Santena, la discussione in consiglio che ha portato allo scontro negli uffici municipali tra Nicotra e Cascella

SANTENA – 28 novembre 2009 – La chiave di lettura della zuffa avvenuta in municipio venerdì mattina è riposta in quanto successo nel consiglio comunale di giovedì scorso. In conferenza dei capigruppo si era deciso di tenere due consigli comunali, uno giovedì 26 novembre e l’altro venerdì 27 per terminare i tanti punti all’ordine del giorno. Giovedì sera, verso mezzanotte, il sindaco ha chiesto di continuare ad andare avanti. Di seguito si riporta il dibattito avvenuto a fine seduta, dopo oltre cinque ore di lavori. Si tratta del dibattito più o meno integrale. Non c’è proprio tutto perché molti interventi sono avvenuti fuori dai microfoni. Proprio quanto successo a tarda sera ha dato il via libera allo scontro fisico avvenuto venerdì mattina tra il sindaco e il presidente del consiglio.

Attorno a mezzanotte, dopo quasi cinque ore di lavori, Massimiliano Miano, chiede al presidente del consiglio Santino Cascella: «Ora cosa facciamo presidente, continuiamo i lavori?». Santino Cascella risponde tranquillo: «Come stabilito dalla conferenza dei capigruppo io proporrei di sospendere i lavori e proseguire domani. Si era concordato di chiudere a mezzanotte». Bruno Ferragatta, capogruppo dell’Unione centrosinistra afferma: «No, non si prosegue con i lavori perché avevamo concordato di chiudere a mezzanotte e riprendere domani alle ore 17».

Benny NicotraIl sindaco Benny Nicotra propone: «Io dico che si potrebbe proseguire con i lavori per fare almeno ancora due ordini del giorno. Si tratta di due punti molto veloci. Io vi chiedo gentilmente, visto che il consiglio è sovrano, vi chiedo di rimanere ancora di modo che per il consiglio di domani ci restino da affrontare solo le mozioni e le interpellanze. Il primo ordine del giorno riguarda la celebrazione del giorno della libertà».  Santino Cascella riprende la parola e afferma: «La conferenza dei capigruppo ha stabilito che a mezzanotte avremmo sospeso i lavori. Quindi …». Benny Nicotra replica: «E no, scusate, lei Cascella faccia il presidente  del consiglio e io faccio il sindaco. Io chiedo di proseguire». Santino Cascella replica secco: «E io invece dichiaro chiusa l’assemblea». Il sindaco Benny  Nicotra afferma: «E no, signor presidente del Consiglio, lei si sta dimenticando il ruolo che lei detiene. Lei, lo sappiamo, è di parte, di una certa parte. Io come sindaco chiedo di mettere ai voti la possibilità di continuare i lavori del consiglio comunale per finire questi due ordini del giorno». Santino Cascella riprende: «C’è un verbale dei capigruppo che ha deciso diversamente». Benny Nicotra non demorde: «Io chiedo al presidente di adempiere a quanto sto chiedendo». Santino Cascella afferma: «Ma avevamo deciso di fare diversamente…». Benny Nicotra afferma: «Consigliere Ansaldi, tu cosa ne pensi?». Chiamato in causa Roberto Ansaldi, capogruppo dell’Udc in consiglio comunale, afferma: «Il sindaco avrebbe ragione; il condizionale è d’obbligo, nella vita occorre essere onesti. Però, quando abbiamo fatto la riunione dei capigruppo, riunita dopo l’ultimo consiglio andato deserto si era detto cerchiamo di impostare i lavori per finire tutti i punti all’ordine del giorno. Si era anche detto che per raggiungere questo obiettivo avremmo derogato al alcune regole, quelle che contingentano la durata del tempo di discussione di mozioni e interpellanze. L’accordo era di andare avanti oggi sino a mezzanotte e poi, domani, venerdì, concludere i punti in discussione. Abbiamo detto questo con tanto di verbale. Per questo mi sembra corretto rispettare quanto stabilito e continuare i lavori domani».

