Santena, il discorso del sindaco Benny Nicotra per la visita del Presidente Giorgio Napolitano, il 6 giugno 2010

Santena – 7 giugno 2010 – L’affaticamento del Presidente Giorgio Napolitano ha portato un abbreviamento del programma della Commemorazione di Camillo Cavour nel bicentenario della nascita, organizzata nella mattinata di ieri, 6 giugno 2010. Tra i cinque relatori che hanno rinunciato a intervenire c’era il sindaco Benny Nicotra. Di seguito, il discorso preparato dal sindaco per la visita del Presidente Giorgio Napolitano.

Discorso del sindaco Benny Nicotra
per la visita del Presidente Giorgio Napolitano
in occasione dell’inaugurazione della tomba restaurata di Cavour

(6 giugno 2010)

Signor presidente,

è con grande orgoglio che la mia città riceve la sua visita, e con doppia soddisfazione: per il prestigio della sua presenza, ma anche per l’interesse personale che lei ha sempre mostrato – anche recentemente – verso l’unità d’Italia e il Risorgimento. Credo di poter dire che Santena rappresenta l’unità d’Italia pienamente, sotto due aspetti. Innanzitutto per il fatto che celebriamo oggi, cioè di ospitare la dimora e la tomba dello stratega del Risorgimento, il conte di Cavour, che qui visse per buona parte dell’anno dalla nascita fino a quando, nel 1850, gli incarichi di governo lo impegnarono quasi totalmente a Torino.

Cavour amava molto questa villa con il suo stupendo parco, tanto che volle essere sepolto qui invece che al Pantheon, insieme all’amato nipote Augusto, morto in battaglia a soli vent’anni nella prima guerra d’indipendenza, per cui questo luogo è sicuramente uno dei più significativi per la storia del nostro paese.

Credo che nei festeggiamenti del centocinquantenario sia giusto dare alla figura di Cavour un rilievo maggiore di quello che ha avuto nei favori popolari. Il Conte era un uomo di intelletto, un politico e un abile diplomatico, qualità che sono meno accattivanti, più difficili da apprezzare rispetto a quelle dei “guerrieri vittoriosi” come Garibaldi e lo stesso Vittorio Emanuele II, ma senza l’accortezza politica del grande tessitore l’Italia unita si sarebbe trovata di fronte a troppi nemici. Non bisogna dimenticarlo.

Oggi ricorre l’anniversario della sua morte, che avvenne, per una beffa del destino, due mesi dopo la proclamazione dell’unità. La più grande acquisizione del Regno d’Italia fu senza dubbio quella del Sud, sia per la vastità dei territori, sia perché le due Sicilie non erano poi così misere e arretrate come in seguito le si è volute dipingere. Ebbene, da questo punto di vista, e vengo al secondo punto, Santena ha anche un’altra caratteristica che la rende rappresentativa dell’unità del nostro paese: la sua cittadinanza.

A partire dal 1960, a causa dello sviluppo industriale legato all’industria automobilistica e al suo indotto, confluì in questa zona, come in tutta la cintura torinese, una straordinaria ondata di immigrazione dal Sud. Si può dire che la metà almeno degli abitanti di oggi viene da qualche regione meridionale. Questo fenomeno è avvenuto in piena armonia, con una perfetta integrazione, quindi credo che la mia città possa essere considerata un buon modello di convivenza e un esempio. Io stesso sono nato a Catania e parlo bene il siciliano come il piemontese!

La ringrazio ancora, signor Presidente, per l’onore che ci ha fatto e le porgo i saluti e la stima del Comune di Santena e di tutti i miei concittadini.

Benny Nicotra
Sindaco di Santena

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