Santena, i numeri della crisi economica nel bacino del chierese

SANTENA – 7 aprile 2009 – “Patto per il lavoro contro la crisi, l’impegno dei Comuni del bacino chierese”: questo il titolo del documento preparato dalla Provincia di Torino e dal Centro per l’Impiego di Chieri, con la collaborazione dei Comuni del bacino. Si tratta di 21 pagine che contengono dati utili per comprendere la crisi economica così come si presenta nella nostra zona. Il patto in questi giorni sta per essere approvato dai Comuni del Chierese.

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Patto per il lavoro contro la crisi

L’impegno dei Comuni del bacino Chierese

In premessa il documento riporta: «La crisi economica esplosa nel corso del 2008 in tutte le economie di mercato, sta avendo pesanti effetti sul mercato del lavoro del chierese. Infatti la nuova situazione si somma alla crisi produttiva che, da tempo, ha coinvolto il territorio nel settore del tessile e del metalmeccanico (caso Embraco). Tale crisi fa emergere la necessità di utilizzare il metodo della concertazione territoriale e della programmazione integrata, quali strumenti per poter fronteggiare la situazione di disagio sociale e occupazionale, che si sta delineando sempre più marcatamente: risulta pertanto fondamentale, così come evidenziato dalla Provincia di Torino nel proprio atto di indirizzo, costruire una rete di Comuni facenti parte del bacino del chierese, che favorisca la concretizzazione di interventi in tema di informazione, accoglienza, orientamento e che promuova la ricollocazione dei lavoratori oltre al coordinamento di tutte le politiche di sostegno ai bisogni delle famiglie – casa, trasporti, istruzione».

Il documento prosegue con alcuni paragrafi dedicati all’analisi del contesto.  Vengono esaminati gli avviamenti, la disoccupazione e le cessazioni. «Dai dati elaborati dall’Ufficio statistiche dell’Osservatorio mercato del lavoro – è scritto – e riferiti all’ultimo trimestre 2007-2008, emerge che sul territorio del Centro per l’impiego di Chieri vi è stata una notevole diminuzione degli avviamenti. Si è infatti passati da 3.449 a 1.989 avvii, di cui 814 uomini e 1.175 donne (-57,67%). Tale diminuzione si è riscontrata in particolar modo nel comparto industriale, nello specifico nel settore metalmeccanico».

La tabella che riporta gli avviamenti mette in relazione il quarto trimestre del 2007 con il quarto trimestre del 2008. Le variazioni sono le seguenti: in agricoltura il calo è di due unità, pari a -5,56%; per alberghi e turismo si registra un aumento di 44 unità, pari ad un aumento del 47,83%; nel settore altra industria il calo è di 133 unità, pari a -36,94%; in altri servizi pubblici, sociali e personali si ha un aumento di 5 unità, pari a +5,21%; nell’ambito delle attività finanziarie l’aumento è di 6 unità, ed è pari al 100%; nel commercio l’aumento è di 21 unità, pari al 14,58%; nell’edilizia gli avviamenti calano di 17 unità, pari ad una diminuzione dell’8,13%; nell’industria metalmeccanica arriva la botta più dura, gli avviamenti calano di 1.311 unità, una contrazione pari a -91,04%; nel settore istruzione la riduzione è di 60 unita, con un calo del 18,75%; nel personale domestico si ha un aumento di 9 unità, con un +5,08%; nella pubblica amministrazione la riduzione è di 20 unità, con un calo del 35,09%; nel settore sanità e assistenza sociale la riduzione è di 25 unità, con una flessione pari a -22,94%; per i servizi a impresa si registra un aumento di 33 unità, pari a +20,75%; nei trasporti e comunicazione gli avviamenti calano di 14 unità, con una flessione pari a -32,56%; nel settore missing si registra un aumento di 4 avviamenti, pari a +1,99%. In totale gli avviamenti che nel quarto trimestre 2007 erano 3.449, nel quarto trimestre 2008 si riducono a 1.989, con una flessione di 1.460 unità, con una contrazione percentuale pari a -42,33.

La relazione continua: «Analogamente nel medesimo periodo di riferimento (ultimo trimestre 2007-ultimo trimestre 2008), si rileva una drammatica flessione nell’ambito delle tipologie contrattuali dei contratti di somministrazione, che sono passati da 1.350 a 273, con una riduzione di -79,7%». I contratti di somministrazione che erano 1.350 nel IV trimestre 2007, passano a 273 nel IV trimestre 2008, con una riduzione di 1.077 unità, pari a -79,7%. I tempi determinati – sempre nello stesso periodo – passano da 1.569 a 1.270, con una riduzione di 299 unità, pari a -19%. I tempi indeterminati passato da 530 a 446, con una contrazione di 84 unità, pari a un calo del -15,8%. In totale, gli avviamenti per tipologia di contratto presso il Centro per l’impiego di Chieri tra contratti di somministrazione, tempi determinati e tempi indeterminati passano da 3.449 a 1.989, con un calo di 1.460 unità, con una contrazione del -42,3%.