Santino CascellaSantino Cascella prende la parola per dire: «Noi avevamo deciso di chiudere a mezzanotte e io, a questo punto, dichiaro chiuso il consiglio comunale». Il sindaco Benny Nicotra sobbalza dalla sedia e dice: «E no, signor presidente, Lei non può chiudere un bel niente». Cascella si alza in piedi e afferma: «Lei signor sindaco faccia quello che vuole, io chiudo qui il consiglio». Benny Nicotra, con un tono di voce deciso, afferma: «Santino, signor Cascella, signor presidente, lei sta facendo il più grosso errore della sua vita…». Santino Cascella replica: «No, non sto facendo nessun errore; qua dentro – in consiglio comunale –  almeno per ora, decido ancora io». Benny Nicotra ha detto: «No, lei forse lei non ha capito quello che ho chiesto…». Santino Cascella sempre in piedi e sbattendo sul tavolo le carte che aveva in mano, ha detto: «No è lei signor sindaco che non ha capito. La realtà è che lei non vuole proprio mai capire.  In consiglio decido io, il regolamento vale anche per il sindaco e il regolamento anche lei signor sindaco lo dovrebbe rispettare».

Benny Nicotra prosegue ancora: «Chiedo di proseguire secondo quanto previsto dall’articolo 47 comma 3…» Santino Cascella afferma ancora: «Avanti, sentiamo questa novità…». Benny Nicotra continua con tono di voce deciso: «Il comma 3 dice la seduta di norma dura 4 ore e entro tale periodo può essere sospesa per motivata ragione…». Santino Cascella commenta fuori microfono.  Benny Nicotra afferma: «Il presidente Cascella, presidente ancora per un po’, perché lo cambieremo…». Santino Cascella sbotta e questa volta quello che dice si sente bene: «Ecco la novità da dire a tutti. Ora lo sappiamo tutti, è in arrivo una mozione di sfiducia per me. Faccia pure signor sindaco…». Il sindaco, sempre con toni che il microfono non fa difficoltà a percepire, afferma: «Presidente Cascella, oggi stiamo constatando la sua irregolarità sulla gestione. Lei Cascella ha sospeso il consiglio contro il mio parere, sapendo che io ero contrario. Se lei si alza ed esce il vicepresidente prende il suo posto». Santino Cascella aggiunge: «Qui siamo all’assurdo, signor segretario comunale dica qualcosa». Il sindaco Benny Nicotra, continua: «Io ho fatto una richiesta precisa, noi qui siamo in consiglio comunale, non siamo mica al bar. Cascella sta cambiando le regole. Io ho un problema, ci sono alcuni dei miei consiglieri e assessori che domani non potranno essere presenti e io non intendo far andare deserto il consiglio per cui avevo chiesto di continuare con i lavori questa sera». Santino Cascella: «Se davvero non intendi fare andare deserto il consiglio allora potevi comportarti in maniera diversa lunedì scorso e negli altri due recenti consigli convocati dalla minoranza dove nessun componente della maggioranza ha ritenuto di presentarsi, tanto che le sedute sono state dichiarate deserte». Benny Nicotra ha detto: «Io ora sto chiedendo di continuare il consiglio comunale».

E’ quindi intervenuto Bruno Ferragatta: «Nei giorni scorsi per una questione di principio la maggioranza ha ritenuto di non partecipare ai consigli convocati dalla minoranza. Ai consigli che abbiamo convocato noi della minoranza. Ora tirate fuori la scusa che siete preoccupati di far andare deserta una seduta…». Benny Nicotra ha detto: «Io chiedo di poter derogare alle decisioni prese dalla conferenza dei capigruppo. Io chiedo di mettere ai voti questa mia richiesta. Faccio presente che la mia maggioranza può anche bocciare questa mia richiesta».

