. La scuola pubblica aveva tante richieste ma non avevamo possibilità di accogliere tutti. Alcuni genitori portavano i figli a Cambiano, Poirino e in altri Comuni vicini. Di fronte a questa situazione abbiamo individuato la strada della convenzione e non è stato facile. In seguito molti altri Comuni hanno seguito la nostra strada: e la stessa Regione ha prodotto un provvedimento per tutte le scuole private e cattoliche che ricalca la filosofia di quanto noi avevamo fatto».
Nicotra ha concluso: «Oggi sono tornate a esserci le liste di attesa: nelle materne pubbliche e alla San Giuseppe non abbiamo posti sufficienti per tutti i bambini santenesi. La materna Marco Polo è già satura ma la San Giuspeppe è ancora più satura. Stiamo lavorando per trovare soluzione a questo problema. Ringrazio ognuno di voi per le proprie posizioni ma – e lo dico da mestierato politico – non condivido quando uno ritiene giusta una cosa e poi, nella votazione, si astiene. Naturalmente il mio è un giudizio del tutto personale».

Si è quindi passati alla votazione dello schema di convenzione triennale fra il Comune e la scuola dell’infanzia San Giuseppe. Di seguito l’esito della votazione:  Cascella, sì; Nicotra sì; Mosso, sì; Giacone, si; Trimboli, sì; Tamagnone, sì; Falcocchio, assente; Gaude, sì; Bergoglio, sì; Mastrogiovanni, sì; Tosco, sì; Maggio, sì; Borgarello, sì; Migliore, sì; Ferragatta, astenuto; Siciliano astenuta; Martini, astenuto; Ansaldi, astenuto; Miano, assente; Galizio, astenuto; Elia, sì.
Questo è stato l’esito della votazione: favorevoli 14, astenuti 5, assenti 2. Lo schema di convenzione è stato approvato.