Santena, è nato un comitato per la riapertura del parco Cavour

SANTENA – 11 ottobre 2009 – Alcuni cittadini santenesi hanno deciso di costituire un comitato che si batta per la riapertura del parco Cavour.  Dalle 10 fino a poco prima di mezzogiorno una sessantina di persone hanno dato vita a un presidio davanti ai cancelli chiusi del parco, siti all’inizio di via Sambuy. L’idea di organizzare un presidio si deve ad Angela Minuto che spiega: «Questa mattina abbiamo raccolto le adesioni per costituire un comitato che si batterà per la riapertura del parco Cavour. Si tratta di un comitato di cittadini, apartitico, che lavorerà per conseguire tale obiettivo: restituire alla città questo polmone di verde pubblico. Tutti coloro che desiderano far parte del comitato possono partecipare alla riunione che abbiamo calendarizzato domenica prossima, 18 ottobre, nel pomeriggio, presso Villa Tana».

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Questa mattina il presidio si è animato a partire dalle 9,30 quando sono stati attaccati alcuni cartelli davanti al cancello del parco Cavour come sempre chiuso con chiave e lucchetto. Questi gli slogan che si leggono sui cartelli: “Dai santenesi un appello al Comune si Santena, al Comune di Torino e alla Fondazione Cavour: riaprite il parco”; “Restituite il parco ai cittadini”; “Basta con i rimpalli di responsabilità”; “Un parco pubblico chiuso non serve alla città”. Non manca un riferimento al sindaco: “Onorevole avevi promesso di tagliare i lucchetti. Adesso è ora”. Poco prima delle 10 i cartelli sono fissati al cancello e lungo la cancellata del parco.

2009ott11 parco bDavanti ai cancelli ci sono anziani, signore, genitori con bambini piccoli. Ogni tanto i capannelli si riuniscono davanti al cancello per alcune foto, poi la discussione continua. In tutta la mattinata, al presidio arrivano sessanta persone. Un presidio organizzato velocemente, chiamando a raccolta la gente con qualche volantino nei negozi, il passaparola e un po’ di sms inviati dalle segreterie di alcuni partiti cittadini. Di seguito commenti e pareri raccolti al presidio.

Silvano: «La gente davanti ai cancelli chiusi è arrabbiata e delusa: Santena, Torino e Fondazione si rimpallano le responsabilità, intanto il parco resta inaccessibile e viene abbandonato. Il più grande polmone cittadino ha il cancello sempre sbarrato. In tutta la regione i parchi con alberi come quelli presenti qui sono decine: sono tutti aperti. Mi chiedo come mai solo a Santena non si riesca a mettere in sicurezza queste piante. Mi chiedo come mai il parco del Valentino non sia mai stato chiuso. Anche molti corsi di Torino hanno alberi malati, ma a nessuno è mai venuto in mente di chiuderli. E’ davvero una situazione vergognosa».

Domenico aggiunge: «A Santena le aree per far giocare i bambini in sicurezza sono davvero poche. Ormai è un anno che il parco è chiuso. Per compiere due passi nel verde dobbiamo andare fuori città.  Il parco chiuso al pubblico non serve a questa città. Ben venga un comitato se serve a sbloccare questa assurda situazione».

Una giovane signora afferma: «Niente nomi, non importa. Quello che conta è che riaprano il parco Cavour al più presto. Quando i cancelli erano aperti venivo qui a correre; ora sono costretta a correre in strada, esposta al pericolo di essere investita. Nel parco ci portavo anche i miei anziani genitori, facevano due passi e poi si mettevano seduti sulle panchine per trascorrere un po’ di tempo».

Un giovane papà ha due figli piccoli sul passeggino: «Due anni fa sono venuto ad abitare a Santena contando sul fatto che c’era il parco Cavour aperto.  Ho scelto questa città anche per questo polmone verde cittadino. E’ un luogo stupendo, per me e per i miei bimbi era un luogo ideale per le passeggiate. Da un anno il parco posso vederlo solo da fuori».

Luca e Caroline hanno tre bimbi di 5, 3 e un anno: «Portare a passeggio i bambini per le strade è pericoloso. Con il parco aperto i piccoli potevano muoversi in sicurezza. Venivamo qui anche perché potevano scorrazzare con tricicli e bici senza problemi. Ora l’unico parco cittadino che può accoglierci è quello della casa di riposo Forchino. E meno male che esiste questo angolo di verde».

