Santena, dieci consiglieri comunali, sindaco compreso, fanno il punto sul progetto outlet

SANTENA – 7 gennaio 2010 – In merito al progetto che prevede la realizzazione di un outlet nell’ex cava della fornace Mosso, si riportano i commenti di dieci consiglieri comunali, sindaco compreso. Si tratta di interviste raccolte in questi giorni. Di seguito quanto riferito da: Benny Nicotra, Francesco Migliore, Patrizia Borgarello, Massimiliano Miano, Cetty Siciliano, Tommy Elia, Santino Cascella, Roberto Ansaldi, Domenico Galizio e Bruno Ferragatta.

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«Rispetto al progetto outlet la mia valutazione – afferma il sindaco Benny Nicotra – è che davvero non bisognerebbe perdere la corsa rispetto a questa formidabile opportunità che ci è arrivata; una roba così ci sogniamo che possa accadere un’altra volta. Dico anche che il solo dato sugli eventuali occupati non può certo bastare per dire di sì. Io nel ragionare lo faccio sempre da buon imprenditore – perché un politico non lo sono e non lo sarò mai – e, proprio come imprenditore, dico che una possibilità del genere non possiamo assolutamente trascurarla. Affermo anche che sull’outlet dovrà decidere la città. E non per niente ho annunciato un consiglio comunale dove chi propone questo investimento spiegherà le ragioni che stanno alla base di questa iniziativa e, soprattutto, come sono arrivati a individuare la localizzazione proprio a Santena e nell’ex cava della fornace Mosso. Quando ne sapremo di più potremo prendere una decisione a ragion veduta».

Il sindaco aggiunge: «In consiglio comunale vedremo le facce dei signori della Promos che ci diranno come intendono agire per arrivare a realizzare l’outlet. Si presenteranno e capiremo se sono seri e se hanno le risorse per realizzare l’intervento». «Naturalmente il progetto outlet – prosegue Benny Nicotra – va discusso all’interno di una serie di altri ragionamenti da compiere rispetto al nostro territorio e – in particolare – bisognerà ragionare congiuntamente alle modifiche chieste dalla società autostradale sulle attuali rampe di accesso alla Torino-Piacenza. In linea di massimo io credo che per realizzare una barriera di pedaggio nelle rampe sia logico tentare tutto il possibile per utilizzare quelle attuali. Una nostra priorità è limitare il consumo di suolo agricolo. Non solo, proprio il progetto outlet ci potrebbe aiutare nell’intento di non spostare le attuali rampe. Prima delle vacanze di fine anno ho avuto un incontro con la società autostradale; ora i tecnici stanno vedendo se esiste la possibilità tecnica di realizzare la barriera di pedaggiamento utilizzando le attuali rampe».

Francesco Migliore, capogruppo del Pdl, spiega: «Vorrei far notare come l’argomento outlet sia un tema da trattare con la massima attenzione e da valutare con estrema serietà, perché – se mai si decidesse di realizzarlo – potrebbe davvero portare numerosi e rilevanti benefici alla nostra città».

Restando sempre nell’area della maggioranza guidata dal sindaco Benny Nicotra, Patrizia Borgarello, assessora della Lega Nord, la pensa così: «Rispetto al progetto outlet prima di prendere una posizione vogliamo approfondire bene il progetto. C’è però una questione propedeutica alla discussione. Sulla vicenda Masseria si era ventilato il ruolo di Vincenzo Gaude, padre dell’assessore ai Lavori pubblici Ezio Gaude; nel caso outlet dubbi non ce ne sono: il padre dell’assessore ha avuto un ruolo evidente quale mediatore. Ci interessa capire se è un caso che in queste due vicende, apparentemente diverse, ma riguardanti trasformazioni del territorio, vedano la presenza di Vincenzo Gaude. Da una prima discussione che abbiamo avuto all’interno della coalizione di maggioranza, ci è stato  detto che si è trattato di un caso».

