Santena, “Guardare & vedere. 30 opere in 30 anni”, Giuseppe Di Sciullo presenta una mostra di arte contemporanea

SANTENA – 27 ottobre 2009 – «Guardare & vedere. 30 opere in 30 anni»: questo il titolo della mostra proposta da Giuseppe Di Sciullo presso la sede dell’associazione culturale Europa, in via Cavour 11. L’inaugurazione avverrà sabato 14 novembre, alle 16. L’esposizione, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20, è prevista nei giorni di: domenica 15 novembre, lunedì 16 novembre, sabato 21 novembre e domenica 22 novembre 2009. Di seguito: Giuseppe di Sciullo presenta la mostra; una scheda sull’autore; una lettura delle opere a cura di Giorgio Parena.

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La mostra “Guardare & vedere” la presenta l’autore, Giuseppe Di Sciullo: «Nei prossimi giorni presso la sede dell’associazione culturale Europa sarà allestita una mostra di arte contemporanea dal titolo Guardare & vedere in cui saranno esposti  “lavori” eseguiti da me. Si tratta di produzione di cose che preferisco chiamare “lavori” piuttosto che “opere”. Questa precisazione deriva anche dal fatto che alcune di esse hanno un legame ideale con la mia esperienza lavorativa durante la quale ho avuto l’opportunità di venire a conoscenza e di approfondire le problematiche tecniche di alcune tecnologie normalmente utilizzate nell’industria delle materie plastiche oltre che a esplorare il “mondo del colore”».

Microsoft Word - presentazione copertina-europa.doc«Nell’esposizione saranno mostrate – continua Giuseppe Di Sciullo – composizioni realizzate in svariati materiali e diverse tecniche di trattamento – spesso semplicemente “prelevati” tra le cose che  ci circondano o rielaborati con semplici interventi manuali – e lavori di grafica (clip art). Il tutto è stato realizzato in un arco di tempo abbastanza lungo in quanto i primi “lavori”  risalgono al periodo dell’università e l’ultimo è molto recente. La mostra sarà inaugurata il 14 novembre alle ore 16 e resterà aperta per due fine settimana».

Giuseppe Di Sciullo aggiunge ancora un particolare: «In un primo momento si pensava di allestire la mostra nella sala Visconti Venosta, ma il Sindaco non ha concesso all’associazione “Europa” l’uso della sala stessa. Le motivazioni del rifiuto rimandano al Regolamento comunale che consente l’uso di quello spazio solo per manifestazioni funzionali agli “organi di governo della città”. Evidentemente questa mostra non lo è. Il rifiuto della concessione dello spazio espositivo non è conseguenza di una non condivisione dei  contenuti o delle forme del prodotto “artistico” o di un problema logistico, ma resta sconosciuto. Il rifiuto è arrivato senza entrare nel merito della richiesta e senza un incontro diretto – richiesto con e-mail – tra l’associazione, l’autore dei lavori e l’Amministrazione comunale»

Giuseppe Di Sciullo commenta così il rifiuto: «Ritengo questo “non ritenere opportuno parlarne” una manifestazione di “miopia culturale” e denota, se non altro, mancanza di curiosità.  L’associazione “Europa” ospiterà la mostra coerentemente con il suo statuto con il duplice obiettivo di contribuire alla crescita culturale della città e favorire l’incontro di persone aperte al confronto e alla novità. L’invito a visitarla è rivolto a tutti con la speranza che tanti, dopo averla visitata, la reputino interessante».

SCHEDA

Giuseppe Di Sciullo nasce in Abruzzo a Fara San Martino, un paesino alle falde della Majella, il 19 ottobre del 1949. Nell’adolescenza frequenta le botteghe del padre falegname e di un vicino di casa fabbro. Dopo gli studi tecnici a Pescara frequenta e si laurea nella facoltà di Architettura di Roma.

Per ragioni di lavoro si trasferisce in Piemonte. L’esperienza lavorativa è ad “ampio spettro” e questo gli consente, in un primo periodo, di conoscere a fondo le problematiche tecniche specifiche delle tecnologie di trasformazione delle materie plastiche.

Successivamente si occupa di “percezione della qualità sensoriale” sia per l’aspetto progettativo, sia per quello valutativo sul prodotto. Con particolare interesse si occupa delle problematiche relative alla finitura superficiale e al colore in ambito industriale.