Davanti ai cancelli del parco ci sono anche quattro pensionati, tre hanno come nome Antonio, il quarto è Giuseppe: «Noi desideriamo che il parco Cavour venga aperto. Noi passavamo ore e ore nei viali e sulle panchine a discutere tra di noi. Ora non ci sono alternative e molte ore della giornata le trascorriamo in piazza Martiri, a discutere sotto i portici. Tra gli impegni di noi nonni c’è quello di badare ai bambini dopo l’uscita da scuola e il parco era un luogo ideale, per noi come per i bambini. Ora tutto questo a Santena non si può più fare». Antonio, aggiunge: «Posso capire che vi siano degli alberi pericolosi; mi chiedo perché non si possa intervenire per metterli in sicurezza. Si potrebbe delimitare le zone pericolose, impedendo l’accesso dei visitatori in alcune zone, senza chiudere tutto il parco».

Maurizio aggiunge: «Il 2011 si avvicina; mi auguro che tra tanti progetti più o meno grandiosi si riesca anche a conseguire un obiettivo ben più ridotto, ma importante per i santenesi: aprire i cancelli di questo parco pubblico. Spero che il Comune di Santena, quello di Torino e la Fondazione riescano a risolvere questo problema. I cittadini aspettano da troppo tempo di poter rientrare nel parco».

La signora Lidia davanti al cancello sbuffa: «Siamo stufi di questo parco chiuso. Per tutta l’estate abbiamo dovuto fare a meno di questo spazio verde pubblico. Siamo preoccupati anche perché all’orizzonte non sembrano profilarsi soluzioni».

Marisa, insegnante, spiega: «La chiusura dei cancelli ha interrotto i progetti di educazione ambientale, geografia e scienze che prevedevano alcuni percorsi all’interno del parco. Il parco va riaperto anche perché è una risorsa preziosa per le scuole cittadine».

La signora Susanna aggiunge: «In questi anni assistiamo a un boom di presenze nelle palestre: il parco Cavour è la nostra palestra all’aperto. Il parco è salutare. Non si può continuare ad accettare che resti chiuso: bisogna muoversi anche per sensibilizzare e smuovere coloro che hanno il compito e la responsabilità di individuare una soluzione».

Davanti al cancello chiuso c’è anche Gianfranco Bordin, componente il cda della Fondazione: «Noi abbiamo ben presente il problema della chiusura del parco Cavour. Come tutti sanno il problema principale è avere il via libera per il nuovo Statuto della Fondazione. Con il nuovo statuto dovrebbero entrare in Fondazione alcuni enti – tra cui la Regione Piemonte – che dovrebbero risollevare la difficile situazione economica in cui versano le casse della Fondazione. In una recente seduta del cda della Fondazione abbiamo ragionato su come risolvere una volta per tutte il problema della sicurezza degli alberi. Noi sappiamo che questo problema va affrontato e risolto. Appena possibile prenderemo le necessarie decisioni. I tempi della burocrazia non sono quelli sperati dai cittadini. I santenesi sappiano che noi abbiamo ben presente che questo problema va risolto».

Cetty Siciliano è una consigliera comunale, seduta nelle fila dell’Unione centrosinistra: «Siamo qui a manifestare per ragioni che tutti comprendono: occorre restituire il parco ai bambini, per loro è un luogo di svago e divertimento. Per gli anziani della città il parco è essenziale, specialmente nel periodo estivo per combattere la calura estiva. Per tutti i santenesi si tratta di un polmone verde che è indispensabile venga definitivamente riaperto».

Valter Cianchetti, segretario cittadino della Lega Nord, commenta così il presidio: «Vedo con piacere che la manifestazione conta su una buona partecipazione. Quando mesi fa abbiamo organizzato un presidio davanti al Comune di Torino, tutta questa gente non c’era. Noi ci siamo oggi come eravamo presenti in piazza Palazzo di Città. Siamo favorevoli a ogni iniziativa che possa condurre alla riapertura del parco. Considerato che non mi sembra che enti e istituzioni si stiano dando un gran da fare la Lega Nord sta valutando ulteriori iniziative, anche clamorose». Fuori intervista spiega che stanno pensando di denunciare la situazione in cui versa il parco niente di meno che al mitico Gabibbo.

filippo.tesio@tin.it

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