Bruno FerragattaBruno Ferragatta ha preso la parola: «E’ tutto vero quanto dici signor sindaco, noi potremo anche votare. Tu fai una richiesta e ti rimetti alla tua maggioranza e dici che tocca a loro decidere. Ma qui il problema è un altro: nei giorni scorsi abbiamo riunito la conferenza dei capigruppo. Una volta tanto abbiamo preso una decisione condivisa. E tu questa sera, con questa richiesta butti all’aria tutto.  Sulla carta puoi anche chiedere di continuare il consiglio, ma allora io mi chiedo: che senso ha avere riunito la conferenza dei capigruppo se poi arrivi qui e cambi idea. Se ci fosse una qualche emergenza, un’alluvione o un terremoto, ma questa sera era tutto tranquillo.  I capigruppo hanno fatto un lavoro e se tu non lo riconosci è tutto un altro discorso. Mi chiedo quali sono i motivi urgenti alla base della tua richiesta di andare avanti con i lavori. Mi chiedo perché a tutti i costi non si vogliano rispettare le decisioni prese dai capigruppo. Da due anni a questa parte era la prima volta che i capigruppo avevano trovato una quadra e tu mandi tutto all’aria senza valide motivazioni».

A questo punto è intervenuto Santino Cascella: «Chiedo ai capigruppo di esprimersi.  Fatemi la gentilezza di dire qualcosa anche voi, tanto noi dell’opposizione per il sindaco non contiamo nulla». Il primo a intervenire è stato Pino Falcocchio:«Io credo che la conferenza dei capigruppo abbia preso una decisone rispettabilissima, però bisogna decidersi se le decisioni vanno rispettate sempre o solo quando fanno comodo. Va comunque detto che il consiglio comunale è sovrano e, in ogni momento, può anche rimettere in discussione le decisioni prese. Il consiglio comunale è sovrano. Chiedo al segretario di applicare quanto previsto dal regolamento comunale». Santino Cascella ha detto: «A questo punto se volete continuare io chiedo di portare a termine tutti i lavori.  Continuiamo con l’ordine del giorno e faremo l’alba».

Francesco MiglioreFrancesco Migliore, capogruppo del Pdl: «Confermo che in conferenza dei capigruppo avevamo deciso di chiudere la seduta entro le 24 e poi ritrovarci, domattina venerdì 27 novembre. Ribadisco che la minoranza accetta le decisioni di conferenza dei capigruppo solo quando gli fa comodo. La scorsa volta noi avevamo deciso la nuova disposizione dei gruppi consiliari e voi vi siete rifiutati di ubbidire alla nostra decisione. Oggi, come capogruppo del Pdl, considerata la richiesta del sindaco e visto che alcuni di noi domani non potranno esser presenti chiedo di votare la richiesta del sindaco». Sulle parole di Migliore è intervenuto Domenico Galizio, capogruppo di Insieme per Santena: «Migliore, si rende conto di quanto ha affermato? Ha detto che noi ci siano rifiutati di obbedire alla vostra decisione». Francesco Migliore, ha corretto il tiro: «Allora Galizio, diciamo che voi vi siete rifiutati di accettare una decisione presa a maggioranza democratica. Detto questo ricordo che per domani alcuni nostri consiglieri di maggioranza non possono partecipare. Credo che la richiesta del sindaco possa essere accolta, quindi mettiamola ai voti che così possiamo decidere il da farsi». E’ quindi intervenuto Massimiliano Miano, iscritto al Gruppo misto di maggioranza: «Come capigruppo avevamo deciso di convocare due giorni di consiglio per discutere tutti i punti che ci portiamo avanti a mesi. In democrazia decide ancora la maggioranza che questa sera ha l’esigenza di continuare il consiglio perché per la seduta di domani abbiamo dei problemi ad essere presenti». Bruno Ferragatta ha detto: «Questa è una bella dittatura della maggioranza». Santino Cascella ha chiesto alla Lega di intervenire. Prima del capogruppo del Carroccio Patrizia Borgarello è ancora intervenuto Miano che rivolto a Cascella ha detto: «Cascella, se vuoi andare a casa puoi anche andare. Noi – come maggioranza – siamo disponibili ad andare avanti».