Patrizia Borgarello continua: «La Lega Nord non è contraria ad esaminare il progetto outlet, ma ci sembra un po’ strano che il ruolo giocato da Gaude nella vicenda masseria come nel progetto outlet, sia solo un caso. Per questo, prima di andare avanti sull’outlet, chiediamo di chiarire la situazione e, soprattutto, il ruolo di questo mediatore. Sempre in merito al progetto outlet non sono insensibile alle sollecitazioni della Fillea Cgil che ricorda che il Consiglio comunale ha votato un documento in cui ci esprimevamo per mantenere la destinazione del sito produttivo che accoglie lo stabilimento di klinker. Io però dico anche che, per il futuro, sarà bene tenere conto di quello che sta succedendo all’interno dei cancelli: se si chiude, e tutto sarà spostato nella sede di Castello di Annone, io penso che la destinazione dell’area andrà ridiscussa. Ragionando sul progetto outlet bisognerà tenere conto anche degli sviluppi relativi alla Laria».

I commenti proseguono con l’intervento di Massimiliano Miano, neo acquisto della coalizione che esprime il sindaco Benny Nicotra: «In linea di massima questa maggioranza è orientata ad andare avanti sul progetto outlet. Io, durante una recente riunione di coalizione ho chiesto al sindaco e all’assessore Gaude di fare chiarezza. Ho chiesto all’assessore Ezio Gaude di renderci edotti rispetto a un eventuale conflitto in corso che riguarda suo padre Vincenzo in merito alla vicenda outlet. Il mio intento è chiaro; prima di procedere occorre mettere a tacere  tutte le voci che si continuano a  diffondere su eventuale interessi che il padre di questo assessore avrebbe in relazione al progetto outlet. Mi attendo spiegazioni rispetto a quanto chiesto, prima di arrivare in consiglio comunale. Io ho chiesto questi chiarimenti perché ritengo fondamentale che si faccia la massima trasparenza rispetto alle voci di interessi che, oggi come oggi, ricadono proprio sul padre di un assessore.  Ho chiesto chiarimenti in una sede che ritengo opportuna: una riunione di maggioranza. Attendo risposte; vorrei arrivare al momento del voto avendo chiarito tutti i miei dubbi che sinora questa vicenda ha fatto sorgere».

Massimiliano Miano aggiunge: «Io penso anche che l’occasione che ci è piovuta dell’outlet non la possiamo lasciare perdere. Tutto dove si è aperto un outlet arrivano comunque importanti benefici per la città. Io affermo che sarebbe da sciocchi buttare via questa opportunità per lo sviluppo della città. SI tratta di una opportunità mica da poco anche per le casse comunali: da una prima stima nelle casse comunali dovrebbero entrare 5 milioni di euro».

Da qui in avanti la voce è quella degli oppositori. Cominciamo in modo soft, con una dichiarazione che arriva da Cetty Siciliano, consigliera del’Unione centrosinistra: «L’outlet Village, come l’incognita Masseria, rappresentano punti nevralgici che  l’opposizione, insieme ai  cittadini tutti, dovrà  affrontare con l’inizio del 2010.  Sul progetto outlet, allo stato attuale, non è facile dare un giudizio netto, certo tante sono le perplessità e i dubbi che solo un’analisi approfondita potrà in parte dipanare. Aspettiamo quindi tutte le spiegazioni del merito e l’annunciato consiglio comunale aperto, in cui tutti i cittadini potranno esprimersi».

Tommaso Elia, consigliere di Insieme per Santena aggiunge: «Prima di sbilanciarsi in pareri e giudizi rispetto all’ipotesi outlet dovremo conoscere un po’ di più questo progetto – precisa Elia –. Il consiglio comunale aperto annunciato dalla maggioranza sarà una buona occasione per chiarirsi un po’ le idee. Di primo acchito il progetto outlet mi evoca sensazioni negative. Io però dico che dobbiamo saperne di più. Mi sento anche di poter aggiungere che si tratta di una ipotesi da valutare, soprattutto per le ricadute positive che potrebbe avere per la città. Sarà bene procedere con i piedi di piombo perché non è detto che le ricadute occupazionali portino beneficio a Santena e dintorni. Io penso che la cosa più corretta sia sentire cosa ha da dirci chi sta lavorando a questo progetto. Sull’outlet ho un atteggiamento interlocutorio: in base alle informazioni che arriveranno maturerò un giudizio».

