Santena, Edoardo Tamagnone ricorre al capo dello Stato per ritornare assessore e riavere la delega alla Cultura che Benny gli ha tolto

SANTENA – 19 luglio 2009 – Da mesi, per il sindaco Benny Nicotra, tutte le settimane, c’è qualche nuova grana da fronteggiare. In questi giorni è in corso un braccio di ferro con Edoardo Tamagnone che ha presentato un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica per chiedere l’annullamento del decreto con cui il sindaco gli ha revocato la delega alla Cultura, scalzandolo dalla Giunta di centro-destra. Edoardo Tamagnone riassume la vicenda con un comunicato.

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«Martedì 7 luglio scorso è stato notificato al Comune di Santena il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica per l’annullamento del decreto sindacale n. 1/2009 del 10 marzo 2009, con cui il Sindaco di Santena mi ha revocato l’incarico di assessore comunale e le relative deleghe», precisa Edoardo Tamagnone, che aggiunge: «Nel ricorso si evidenzia come nei venti mesi di attività del mandato abbia promosso con successo le attività culturali e sempre seguito l’interesse pubblico nell’espletamento del mio incarico».

Poi Tamagnone ricorda un episodio che, evidentemente, considera alla base dei suoi guai: «In una occasione ho dichiarato la mia contrarietà all’aumento del capitolo delle indennità di carica per far fronte al pagamento degli oneri previdenziali a favore del sindaco, che si era collocato in aspettativa non retribuita dal lavoro, dopo aver dichiarato di aver lavorato per 11 giorni come dirigente presso la Centro Lavaggio Terreni srl, costituita poco prima dei fatti e messa in liquidazione poco dopo, esibendo una busta paga di euro 17.800 al mese. L’enormità della cifra posta a carico del Comune – ben euro 82.680 l’anno – a titolo di versamento degli oneri previdenziali mi aveva portato a chiedere al sindaco di rinunciare alla propria domanda di aspettativa. Richiesta peraltro accolta nella seduta del Consiglio comunale del 26 settembre 2008».

Edoardo Tamagnone puntualizza «Nel ricorso io documento come, a seguito di tali fatti, il sindaco abbia maturato l’idea di “punirmi”, arrivando fino alla revoca del mandato, avvenuta nel marzo 2009. Le motivazioni che sorreggono tale atto di revoca – secondo me – sono palesemente illegittime anche perché non sono suffragate da atti amministrativi o fatti concreti e quindi non si possono in alcun modo verificare. Anzi, in alcuni passaggi si possono agilmente confutare, come quando si afferma che io avrei assunto “atteggiamenti contrari alla maggioranza”, mentre – come risulta dagli atti – io ho sempre votato a favore delle proposte dei colleghi e che le delibere che ho presentato sono sempre state approvate, all’unanimità».

Edoardo Tamagnone conclude: «In sintesi nel ricorso evidenzio che le motivazioni che stanno alla base del decreto di revoca sono false. Io sostengo che si tratta di un atto privo di motivazioni che passa dalla discrezionalità amministrativa al mero arbitrio ed è perciò illegittimo. In particolare il sindaco, nel revocare l’incarico a un assessore, è tenuto a motivare dettagliatamente le ragioni, proprio per evitare situazioni di prepotenza e arbitrarietà come ritengo sia avvenuto nei miei confronti. Per queste ragioni ho chiesto al Capo dello Stato di annullare il decreto di revoca in quanto illegittimo».

Il sindaco Benny Nicotra, interpellato, dall’altro capo del telefono, ci tiene a dire che la cosa non lo preoccupa: «Non intendo assolutissimamente esprimermi in merito a questa vicenda. Attendo con fiducia il giudizio del Presidente della Repubblica. Ritengo comunque che Tamagnone si sia mosso nell’ambito di un suo diritto. Ripeto, attendo le decisioni del capo dello Stato». Nelle scorse settimane, intervistato in merito, il sindaco aveva spiegato che «stava valutando l’opportunità di restituire all’assessore le deleghe». La telefonata prosegue così: «Non mi ricordavo neanche a chi avevo detto che pensavo di ridargli le deleghe; l’ho letto su profondorosso.it».

E qui sia concessa al redattore una nota: questo blog ha come nome rossosantena.it  e lo so che non è affatto detto che uno debba ricordarsi il nome giusto di un blog. Il fatto più preoccupante è che – nell’ambito di un lapsus – possa emergere tale nome, legato al mitico Dario Argento, indiscusso regista di horror, fantascienza, gialli e misteri. Questo blog si occupa di altro – prevalentemente cronaca bianca e  avventure, e disavventure, dei politici locali  – tutt’altra roba dei sanguinosi fantasmi che popolano la coscienza di molti personaggi di Dario Argento. A meno che…

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