Santena, Domenico Galizio: «La mozione? Una vendetta contro Cascella»

SANTENA – 3 marzo 2010 – La mozione? Un pretesto per saldare i conti con Cascella. Inoltre un posto da sindaco e sette poltrone da assessore non bastano ancora alla maggioranza: vogliono anche la carica di presidente del consiglio comunale. La pensa così Domenico Galizio, capogruppo di Insieme per Santena.

Domenico Galizio, capogruppo di Insieme per Santena
Domenico Galizio, capogruppo di Insieme per Santena

«Il contenuto della mozione ha poca importanza, se non per il fatto che si vuole sfiduciare un presidente del consiglio comunale in carica. Le motivazioni che sono addotte sono assolutamente pretestuose». Domenico Galizio inizia così il suo contributo e poi prosegue: «Due possono essere le chiavi di lettura riferite alla mozione. La prima è che ormai, nella famiglia del Popolo della libertà, praticare la vendetta rappresenta un classico. Si tratta di un conto che da tempo veniva preannunciato che era da presentare  a Santino Cascella: ora hanno trovato tempo e modo per farlo. Una seconda chiave di lettura è che, evidentemente, il posto da sindaco e le sette poltrone degli assessori non bastano  a tenere insieme questa maggioranza, per cui bisogna che ci sia anche la disponibilità della sedia del presidente del consiglio. Sono quattro soldi, ma evidentemente servono anche quelli».

Domenico Galizio aggiunge: «Ovviamente, nel merito, trovo la mozione vergognosa. Come si fa ad argomentare dicendo che Santino Cascella non sarebbe super partes. Tra l’altro, è un argomento che la maggioranza che sostiene Benny Nicotra aveva già tirato fuori un anno fa, in sede di conferenza di capigruppo. Allora avevamo grossomodo ribadito in cosa consistesse il concetto di super partes. La cosiddetta maggioranza che appoggia il sindaco ha però un altro concetto di super partes. Per loro o il presidente è dalla parte della maggioranza  – e quindi è un buon presidente – o altrimenti non è super partes. Evidentemente per i nicotriani un presidente super partes non può che essere di partes»

Il capogruppo di Insieme per Santena conclude: «La mozione di sfiducia ha raccolto undici firme; un numero sufficiente per far passare qualsiasi bruttura in consiglio comunale. Poi, nel concreto, bisognerà anche vedere come andrà a finire nel prossimo consiglio del giorno 8 marzo. Dico questo perché la maggioranza del sindaco Benny Nicotra, ripetute volte ha dato ampia dimostrazione di scarsa coerenza, anche nell’ambito delle 24 ore. Per cui le cose potrebbero anche andare  diversamente da come magari il sindaco vorrebbe. Se così fosse sarebbe una cosa buona…».

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