Santena, lo stato di salute del gruppo consiliare Progetto Santena

Santena – 21 agosto 2010 – Progetto Santena, nato da una costola del Pdl, è oggi all’opposizione. Di seguito, qualche riflessione sulla situazione politica cittadina e una breve chiacchierata con Edoardo Tamagnone, leader di Progetto Santena, proprio sulle prospettive di questo gruppo consiliare.

Nell’ambito del consiglio comunale cittadino Progetto Santena conta tre consiglieri: il capogruppo Edoardo Tamagnone, Santino Cascella e Walter Mastrogiovanni. Il gruppo è nato da una costola del Pdl con l’intento di richiamare il Centrodestra ad alcune priorità programmatiche che secondo Progetto Santena la coalizione che appoggia il sindaco Benny Nicotra aveva e ha abbandonato. Le sollecitazioni poste da Progetto Santena non hanno sortito effetto alcuno in Benny Nicotra e i suoi che hanno relegato Tamagnone e il suo gruppo all’opposizione. Inoltre la campagna acquisti lanciata dal sindaco agli stessi esponenti di Progetto Santena ha avuto come conseguenza il passaggio di due esponenti alla squadra del sindaco. A poche settimane dalla nascita di Progetto Santena Gianni Bergoglio ha voltato le spalle al gruppo di Tamagnone per occupare una poltrona della Giunta Nicotra-ter, bis. Progetto Santena ha subito perso un altro componente, Gianni Tosco, che dopo avere lasciato il gruppo guidato da Edoardo Tamagnone prima è confluito nel Gruppo Misto di maggioranza e poi ha dato le dimissioni come consigliere comunale. Da sempre il sindaco Benny Nicotra ha patito l’intraprendenza del giovane Edoardo Tamagnone e non ha mancato di mettergli i bastoni tra le ruote. Alla prima occasione utile il sindaco ha strappato a Tamagnone le sue deleghe e l’ha relegato a semplice consigliere comunale. Tamagnone ha fatto di tutto per difendersi: non è da tutti fare ricorso al Capo dello Stato dopo che il sindaco gli ha tolto le deleghe in pratica senza spiegazioni. E proprio a breve si attende una risposta in merito dal Quirinale. Dopo la nascita di progetto Santena sempre Tamagnone ha denunciato il sindaco per truffa nell’ambito della vicenda sulla messa in aspettativa con tanto di pagamento degli oneri previdenziali a carico del Comune.

Fatte le debite proporzioni Edoardo Tamagnone e il suo gruppo possono essere considerati i finiani del consiglio santenese: un paragone che sappiamo azzardato perché Edoardo Tamagnone è uomo del Pdl che si rifà a Marcello Dell’Utri,  mentre Santino Cascella dopo avere abbandonato An è ora cane sciolto e Walter Mastrogiovanni, dato in quota a Fi, più che altro ha sempre ragionato con la sua testa e lavorato per le associazioni e la città tutta senza particolari riferimenti partitici. La sostanza è che questi tre consiglieri, eletti nell’ambito della lista del sindaco, oggi fanno parte dello schieramento di opposizione. Il sindaco Benny Nicotra ha potuto fare spallucce davanti a queste tre defezioni anche perché un consigliere eletto nelle file dell’opposizione ben presto ha salutato le minoranze per passare nella coalizione del sindaco: si tratta di Massimiliano Miano.

Oggi, con i vari cambi di schieramento rispetto a quanto deciso dagli elettori, il sindaco Benny Nicotra può contare sul voto di dodici consiglieri, lui compreso, mentre le minoranze sono a quota nove. Per la cronaca va anche segnalato che in futuro questi numeri potrebbero cambiare. Massimiliano Miano ben difficilmente si farà scappare l’occasione di correre con i Moderati in occasione del prossimo rinnovo del Consiglio comunale di Torino. Chi corre per un posto in sala Rossa non può essere consigliere in un altro Comune. Dunque Nicotra ora è a dodici, ma non è detto che resti a tale quota ancora per molto. Massimiliano Miano era stato eletto nella lista Unione dei Moderati-Udc, lista che dopo il passaggio di Miano al gruppo Misto ha preso la denominazione di Udc. Con Massimiliano Miano dimesso, il primo dei non eletti è Enrico Arnaudo. E’ facile prevedere che appena varcata la soglia del primo piano di palazzo Visconti Venosta Enrico Arnaudo si siederà tra le fila delle minoranze e Benny Nicotra vedrà la sua coalizione abbassarsi a quota undici, con le opposizioni che avanzerebbero fino a dieci. Ma questa, per ora, è fantapolitica perché Miano è ben saldo sulla sua sedia.

Fatta questa – un po’ lunga – premessa, al capogruppo di Progetto Santena Edoardo Tamagnone abbiamo chiesto informazioni sullo stato di salute del suo gruppo consiliare.  “Progetto Santena, come dice il nome è un cantiere aperto, in continuo lavoro – spiega Edoardo Tamagnone -. Chiaramente quando siamo nati c’era un orizzonte: era quello di contribuire alla maggioranza, dando un nuovo impulso, mettendo in primo piano alcune priorità programmatiche che secondo noi erano state dimenticate. Noi chiedevamo di realizzarle entro la fine del mandato amministrativo. Poi, diciamo che questa volontà di innovazione non è stata recepita per cui noi, nostro malgrado, siamo stati costretti a compiere una scelta diversa e ora siamo all’opposizione. Ora è chiaro che in consiglio comunale procediamo a vista, valutando di volta in volta le proposte che arrivano dalla coalizione che amministra la città. E questo continueremo a fare, fino al termine del mandato amministrativo”.

“E’ ovvio che fino a  quando da parte del sindaco Benny Nicotra e della sua coalizione perdureranno atteggiamenti come quello più volte indicato nei confronti del presidente del consiglio comunale  Santino Cascella  – puntualizza Edoardo Tamagnone – sarà davvero ben difficile raggiungere una qualche intesa.  Desidero altresì ricordare che essendo seduti all’opposizione il nostro margine di manovra è davvero molto limitato. Noi – lo ripeto – ci consideriamo un cantiere e siamo aperti a nuove proposte e, come dice la seconda parte del nome del gruppo consiliare, noi intendiamo fare qualcosa per la comunità santenese. Aggiungo che più che contribuire a sollevare polemiche ci interessa davvero portare avanti qualcosa di utile per i cittadini. Vorrei ribadire che in qualità di consiglieri comunali, rispetto al sindaco e agli assessori, abbiamo una capacità di manovra davvero minima. Certo possiamo presentare mozioni e ordini del giorno, che in consiglio comunale normalmente vengono cassati dalla maggioranza. Possiamo presentare interpellanze cui viene data risposta, magari dopo mesi e mesi di attesa. Siamo consiglieri comunali, ma il parlamentino cittadino quando va bene si riunisce una volta al mese; in tali occasioni abbiamo un po’ di spazio, poi tutto finisce lì”.

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