Santena, il cda del Forchino dedica alla memoria di tre santenesi la biblioteca, il repartino Raf e il salone della casa di riposo

SANTENA – 03 ottobre 2009 – Il maestro Michele Ortolano, suor Gesuina e Matteo Pollone: il consiglio di amministrazione del Forchino – guidato dal presidente Francesco Cima – ha scelto di dedicare alla memoria di queste tre persone la biblioteca interna, il repartino Raf e il salone della casa di riposo.

casa di Riposo Forchino

La biblioteca del Forchino è stata intitolata alla memoria del maestro Michele Ortolano, nato a Montafia – in provincia di Asti – il 23 settembre 1895 e deceduto a Santena il 3 novembre 1971. Francesco Cima, nel verbale di deliberazione del cda, motiva così la scelta: «Nell’opera di ristrutturazione in atto della nostra biblioteca ritengo sia giusto dedicarla alla memoria di un illustre cittadino santenese che si sia, in passato, adoperato in favore della nostra casa di riposo. Ho avuto l’onore di conoscere personalmente il maestro Ortolano, di lui ho apprezzato l’alto senso di vera missione dell’insegnamento e l’amore per la Patria. E’ stato per quarant’anni un insigne educatore di intere generazioni santenesi e, nei primi anni Quaranta, attivo componente del nostro cda. Tantissimi santenesi ricordano ancora oggi, a circa quarant’anni dalla sua scomparsa, il suo rigore nel pretendere dagli scolari il rispetto dell’educazione e del senso civico, accompagnato, talvolta, da qualche stimolante “bacchettatura” sulle mani in modo da fissare loro in memoria che la scuola è una cosa seria ed è luogo in cui si forgia il futuro di ciascuno di noi. Quanti pensieri ha fissato, con la sua meravigliosa e inimitabile calligrafia, su migliaia di quaderni che gli ex allievi conservano come una reliquia. Memorabili, negli anni della sua meritata pensione, le sue quotidiane passeggiate per le via del paese, sempre inappuntabile nel vestire, pronto al colloquio con chiunque per elargire consigli, incoraggiamenti, stimoli al ben fare».

Il repartino Raf posto al piano terra della casa di riposo è stato intitolata in memoria di Maria Elisabetta Rossato, nata il 17 agosto 1913 e deceduta il 19 novembre 2006. Francesco Cima, sempre nel verbale di deliberazione del cda, spiega: «“Suor Gesuina” può essere a buona ragione considerata come un “colonna” fondamentale della nostra casa di riposo. Per oltre trent’anni si è adoperata con la massima abnegazione per i nostri ospiti, svolgendo umilmente i lavori più pesanti per sollevarne le condizioni fisiche e morali. La sua opera presso il vecchio reparto ospedaliero ha contribuito a portare alla luce – far nascere – moltissimi santenesi. E’ stata, possiamo dire, antesignana nel fornire ai nostri cittadini il servizio di terapia iniettiva: chiunque necessitasse di iniezioni poteva andare all’infermeria della casa, dove suor Gesuina era sempre a loro disposizione, senza nulla chiedere. Senza voler scivolare nella retorica, mi sento di affermare che la proposta di intitolare alla sua memoria il repartino Raf del piano terra sia il minimo riconoscimento a una persona che è vissuta al servizio dei più bisognosi».

Sempre il cda del Forchino ha intitolato il salone ospiti, posto al piano terra, in memoria dell’ex presidente Matteo Pollone, nato a Santena il 28 novembre 1884 e deceduto in Santena il 3 luglio 1957. Francesco Cima ha relazionato così: «La figura dell’ex presidente Matteo Pollone merita un ricordo particolare, a memoria di un vero galantuomo che gestì con onestà e altruismo la nostra struttura negli ultimi duri mesi della seconda guerra mondiale e si protrasse fino al 1951, negli anni della ricostruzione, materiale e morale, del nostro Paese. Ed è proprio questa continuità che, in primis, ne attesta le doti di uomo integro e tutto volto al bene dell’ente amministrato: la sua designazione avviene nel gennaio del 1945, nel pieno caos degli epigoni della Repubblica sociale e, successivamente, viene riconfermato dall’Italia Democratica che ne riconosce la figura immune da ogni compromissione. Notevole il suo impegno per reperire, in anni di ristrettezze, il necessario per il fabbisogno degli ospiti. Caritatevole la sua disponibilità verso le suore che dovevano spesso raggiungere i centri vicini, in un periodo in cui i trasporti non avevano certezze, alle quali metteva a disposizione il proprio carro a cavalli. Lodevole, infine, la sua attenzione che l’ente ricavasse il più possibile nella vendita delle piante dei terreni di proprietà grazie alla sua lunga esperienza di negoziante del settore».

filippo.tesio@tin.it

©RIPRODUZIONE RISERVATA

**

Fonte: verbali di deliberazione della Casa di Riposo Avv. G. Forchino, numeri 60, 61 e 62, approvati dal Cda il giorno 17 settembre 2009.