La relazione prosegue: «Conseguentemente si segnala rispetto ai dati di flusso dei lavoratori disponibili, sempre confrontando il 4° trimestre 2007 con il 2008, che si è verificata una variazione in aumento del 24,3% di cui 8,0% riferita alle donne e 49.7% agli uomini (fonte: Ufficio statistiche Osservatorio mercato del lavoro). Per completare il suddetto quadro riferito alla situazione locale, si ritiene inoltre importante evidenziare i dati riferiti alla percentuale di disoccupati, rispetto alla popolazione attiva e alle cessazioni nei vari Comuni che fanno parte del centro per l’impiego di Chieri».

Chieri: popolazione attiva, tra 16 e 65 anni, 23.030; iscritti Centro per l’impiego 1.584; disoccupati 6,90%.
Andezeno: popolazione attiva, tra 16 e 65 anni,1.314; iscritti Centro per l’impiego 79; disoccupati 6%.
Poirino: popolazione attiva, tra 16 e 65 anni, 6.687; iscritti Centro per l’impiego 381; disoccupati 6%.
Cambiano: popolazione attiva, tra 16 e 65 anni, 4.195; iscritti Centro per l’impiego 218; disoccupati 5,20%.
Santena: popolazione attiva, tra 16 e 65 anni, 7.080; iscritti Centro per l’impiego 367; disoccupati 5,10%.
Moriondo: popolazione attiva, tra 16 e 65 anni, 492; iscritti Centro per l’impiego 25; disoccupati 5%.
Riva presso Chieri: popolazione attiva, tra 16 e 65 anni, 2.732; iscritti Centro per l’impiego 130; disoccupati 4,70%.
Isolabella: popolazione attiva, tra 16 e 65 anni, 257; iscritti Centro per l’impiego 12; disoccupati 4,60%.
Mombello: popolazione attiva, tra 16 e 65 anni, 250; iscritti Centro per l’impiego 12; disoccupati 4,60%.
Marentino: popolazione attiva, tra 16 e 65 anni, 915; iscritti Centro per l’impiego 44; disoccupati 4,40%.
Arignano: popolazione attiva, tra 16 e 65 anni, 697; iscritti Centro per l’impiego 28; disoccupati 4%.
Pralormo: popolazione attiva, tra 16 e 65 anni, 1.212; iscritti Centro per l’impiego 43; disoccupati 4%.
Pavarolo: popolazione attiva, tra 16 e 65 anni, 731; iscritti Centro per l’impiego 26; disoccupati 3,50%.
Baldissero: popolazione attiva, tra 16 e 65 anni, 2.417; iscritti Centro per l’impiego 86; disoccupati 3,50%.
Montaldo: popolazione attiva, tra 16 e 65 anni, 451; iscritti Centro per l’impiego 15; disoccupati 3,30%.
Pino Torinese: popolazione attiva, tra 16 e 65 anni, 5.454; iscritti Centro per l’impiego 155; disoccupati 2,80%.
Pecetto Torinese: popolazione attiva, tra 16 e 65 anni, 2.481; iscritti Centro per l’impiego 69; disoccupati 2,20%.
Fonte: iscritti Centro per l’impiego Chieri, estrapolazione attraverso Stampe selettive Sistema Piemonte; popolazione attiva, dati provenienti dal sito demo.Istat., con valori riferiti al 1° gennaio 2008

La relazione continua: «Dai dati forniti all’Inps, riferiti alle domande pervenute presso l’Agenzia di Chieri, emerge un aumento del numero delle richieste di disoccupazione, che sono passate da 170 (dato rilevato nel mese di febbraio 2008) a 406 (dato rilevato a febbraio 2009), con un aumento del 239%».
Il documento riporta il numero di cessazioni dal 1° gennaio 2008 fornite dal Centro per l’impiego nel mese di marzo 2009
Chieri: cessazioni 445, di cui 191 femmine e 254 maschi.
Santena: cessazioni 134, di cui 66 femmine e 68 maschi.
Poirino: cessazioni 104, di cui 45 femmine e 89 maschi.
Cambiano: cessazioni 71, di cui 36 femmine e 35 maschi.
Riva presso Chieri: cessazioni 51, di cui 31 femmine e 20 maschi.
Pino Torinese: cessazioni 49, di cui 27 femmine e 22 maschi.
Andezeno: cessazioni 22, di cui 15 femmine e 7 maschi.
Pecetto Torinese: cessazioni 22, di cui 12 femmine e 10 maschi.
Baldissero: cessazioni 18, di cui 7 femmine e 11 maschi.
Arignano: cessazioni 14, di cui 7 femmine e 7 maschi.
Marentino: cessazioni 12, di cui 7 femmine e 5 maschi.
Pralormo: cessazioni 12, di cui 4 femmine e 8 maschi.
Pavarolo: cessazioni 9, di cui 4 femmine e 5 maschi.
Montaldo: cessazioni 9, di cui 8 femmine e 1 maschio.
Isolabella: cessazioni 6, di cui 5 femmine e 1 maschio.
Moriondo: cessazioni 5, di cui 4 femmine e 1 maschio.
Mombello: cessazioni 3, di cui 0 femmine e 3 maschi.