GUARDARE & VEDERE

Le opere di Di Sciullo, ordinate nella mostra organizzata dall’associazione culturale “EUROPA” di Santena, coerentemente con il titolo, meritano una lettura articolata in una vasta gamma di punti di osservazione. Vi è intanto il dato autobiografico, un filo che unisce ricerche e produzioni avviatesi almeno con gli studi universitari e condotte attraverso la ricca esperienza professionale, fino ad oggi. Vi è una coerenza di impostazione nella volontà (necessità) di andare oltre l’arido e produttivistico impianto scientifico-tecnologico, per approdare sui liberi, possibili lidi di una visione “autre”, di un vedere, appunto, che sorprende, stimola alla riflessione e desta emozioni inattese.

Questo ci conduce nel campo, che meriterebbe ben altra trattazione, del rapporto tra scienza, tecnica ed arte. Una dicotomia antica come l’attività umana, sempre centrale nella cultura occidentale, sulla quale, nel ventesimo secolo, hanno poggiato le loro fondamenta le correnti più incisive dell’arte, a partire da Duchamp, ai dada, ai surrealisti, fino alle macchine mobili di Tinguely, alle compressioni di César… Nell’arte contemporanea le componenti “estranee”, provenienti dal mondo economico-industriale, si sono affacciate timidamente prima con Picasso, Braque ed i dadaisti, per irrompere poi decisamente e farsi protagoniste: basti pensare alla pop-art o, in tutt’altra dimensione, al nostro Burri.

L’originalità delle opere esposte consiste tuttavia in un diverso approccio agli oggetti della produzione industriale. Non vi è in sostanza il connubio, portato fino all’esaltazione, proprio del design, ma non vi è nemmeno (se non attraverso una forzatura evidente della volontà dell’autore), una scelta di rifiuto, alternativistica, rispetto al procedimento tecnologico. Di Sciullo in sostanza non respinge ideologicamente il mondo nel quale fino ad oggi ha operato e ricercato professionalmente con incisività: semplicemente ci suggerisce la possibilità di farne un uso diverso, guidandoci ad una nuova interpretazione degli oggetti, dei materiali, dei procedimenti tecnologici realizzati… E’ una dimensione estetica, ma anche ludica, leggera. L’errore di produzione, la macchina che si inceppa, creano forme che rompono tutti gli schemi della progettazione, ma che non attendono altro che “l’indicazione”, la “nominazione”, non del tecnico-artefice, che ha ormai esaurito il suo compito, bensì dell’artista, che vi riconosce nuovi stimoli, nuove potenzialità, nuovi mondi.

Ecco allora che dai test sulla fluidità dei materiali possono nascere forme extraterrestri; una macchina che si inceppa non ci restituirà un serbatoio, ma una scultura, plasticamente sorprendente. Così il nichel, in un processo di elettrodeposizione, a volte come impazzito, va ad adagiarsi sullo stampo, seguendo schemi non previsti, dando luogo ad un mondo che attende solo di essere “visto”, evocando sensazioni e riferimenti culturali che ci portano in altre dimensioni (dal Golgota ad Atahualpa). Il processo di termoformatura diviene occasione per composizioni cromatiche che rinviano a Klee o alla ricerca optical degli anni post-bellici.

Il compito prioritario dell’artista consiste in questo saper vedere, il suo atto creativo è la visione, che riabilita la materia, restituisce dignità allo scarto, rivivificandolo… L’oggetto riletto, ritrovato, riproposto (in fondo ri-ciclato), non necessariamente proviene dal processo industriale; può anche essere il prodotto di procedimenti naturali, un ramo, un tronco scavato dall’acqua del mare, un foglio di sughero graffiato da un gatto… Ma queste opere, pur originali e stimolanti, sono sentieri secondari che si dipanano dalla via maestra del recupero estetico dei prodotti della produzione industriale. Con questa mostra, esteticamente spiazzante ma gradevole, ricca di rimandi pregnanti e non sempre di facile lettura, Di Sciullo ci invita ad andare oltre la banalità del quotidiano, a non rinunciare, aprioristicamente, a dimensioni diverse del reale, non necessariamente alternative, ma piuttosto aggiuntive… e quindi arricchenti.

Giorgio Parena

INFO

Guardare & vedere. 30 opere in 30 anni – di Giuseppe Di Sciullo
Inaugurazione: sabato 14 novembre 2009 ore 16, sede Associazione “Europa”, via Cavour 11, Santena (TO)
Sede dell’esposizione: via Cavour 11, Santena (TO)
Orario di apertura: dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20, nei giorni di: domenica 15 novembre, lunedì 16 novembre, sabato 21 novembre e domenica 22 novembre 2009.

Info: 333-3821031

Blog: rossosantena.it

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