Santena, «Il futuro dell’Ages è in mano alla Fiat». Le assemblee dei lavoratori decidono nuove mobilitazioni

SANTENA – 21 aprile 2010 – Dopo la due assemblee di oggi i lavoratori dell’Ages hanno stabilito di avviare nuove mobilitazioni per portare alla conoscenza dell’opinione pubblica la situazione del gruppo. Lunedì 26 aprile è prevista una manifestazione davanti alla porta 5 di Mirafiori. Intanto i lavoratori chiedono alla Fiat di giocare un ruolo attivo per la difesa dell’Ages garantendo maggiori commesse. Di seguito, quanto successo oggi nel racconto di Enrico De Paolo, sindacalista Filctem Cgil.

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Enrico De Paolo, sindacalista Filctem Cgil, sintetizza così le assemblee svolte oggi all’Ages: «Abbiamo comunicato ai lavoratori le informazioni avute dal commissario straordinario che, nei giorni scorsi, ci aveva illustrato la situazione attuale del gruppo e del sito santenese. Naturalmente, le trattative sono in corso e, il commissario – per evidenti questioni di riservatezza rispetto a chi ha espresso manifestazioni di interesse – ha riferito la situazione attuale senza poter scendere nei dettagli. Intanto ci ha detto che ci sono aziende e società interessate all’Ages. Alcuni hanno espresso  interessamento per il solo sito di Asti; altri per Asti e Santena. Ci ha anche riferito che non ci sono manifestazioni di interesse riguardanti il solo stabilimento santenese.  Ora il commissario ha predisposto alcune ipotesi di intesa per proseguire nelle trattative. I soggetti interessati stanno esaminando la documentazione e dovrebbero presentare offerte di acquisto. Nei prossimi giorni si vedrà se si arriverà a un qualcosa di concreto. Oggi nelle due assemblee – che hanno visto la presenta di duecento lavoratori – abbiamo spiegato la situazione attuale».

Enrico De Paolo, aggiunge: «L’Ages è in amministrazione straordinaria e tutti i passi che si stanno percorrendo rientrano nell’ambito di quello che prevede la normativa. Non possiamo fare altro che attendere l’esito di questo percorso, sperando che si concluda in modo positivo, così come noi ci auguriamo. Dobbiamo sperare che le manifestazioni di interesse possano far intravedere la strada dell’acquisizione. Si tratta di una ipotesi  che potrebbe concedere al sito santenese di proseguire la strada dell’amministrazione straordinaria, sperando anche che arrivi la tanto attesa fine della crisi del settore, che potrebbe accelerare la maturazione delle proposte di acquisto».

«A fronte di tale situazione – spiega Enrico De Paolo – l’umore dei lavoratori non è dei più belli. Da anni vivono in una situazione di incertezze e le prospettive che si delineano non sono certo promettenti. Il futuro lavorativo degli oltre 300 lavoratori in capo al sito santenese sono una incognita grande. E’ del tutto comprensibile che il morale sia tutt’altro che positivo: i prossimi giorni saranno comunque cruciali. Con la speranza di vedere prolungata l’amministrazione straordinaria nelle assemblee di oggi sono state decise alcune iniziative da attuarsi nei prossimi giorni.  Una cosa che va detta è che si metteranno in atto forme di mobilitazione del tutto diverse da quelle realizzate a fine del 2008. Allora, come controparte, i lavoratori avevano un imprenditore che stava affossando il gruppo. Allora, lavoratori e sindacato, hanno fatto di tutto per contrastare l’operato di Egidio Di Sora. La strada dell’amministrazione straordinaria è stata una via di uscita che i lavoratori hanno intravisto come unica possibilità per evitare il disastro del fallimento. Il nostro obiettivo era mettere fuorigioco l’imprenditore di allora. Si tratta di un obiettivo che abbiamo raggiunto con non poca fatica.  L’intervento del Tribunale ha permesso di mandare avanti l’attività dell’Ages. Senza l’amministrazione straordinaria con il debito che il gruppo Ages aveva accumulato avevamo davanti la sola ipotesi del fallimento. Se la mobilitazione di allora aveva come obiettivo quello di metter fuorigioco l’imprenditore che ha portato il gruppo fin sull’orlo del fallimento, oggi la situazione è diversa e, nei prossimi giorni, ci mobiliteremo per rendere visibile ai cittadini e ai mezzi di informazione la situazione che negli stabilimenti Ages di Santena e Asti riguarda 500 lavoratori».