Il Patto per il lavoro contro la crisi prende quindi in esame la cassa integrazione guadagni straordinaria. «In riferimento al ricorso alla cassa integrazione straordinaria, dai dati elaborati a cura dell’ufficio Statistiche dell’Osservatorio del mercato del lavoro, riferiti all’intero territorio della Provincia, emerge un aumento delle ore autorizzate che sono passate da 744.054 nel mese di gennaio 2008 a 1.053.798 nel mese di gennaio 2009. In base ai dati forniti dalle organizzazioni sindacali nel mese di dicembre 2008 e confermati dal locale Centro per l’impiego, le aziende che hanno avviato procedure di Cigs, nell’ambito del bacino del centro per l’impiego di Chieri sono le seguenti:
Mie, Chieri (contratto Ccnl Metalmeccanici); 32 unità in Cigc; causale, procedura concorsuale; inizio, 22 aprile 2008, fine, 21 aprile 2009;
Embraco Europe, Chieri, Riva di Chieri (contratto Ccnl Metalmeccanici); unità in Cigc 252; causale, procedura ristrutturazione aziendale; inizio, 02 maggio 2008; fine, 1° maggio 2009;
Palmar, Chieri, Riva di Chieri (contratto Ccnl pulizie; unità in Cigc 12; causale, articolo 1 co. 7 legge 451/9; inizio, 2 maggio 2008; fine, 31 maggio 2009;
Laria, Santena (contratto Ccnl ceramiche); unità in Cigs 20; causale, crisi aziendale; inizio, 1° settembre 2008; fine, 31 ottobre 2009.
Il suddetto quadro è in evoluzione negativa, in quanto dal mese di gennaio 2009 anche le aziende Rotolito srl di Baldissero Torinese e Ages spa di Santena hanno avviata la Cigs, rispettivamente a seguito di una procedura di fallimento e di amministrazione straordinaria. Dai dati forniti dalle aziende risultano essere coinvolti rispettivamente 47 lavoratori residenti nel Comune di Chieri, la maggior parte sono compresi nella fascia anagrafica tra i 36 e i 45 anni».

Il documento prosegue: «Alla luce della situazione economica, che già da alcuni anni vede le aziende del territorio sempre più coinvolte da procedure di Cigs, il Comune di Chieri, unitamente ad alcuni altri Comuni del bacino del Chierese – come ad esempio Pino Torinese, Santena e Riva presso Chieri – hanno ritenuto opportuno, aderire al servizio istituito dal Comune di Torino, riguardante la gestione dell’anticipazione della cassa integrazione guadagni straordinaria ai lavoratori provenienti da aziende interessate da procedure di fallimento, liquidazione coatta amministrativa o amministrazione straordinaria. Tale servizio ci ha consentito di dare una risposta, anche se minima, alla difficoltà espressa dai lavoratori, che si sono trovati ad affrontare improvvise situazioni di disagio economico. Ad oggi per la città di Chieri sono pervenute da dicembre 2008, 28 domande di anticipo. Presso il Comune di Santena, sede della ditta Ages, sono pervenute 43 domande di anticipo della Cigs, su 63 residenti coinvolti».

Il Patto per il lavoro contro la crisi prosegue con il paragrafo dedicato ai dati sul disagio sociale. «Nell’ambito dell’utenza che si rivolge al Cssac – Consorzio dei servizi socio assistenziali del chierese – e ai servizi Sociali dei Comuni si è rilevato, a decorrere dal mese di dicembre 2008, un maggior numero di soggetti posti in cassa integrazione, in mobilità  precari, con contratti di somministrazione scaduti e non rinnovati, che manifestano una forte difficoltà a far fronte ai pagamenti inerenti le spese dell’affitto, del riscaldamento, delle utenze domestiche, della mensa scolastica e delle rate riferite a mutui e prestiti in corso. In relazione alla spesa totale di assistenza economica erogata dallo Cssac per il Comune di Chieri e per altri Comuni della Provincia di Torino, quantificata per il 2007 in euro 551.000 e per il 2008 in euro 563.000, si rileva nei primi tre mesi del 2009 un aumento di erogazione di oltre il 50 per cento. Nei Comuni di Chieri, Cambiano e Santena i casi nuovi che usufruiscono dell’assistenza economica nel 2008 rappresentano circa il 50 per cento della popolazione dei beneficiari totali. La media della spesa mensile dei primi tre mesi del 2009 è di circa euro 60.000, a fronte di quella erogata nel 2008 di euro 47.000, si rileva pertanto un aumento di circa +28% di contributi economici alle persone».