Patrizia BorgarelloPatrizia Borgarello, capogruppo della Lega Nord, ha detto: «La conferenza aveva deciso di tenere il consiglio su due giorni. Noi consiglieri della Lega Nord, io e Maggio, ci siamo organizzati e domani ci siamo. Detto questo se la maggioranza vuole votare per continuare sono anche disponibile a farlo».  Bruno Ferragatta ha detto: «Non ci sono valide ragioni per cambiare una decisione presa all’unanimità dalla conferenza dei capigruppo. In quasi tre anni della gestione della Giunta Nicotra-ter era la prima volta che i capigruppo prendevano una decisione comune, ora pretendete di cambiarla, per ripicca…».

Edoardo tamagnoneEdoardo Tamagnone, capogruppo di Progetto Santena, ha detto: «Vorrei solo ricordare a tutti i capigruppo che c’è un accordo che dice che alle 24 il consiglio si interrompe. Era una decisione frutto di un accordo. Noi chiediamo di adempiere a questa decisione e di chiudere il consiglio. Ricordo a tutti che l’unico motivo per cui la maggioranza che regge il sindaco Benny Nicotra chiede di andare avanti a discutere le mozioni è che ora il pubblico è quasi assente. Uno dei due ordini del giorno riguarda lo stato delle indagini sull’aspettativa del sindaco. La maggioranza pretenderebbe di parlarne ora senza pubblico. Io lo so che su questo argomento la maggioranza non intende dire nulla, faccio presente che su questo argomento noi di cose da dire ne abbiamo; non preoccupatevi signori della maggioranza che in qualche modo le dirò». A questo punto il sindaco Benny Nicotra è sbottato: «La scorrettezza di Tamagnone ormai la conosciamo…».

Consiglio 7La parola è ritornata al presidente del consiglio comunale Santino Cascella: «Ricordo che io un po’ di minuti fa ho dichiarato chiusi i lavori del consiglio a seguito della decisione presa dalla conferenza dei capigruppo. Io vorrei che la maggioranza non si rimangiasse questo accordo. Chiedo di mantenere le decisioni prese altrimenti mi domando che vi siete trovati a fare. Avevamo stabilito di tenere un secondo consiglio domani, chiedo di procedere in questo senso». Poi Santino Cascella si è alzato in piedi e ha detto: «A questo punto, io credo di esser ancora il presidente di questo consiglio e allora dichiaro chiusi i lavori. Il sindaco, a questo punto faccia quello che vuole». Cascella ha quindi lasciato il tavolo e si è diretto verso il pubblico. Il sindaco Benny Nicotra ha subito detto: «Chiedo al vice presidente Massimiliano Miano di prendere il posto del presidente». Detto questo Miano ha lasciato la sua postazione alla destra del sindaco e si è spostato sulla sedia di Cascella sita alla sinistra del sindaco.

Consiglio Santena 10Bruno Ferragatta è stato il primo a reagire: «No, guardate che la seduta del consiglio è chiusa perché così ha dichiarato il presidente ». Il sindaco Benny Nicotra ha detto: «No Ferragatta, non hai capito, guarda che noi siamo ancora seduti». Edoardo Tamagnone ha detto:«Signori della maggioranza chiedete al segretario come funzionano le cose…». Benny Nicotra ha detto: «Io ho chiesto la continuazione e questa mia richiesta andava messa ai voti…». Santino Cascella ha detto:«Segretario dica lei che si deve fare…». Il sindaco Benny Nicotra ha detto: «Io ho chiesto di votare e tu Cascella hai chiuso il consiglio…». Bruno Ferragatta ha detto: «Il consiglio è chiuso e stop». Il sindaco Benny Nicotra ha detto: «Io ho fatto una precisa richiesta al segretario comunale. Segretario dica cosa rischia il presidente. Siamo ancora in consiglio comunale. Io chiedo la votazione. Lei Cascella sta sbagliando ruolo…».