Santino Cascella, consigliere di Progetto Santena, afferma: «Il caso outlet evidenzia  un deficit di comunicazione tra la maggioranza e l’opposizione, ma soprattutto – quel che a mio avviso è ancora più grave – una mancanza di dialogo all’interno della stessa maggioranza del sindaco Nicotra. Il progetto outlet potrebbe avere riflessi pesanti sulla città.  Una decisione sulla vicenda che non possono essere decise da pochi o addirittura in forma individuale. Su tali vicende alcune persone hanno tentato o stanno tentando di decidere per tutti e questo non è accettabile. Sulla destinazione dei terreni della Masseria, come sul progetto outlet si è scritto tanto ma si è discusso poco. Sull’outlet è emerso chiaramente che famigliari di assessori della Giunta Nicotra sono pesantemente interessati e stanno tentando di fare affari. Una roba sinora mai vista».

Roberto Ansaldi, capogruppo Udc, afferma: «Il progetto dell’outlet ha evidenziato la poca trasparenza che spesso contraddistingue l’agire amministrativo della maggioranza del sindaco Nicotra. Ricordo che in consiglio comunale il sindaco e la sua maggioranza avevano negato l’esistenza di questo progetti, affermando che agli atti c’era solo una lettera firmata dai proprietari dei terreni dell’ex cava e di aree vicine. Pochi giorni dopo quanto detto in consiglio comunale il progetto è stato presentato in pompa magna dagli uomini della bresciana Promos agli amministratori comunali. Questo ci fa dire che la vicenda outlet ha avuto una genesi anomala. Ricordo che fa parte dell’anomalia anche una provvigione dichiarata di 1.000.000 di euro, su cui tanti dovranno rendere conto e di cui non potranno certo dire di non esserne a conoscenza».

Domenico Galizio, capogruppo di Insieme per Santena, afferma: «Sull’outlet vorrei limitarmi ai fatti, per come li conosco io. Io so che, a fine novembre, il sindaco ha negato che esistesse una qualsiasi cosa che potesse essere definita outlet; poi invece a inizio dicembre a Santena, in municipio, sono arrivati gli imprenditori a spiegare il progetto. A fronte di qualche protesa da parte delle opposizioni, subito dopo il sindaco ha detto che noi, profeti di sciagura, avremmo avuto la bocca tappata perché prima di Natale sarebbe stato convocato un consiglio comunale aperto. Naturalmente questo non è avvenuto. Oggi, a inizio gennaio,  siamo ancora lì che non ne sappiamo assolutamente nulla. E intanto salgono le chiacchiere che tutti fanno sull’argomento outlet».

«Sull’outlet voglio vedere i fatti – prosegue Galizio – e non ragionare sulle fasulle promesse di posti di lavoro –  tutti da verificare –, mi interessa vedere come si intende gestire il progetto outlet, che se arriverà via libera avrà sicuramente un impatto formidabile sulla città. Mi interessa capire come potrà essere urbanisticamente inserito questo progetto affinché abbia il minor impatto possibile sul territorio e sui santenesi. Vorrei anche dire a tutti quelli che fanno il tifo per l’outlet per partito preso che i benefici sarebbe meglio valutarli a saldo: se le positività non saranno ampiamente superiori alle negatività io direi che faremmo bene a lasciar perdere questo progetto senza coltivare illusioni  che lasceranno distruzione sul territorio e disillusione nella gente che ha bisogno di lavorare e, semplicemente, un po’ di soldi nelle tasche dei soliti noti».

Bruno Ferragatta, capogruppo in consiglio comunale dell’unione centrosinistra aggiunge: «Sulla vicenda outlet prima di andare avanti occorre chiarire il ruolo di Gaude: del padre Vincenzo imprenditore e del figlio Ezio assessore. Il consiglio comunale aperto è una risposta alle tante domande che si pongono i cittadini. Comunque il nodo di fondo che occorre assolutamente dipanare è quello relativo ai due Gaude. Il sindaco e la sua maggioranza dovranno chiarire qualsiasi dubbio e ombra. Chiedo all’assessore di intervenire pubblicamente  per sgombrare il campo rispetto a eventuali ruoli e interessi in questa vicenda da parte sua e dei propri familiari. Noi chiediamo che l’intera operazione outlet venga gestita direttamente dal Comune, tramite un rapporto diretto con i proprietari, per evitare ogni possibile mediazione portata avanti dalla famiglia Gaude. In tutta la vicenda se qualche vantaggio dovrà esserci dovrà andare a beneficio della città e non dei mediatori, a maggior ragione quando tra di essi vi è il padre di un componente la giunta comunale».

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