Il documento prosegue con il paragrafo che analizza le politiche del lavoro attivate dai Comuni negli anni 2007-2008. «Alcuni Comuni del territorio hanno da tempo utilizzato in maniera molto efficace la progettazione dei cantieri di lavoro, quale misura concerta di contrasto al fenomeno della disoccupazione e come misura di attivazione positiva delle persone in difficoltà, onde evitare il cronicizzarsi dello stato di necessità e quindi dell’erogazione di contributi pubblici. A tale scopo i Comuni sotto elencati hanno intenzione di prorogare, a proprio carico, per alcuni mesi i progetti autorizzati dalla Provincia di Torino, ai sensi della legge regionale 55/84 e successive modifiche».
Una tabella del documento riporta il numero dei lavoratori inseriti nei cantieri di lavoro nel 2008 per ogni Comune: Chieri conta 8 persone inserite; Santena 10; Poirino 13.

Il documento prosegue: «Il Comune di Santena inoltre è convenzionato con una cooperativa sociale per l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati; l’affidamento dei servizi caratterizzati dalla presenza di manodopera ha consentito l’occupazione di una decina di persone appartenenti a categorie svantaggiate. Il Comune di Chieri, nell’ottica di consolidare la rete dei servizi territoriali alla persona, nel 2006 ha promosso la costituzione di un tavolo di lavoro con il locale Centro per l’impiego, il Cssac, l’Asl To5 – Sert e servizio Salute mentale – il Centro di educazione permanente degli adulti, con l’obiettivo di dare continuità alle modalità di collaborazione e co-partecipazione ai progetti di politiche del lavoro, con particolare riguardo alle fasce deboli».

Il documento continua così: «Dalle riflessione e dalle informazioni emerse dai componenti del tavolo e con la collaborazione delle associazioni di categoria e delle agenzie formative del territorio si è potuto progettare, realizzare molteplici iniziative volte alla ricollocazione lavorativa di soggetti disoccupati del territorio, in particolare si ricordano le due più recenti.
1.Progetto di inserimento lavorativo “Percorsi di sviluppo professionale nelle aree import/export e nel comparto meccanico/tessile”, co-finanziato dal ministero dell’Interno, attraverso la Riserva fondo Lire Unrra. Tale intervento, rivolto a soggetti di età compresa tra i 19 e 55 anni, in possesso di diploma di scuola media superiore – per il settore import/export – e in possesso del diploma della scuola media inferiore – per il comparto meccanico-tessile – prevedeva a favore dei beneficiari azioni di orientamento, ricerca attiva del lavoro e formazione svolta in aula e in situazioni presso aziende nelle quali sono stati svolti i tirocini lavorativi. Rispetto agli undici soggetti che hanno partecipato fino alla conclusione del progetto: cinque soggetti hanno trovato un’occupazione lavorativa; cinque soggetti hanno intrapreso percorsi avviati dal centro per l’impiego, di supporto all’inserimento lavorativo e un soggetto ha scelto di portare a termine il percorso di studi intrapreso.
2. Intervento di accompagnamento al lavoro svolto attraverso il progetto “Lavori in corso”, rivolto ai disoccupati in possesso di basse qualifiche e con forti difficoltà ad attivarsi autonomamente per trovare una collocazione lavorativa. Tale progetto prevede anch’esso percorsi di orientamento, formazione, ricerca attiva del lavoro e tirocini presso aziende del territorio. Rispetto ai venti partecipanti all’iniziativa, ad oggi si rileva che dieci soggetti stanno portando a termine il tirocinio lavorativo intrapreso e un soggetto sta frequentando un corso di formazione».
Sin qui la parte del Patto per il lavoro contro la crisi, relativa all’analisi del contesto. Il documento – firmato dalla dirigente Lilia Marchetto – continua presentando il Piano territoriale per il lavoro, le misure comunali e intercomunali di sostegno ai lavoratori in crisi occupazionale. L’ultimo capitolo espone le valutazioni.

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Fonte: “Patto per il lavoro contro la crisi. L’impegno dei Comuni del bacino Chierese”. Provincia di Torino – Centri per l’impiego. Chieri, 26 marzo 2009