Santena, mozione sui terreni Masseria, gli interventi di Bruno Ferragatta e Domenico Galizio

SANTENA – 24 giugno 2009 – Di seguito gli interventi dei consiglieri Bruno Ferragatta e Domenico Galizio, nel dibattito sulla mozione relativa alla futura destinazione d’uso dei terreni della Masseria, durante il consiglio comunale di lunedì 23 giugno 2009.

24giu09-cc

Bruno Ferragatta, capogruppo dell’Unione Centrosinistra Santena, ha cominciato così il suo intervento: «A nome del gruppo esprimo le perplessità che sono state già menzionate dal collega Roberto Ansaldi. Questa mozione è abbastanza strana perché arriva in previsione di un qualcosa che potrebbe succedere. Stiamo ragionando su un qualcosa che non abbiamo ancora visto nella sua concretezza e, in effetti, a protocollo non risulta ancora nulla. Indipendentemente dal fatto che ci sia o meno una richiesta questa amministrazione è chiamata a esprimersi rispetto al tema. L’operazione di acquisto c’è stata perché, di fatto, ci sono gli atti che ne parlano. Si tratta di una operazione che ci auspichiamo non diventi il prodromo di una variante urbanistica che sarà poi da votare in consiglio. E allora con questa mozione noi vorremmo sostanzialmente appellarci a tutti i consiglieri, non solo a quelli di opposizione, ma anche quelli di maggioranza – perlomeno quelli che hanno a cuore il territorio e che pensano che l’utilità pubblica sia sempre prevalente rispetto ai – seppur legittimi – interessi privati. Diciamo anche subito che non sono in discussione degli interessi privati e la loro legittimità. Qui è in discussione la pubblica utilità di una eventuale decisione che il consiglio può prendere: oggi con questa mozione, tutto il consiglio ha l’opportunità di dire che cosa pensa rispetto al futuro di una porzione del nostro territorio, indipendentemente da una richiesta che potrà venire da parte di privati».
Ferragatta ha aggiunto: «Noi oggi siamo chiamati a ragionare sul futuro dell’area della Masseria. Se così non fosse, noi rischiamo di esprimere una forte debolezza nella capacità di governo del territorio. Guardate che il titolo quinto della Costituzione, con una riforma del 2001, ha trasformato quelli che venivano definiti processi di urbanizzazione con un termine molto più centrato e significativo, che si chiama governo del territorio. Oggi quando si parla di governo del territorio si tiene conto del paesaggio, della difesa del suolo, di sviluppo locale, di mobilità, di infrastrutture e di protezione degli ecosistemi e della valorizzazione dei beni ambientali e culturali. Oggi ci interessa molto sapere qual è l’opinione della maggioranza rispetto a questo principio che con la mozione abbiamo avanzato e cioè che i terreni, anche in futuro restino a destinazione ospedaliera o tornino ad uso agricolo».

bruno-ferragatta-24giu09Bruno Ferragatta ha portato cinque punti contrari all’ipotesi di cementificare i terreni della Masseria: «Primo. Noi ci troviamo di fronte a un possibile processo di urbanizzazione senza una reale domanda sociale. Dobbiamo chiederci se oggi a Santena esiste davvero una domanda così inevasa che ci obbliga fondamentalmente a costruire nuove case. Perché se mai ci fosse parleremo di utilità sociale. A Santena non è così. Se qualcuno ha dati diversi li tiri fuori e ci convinca che esiste una necessità, così impellente, per cui dovremmo costruire delle nuove case. Al contrario, a me risulta che ci sono dei giovani che si spostano fuori Santena non perché manchino le case, ma perché gli alloggi sono troppo cari. E non mi venite a dire che costruendone altre i prezzi potrebbero abbassarsi: vi posso portare mille dimostrazioni che avviene il contrario. E’ questa la realtà per tutto il vasto territorio di Torino».
Il capogruppo dell’Unione centrosinistra ha continuato: «Quindi quella in arrivo alla Masseria sarebbe un’urbanizzazione che porterebbe all’edificazione dell’ennesimo villaggio “Margherita” o “Miramonti”: un bel po’ di case, qualche parcheggio, qualche panchina, qualche garage. In totale mille e più persone che si buttano in una sorta di nuovo quartiere sostanzialmente estraneo al territorio. Santena ha bisogno di un qualcosa di altro e di diverso. Oggi noi rischiamo di diventare la società delle rotonde. Spesso siamo una società dove gli altri sono vissuti come estranei piuttosto che come integrati in un tessuto sociale e in una coesione sociale che richiederebbe una città normale».

