Santena, i lavoratori Ages alla marcia per il lavoro a Torino

SANTENA – 28 febbraio 2009 – C’erano anche 50 lavoratori dell’Ages stamattina alla marcia organizzata dalla Cgil. Una decina di altri santenesi sono arrivati con il bus dello Spi di Chieri. In tutto – secondo la Cgil – sono stati 60 mila i partecipanti alla marcia per il lavoro a Torino; diverse le cifre fornite dalle forze dell’ordine che parlano di 10 mila presenti.

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Il corteo, aperto dallo striscione «Contro la crisi una soluzione c’è: lavoro e contratto», è partito da piazza Vittorio Veneto e ha sfilato fino a piazza Castello.  Numerosi gli esponenti politici presenti, tra i quali il segretario nazionale di Rifondazione, Paolo Ferrero, che ha distribuito il pane al prezzo di un euro al chilo, i parlamentari del Pd, Cesare Damiano, Stefano Esposito, Anna Rossomando, Magda Negri e Antonio Boccuzzi.

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«Oggi a Torino hanno sfilato i lavoratori che sentono la crisi – ha affermato il segretario generale della Fiom torinese, Giorgio Airaudo -. E’ un problema per Cisl e Uil che non sono qua e che dovrebbero ascoltare di più i lavoratori. Da parte della Cgil è stata una prova di forza non indifferente».
«I dati del Piemonte dimostrano che per la prima volta sono coinvolti, in contemporanea, tutti i settori e tutte le Province – ha ricordato il segretario generale della Cgil Piemonte, Vincenzo Scudiere –. La Cig, a fine gennaio, ha coinvolto 50mila lavoratori ai quali vanno aggiunti i 28mila in mobilità e i 125mila con contratti atipici che scadono nel corso del 2009. In pratica sono oltre 200.000 le persone coinvolte dalla crisi in pochi mesi, lo stesso numero di posti di lavoro che si sono persi in dieci anni tra il 1980 e il 1990».

La Cgil oggi a Torino era in piazza da sola, una condizione sottolineata da Vincenzo Scudiere: «Le altre organizzazioni sindacali stanno assecondando il disegno del governo che tenta di isolare la Cgil. Manifestazioni come quelle di oggi dimostrano però che la Cgil non è isolata».
«Avremmo voluto che Cisl e Uil fossero qui con noi – ha sottolineato Agostino Megale della segreteria confederale Cgil – mentre in questa crisi governo e Confindustria hanno scelto la divisione sindacale. Noi non avremmo mai fatto un accordo senza Cisl e Uil, un accordo sbagliato che fa perdere potere d’acquisto ai lavoratori e riduce salario».

«Al centro della marcia di oggi – ha spiegato Agostino Megale – c’è il lavoro, la difesa dell’occupazione e le azioni che chiediamo al governo contro la crisi. È evidente che se il ministro del Lavoro e il governo in una situazione come questa pensano di poter agire con un ddl delega che altera e modifica il diritto costituzionale allo sciopero questo non va bene. Noi come Cgil, insieme agli altri sindacati confederali, da sempre siamo contro gli scioperi corporativi che procurano disagi ai cittadini e mettono l’uno contro l’altro, ma questo non può voler dire procedere modificando il diritto costituzionale come il diritto di sciopero».