Enrico De Paolo aggiunge parole chiare: «I lavoratori e il sindacato ritengono che la Fiat nella vicenda Ages fino a  oggi non abbia ricoperto il ruolo che doveva svolgere. Noi ci rendiamo conto di tutte le problematiche che la Fiat oggi sta attraversando, ma i 500 dipendenti Ages non sono lavoratori di serie “b” rispetto ai dipendenti di altre realtà del gruppo torinese che hanno avuto maggiore considerazione. Va detto che i lavoratori dell’Ages, hanno sempre lavorato per la casa torinese e quindi ora chiedono di essere tenuti nella dovuta considerazione, cosi come è avvenuto e sta avvenendo per altre realtà produttive».

«Noi, ormai da mesi – continua Enrico De Paolo – battiamo un chiodo fisso e continuiamo a sostenere che la Fiat può e deve giocare un ruolo fondamentale sul futuro dell’Ages. Non solo garantendo i volumi attuali di commesse, ma dando qualche speranza in più, mettendo in conto un incremento dei volumi. Si tratta di una decisione che potrebbe incidere positivamente in coloro che hanno manifestato interesse per l’Ages. Infatti, senza un aumento delle commesse lo stabilimento santenese ha ben poche prospettive: mi chiedo chi possa essere interessato ad acquisire un sito con oltre trecento addetti che ha commesse sufficienti a far lavorare appena un quinto dei lavoratori».

«Durante le due assemblee di oggi abbiamo valutato alcune iniziative di mobilitazione – spiega Enrico De Paolo –. Al termine della discussione è stata elaborata questa proposta. Lunedì  26 aprile i lavoratori si sono dati appuntamento alle 8,30, sul piazzale dello stabilimento. A bordo di un bus,  messo a disposizione delle organizzazioni sindacali, si partirà alla volta delle porte di Torino. In corso Traiano, angolo  corso Caio Plinio, vicino a piazza Bengasi, i lavoratori scenderanno per proseguire in corteo. La manifestazione percorrerà corso Traiano e terminerà  davanti alla porta 5 di Fiat Mirafiori, davanti al centro direzionale della Fiat, sede della direzione acquisti. Lungo tutto corso Traiano e davanti alla porta 5 di Mirafiori i lavoratori volantineranno per portare all’attenzione dei cittadini e dei mezzi di informazione la situazione che da anni stanno vivendo i lavoratori dell’Ages. L’obiettivo che intendiamo raggiungere è arrivare a comunicare all’opinione pubblica che il destino dell’Ages dipende dalla Fiat. La multinazionale torinese non può continuare a lavarsi le mani continuando a garantire un volume minimo di commesse. Se la Fiat non cambia atteggiamento e non aumenta le commesse il destino dell’Ages e dei suoi lavoratori è già praticamente determinato: si va verso la chiusura. Diciamo questo con cognizione di causa perché nessun imprenditore può essere disposto a rilevare una struttura come quella di Santena che a oggi è in grado di occupare appena 60 addetti».

Enrico De Paolo conclude: «Sin qui quanto detto e deciso stamani con i lavoratori. In queste ore abbiamo anche inviato una richiesta di incontro  con la Regione.  Il 15 febbraio scorso, in sede di tavolo regionale, avevamo stabilito con gli assessori Bairati e Migliasso, di incontrarci entro fine aprile affinché il commissario illustrasse il maturare degli eventi per capire quale futuro attende il gruppo Ages.  Abbiamo ora ritenuto di inviare la richiesta di incontro agli assessori competenti della nuova Giunta regionale guidata da Roberto Cota. Ci avviciniamo a una data cruciale: il 6 di maggio scade la proroga della cassa, per allora bisognerà capire se ci sono possibilità per avere una nuova proroga o si profila la strada del fallimento: una ipotesi che faremo di tutto per scongiurare».

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