«Il secondo punto che ci vede contrari all’ipotesi di cementificare la Masseria è che Santena non ha più territorio – ha continuato Ferragatta –. Negli ultimi quindici anni il Piemonte ha eroso il 18,5 per cento del suo territorio proprio per destinarlo alla cementificazione. Abbiamo ridotto gli habitat e aggravato fenomeni di dissesto idrogeologico. E molte aree che sono ai margini dell’abitato, proprio come quella della Masseria, sono diventati terreni da conquista. Se poi andiamo a vedere bene, anche con l’ausilio di alcune cartine si vede bene che quella della Masseria è un’area a rischio di esondabilità e di questo dovremo tenerne il dovuto conto. Pochi giorni fa, il consiglio comunale è stato sospeso per l’ennesima emergenza legata alle precipitazioni. Il sindaco, come ha spiegato alla recente festa della borgata Trinità, per molte ore come un pulcino bagnato con autorità e volontari della protezione civile si è aggirato per quei territori perché tutta quella zona lì era invasa d’acqua. Nonostante questo oggi voi – probabilmente – ci direte che proprio alla Masseria intendete costruire un bel po’ di case. Non è coerente. Non bisogna mica essere degli esperti per capire che quell’area non è la più indicata per nuove abitazioni. Già altre volte abbiamo forzato artificialmente il corso del letto del nostro torrente e ogni volta il fiume si riprende quello che imprudentemente gli è stato tolto. Da ultimo, disponendo di poco territorio a uso agricolo non si capisce la necessità di sottrarre nuovo terreno fertile al settore primario cittadino».

Bruno Ferragatta ha poi fatto cenno al bilancio ambientale: «Il bilancio ambientale della Provincia di Torino, annovera il Banna – insieme ad altri due torrenti – come i corsi d’acqua i cui valori ambientali sono tra i più scadenti in tutte le stazioni di rilevamento. La scarsa qualità è conseguenza sia dell’agricoltura sia dell’aumento del carico antropico. In questo consiglio, poche sedute fa, abbiamo ragionato più di un’ora in merito a un progetto di ristrutturazione di un edificio di via Cavour che comportava un aumento del carico antropico di poche unità. Sembrava una questione di vita o di morte. Ora, davanti al caso della Masseria, si può ipotizzare un aumento di alcune centinaia di unità e si fa finta di niente: non è coerente questo comportamento».
«Il quarto punto che ci vede contrari all’ipotesi di costruire case alla Masseria è che, secondo il piano territoriale di coordinamento a fronte di determinati interventi dalla provincia deve arrivare un giudizio di compatibilità. Invito l’amministrazione a presentare in merito considerazioni credibili e veritiere».

«Il quinto e ultimo punto che ci vede avversare l’ipotesi di nuovo cemento alla masseria – ha concluso Bruno Ferragatta – è questo. La giunta Nicotra si appellerà sicuramente allo sviluppo della città, però noi – come minoranza – vi chiediamo di spiegarci quali benefici potrebbe ricavare la collettività tutta da questa operazione che prevede di rovesciare un po’ di cemento in più sul suo territorio. L’idea di sviluppo di una città si riconduce oggi, sempre di più, alla sua sostenibilità. Ne abbiamo abbastanza degli obbrobri che abbiamo tirato su più o meno 30 anni fa e che oggi gravano come macigni nelle nostre città. Noi diciamo che le questioni economiche, sociali e ambientali devono essere affrontate in maniera equilibrata. Lo sviluppo economico di una comunità si misura anche dalla capacità che le istituzioni hanno di sapere programmare, insieme ai cittadini – lo ripeto – insieme ai cittadini. Tutto questo affinché quello che viene costruito venga vissuto non soltanto come decisione di qualcuno, ma venga vissuto come una decisione del territorio, nel suo complesso. Questi sono i motivi che ci hanno indotto e ci inducono a votare a favore di questa mozione. L’obiettivo è cercare di dare a Santena una riflessione e un ragionamento ben più ampio rispetto a quello che potrebbe essere una mera presentazione di una variante che potrebbe arrivare in questa sede tra un po’ di mesi».

domenicogalizio-24giu09Nel dibattito è quindi intervenuto Domenico Galizio, capogruppo di Insieme per Santena: «Molto brevemente. Anche per non ripetere argomenti già detti. In questo mio primo intervento io preferirei appunto richiamare quello che è l’obiettivo di questa mozione che è detto in maniera che più sintetica forse non si può. La mozione chiede che per l’area della Masseria il Consiglio comunale si impegni a mantenere nella prossima revisione dello strumento urbanistico principale l’attuale destinazione urbanistica anche per il futuro o, in alternativa, di ripristinare la precedente destinazione agricola. Questa sera, prima di fare altri approfondimenti, io vorrei veramente sapere cosa pensa la maggioranza su questo punto. Perché se la maggioranza concorda e decidiamo insieme di approvare questa nostra mozione io penso che il rischio reale che viene fuori dagli atti concreti che ha prima citato il collega Ansaldi, è un rischio del tutto teorico. Perché, di fatto, senza il placet di questa amministrazione e di questo consiglio comunale qualsiasi manovra sull’area della Masseria non passa. Quindi se stasera partiamo da questo presupposto che qui c’è una larga volontà di lasciare le cose cosi come sono il pericolo si potrà considerare cessato. Ricordo poi che, anche in virtù dell’evento alluvionale del 1994, che è successivo al fatto di pensare per quell’area una destinazione ospedaliera, penso che ci sarebbe veramente da puntare di più sul ritorno a una destinazione agricola per l’area della Masseria e anche l’intervento ospedaliero – per molti aspetti – può essere ritenuto fuori luogo. Detto questo attendo di sentire quali sono i pareri della maggioranza».

– continua –