Consiglio comunale 2009nov26Santino Cascella dopo essersi diretto verso il pubblico torna in consiglio e si pone davanti al tavolo, nella zona che accoglie un tappeto e un po’ di fiori secchi e – indicando il sindaco con la mano, afferma «Signor sindaco io domani vado in magistratura». Il sindaco replica: «Vai dove devi andare, ma fai attenzione». A questo punto Edoardo Tamagnone rivolto al sindaco ha detto «Qui se c’è uno che deve fare attenzione quello sei tu». Questa frase ha fatto scattare il sindaco che si è alzato e ha fatto qualche passetto in direzione di Tamagnone. A questo punto Massimiliano Miano ha fermato il sindaco. Benny Nicotra ha fermato la sua breve corsa e ha detto: «Tamagnone non offenda la mia persona…». Tamagnone ha replicato: «Ti sei già offeso da solo…». In questo trambusto Massimiliano Miano, seduto da pochi secondi nella sedia di Cascella chiede al segretario comunale:«Ma questo consiglio è chiuso o è aperto?». Il segretario comunale, leggermente sconvolto dalla piega che il dibattito sta prendendo, dopo essersi tolto le mani dal volto ha detto: «Se il presidente ha chiuso il consiglio è un problema suo».

Consiglio 9Benny Nicotra è tornato alla carica: «Ma io avevo fatto una richiesta». Edoardo Tamagnone ha detto: «Il consiglio è stato chiuso e basta. Lo ha chiuso prima della richiesta del sindaco». Il sindaco Benny Nicotra ha continuato a lanciare strali a Tamagnone: «Lei di menzogne ne ha già dette abbastanza. Ragazzino …questo è l’inizio». A questo punto il sindaco rivolto al segretario ha detto: «Faccia l’appello. Io ho fatto richiesta». Edoardo Tamagnone ha detto: «No, se il consiglio è chiuso è chiuso». Benny Nicotra ha detto: «L’ha chiuso il tuo presidente». Santino Cascella, a pochi metri dal sindaco ha detto: «Io domani la denuncio. Lei sindaco si sta prendendo un potere che non ha».

Il consigliere Beppe Maggio interviene al microfono con questo annuncio: «Ragazzi io vi sto dicendo che me ne vado a casa». Patrizia Borgarello ha preso la parola per dire: «Il presidente ha chiuso il consiglio. Punto». Santino Cascella ha ribadito: «Il consiglio è chiuso». Massimiliano Miano ha detto «Il consiglio comunale è stato chiuso senza fare l’appello dei presenti pertanto, secondo me, è stato chiuso senza fare l’appello». Il sindaco Benny Nicotra ha preso ancora la parola: «Faccio questa premessa. Io domani denuncerò questo atto. Ci sono le registrazioni. Io avevo chiesto di continuare. Il presidente è stato arrogante; non è stato corretto e non ha ottemperato alla mia richiesta…». A questo punto Santino Cascella si è avvicinato ancora di più al tavolo del consiglio e con tono forte ha detto: «Ma quale arroganza? Sindaco è lei che si deve vergognare…». Il sindaco ha alzato ancor di più la voce e ha detto «La mia richiesta di proseguire la seduta non è stata ottemperata dal presidente, dall’ancora – mi auguro per poco – presidente Cascella che si è arrogato il diritto di chiudere la seduta senza mettere ai voti la mia richiesta».  Bruno Ferragatta ha detto «Sindaco la dica tutta, il presidente Santino Cascella ha chiuso il consiglio così come si era deciso in conferenza dei capigruppo».

A questo punto la maggioranza decide di fare una breve riunione. Massimiliano Miano rivolto ai pochi presenti e ai consiglieri di minoranza: «Potete andare». Il sindaco Benny Nicotra rivolto a Cascella: «Adesso sono il sindaco: Cascella devi uscire. Cascella vai fuori; ho bisogno della sala». Santino Cascella replica: «Sindaco impara l’educazione. Prepotente. Ma tu con questi modi saresti il sindaco? Ti devi vergognare. Prepotente». L’ultima parola impresa sul registratore è del sindaco che dice: «Quello è un esaurito».

Sin qui la cronaca della serata. Propedeutica ai fatti successi poi il venerdì mattina, 28 novembre, alle 12,30, quando il sindaco e il presidente del consiglio hanno avuto quello che si può definire “un acceso diverbio”.

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