Santena, Ages, interventi di Ansaldi, Galizio e Tamagnone

Santena – 14 settembre 2010 – Proseguono gli interventi degli amministratori locali in merito alla vicenda Ages. Di seguito, gli interventi di tre capigruppo di minoranza Roberto Ansaldi, Domenico Galizio ed Edoardo Tamagnone.

Il primo commento è quello di Roberto Ansaldi, capogruppo Udc; interpellato in merito afferma: «Il sindacato ha pienamente ragione, anzi ha straragione: direi che sarebbe bene finirla con queste strumentalizzazioni.In questo momento estremamente delicato per l’Ages di Santena non c’è bisogno che il sindaco arrivi a millantare cose non fatte. Mi chiedo anche a cosa servano certe dichiarazioni: siamo al dunque, la vicenda pare alla fine. Siamo seri, quanto riferito dal sindaco durante San Lorenzo e nella successiva intervista riportata dal blog davvero non ha molto senso. Il sindaco lo conosciamo bene quasi tutti: qualsiasi cosa accada lui deve dire che l’ha fatta lui o che è merito suo. Ogni tanto gli va anche bene, ma in una situazione come quella dell’Ages queste sue affermazioni, a mio modesto avviso, rappresentano un comportamento incauto».

Domenico Galizio, capogruppo di Insieme per Santena, spiega: «In merito alle affermazioni del sindaco – a San Lorenzo e nelle interviste riportate dal blog rispetto al presunto impegno che avrebbe portato avanti nella vicenda Ages – il commento è quello di sempre: anche stavolta ha perso una buona occasione per stare zitto. Io credo che il primo cittadino dovrebbe avere un po’ di decenza e smetterla di sparare castronerie anche in merito alla vicenda Ages. Anche stavolta, come è accaduto in tanti altri casi, è stato contestato e smentito. In particolare l’affermazione relativa all’intervento che avrebbe compiuto nei confronti del giudice del tribunale fa il paio con quella relativa all’assistenza che diceva di prestare al capezzale della nonnina: parole – le sue – prontamente smentite via internet dalla stessa nipote. Mi sento anche di dire che le affermazioni del sindaco sono cose più penose che non gravi. Però, siccome stiamo parlando di posti di lavoro in forte bilico meglio sarebbe che il primo cittadino ne sparasse di meno grosse. E comunque è questione di pochi giorni e vedremo tutti di cosa sarà capace il sindaco».

Il terzo commento è di Edoardo Tamagnone, capogruppo di Progetto Santena, che inizia così: «Io lascio perdere il commento alle dichiarazioni del sindaco: il tempo, a breve, sarà galantuomo. A me preoccupa il ventilato cambio di destinazione d’uso che il sindaco arriva a dare per fatta. Senza polemica, dico che se un imprenditore rileva l’Ages lo fa perché ha in mente un progetto imprenditoriale produttivo. Se uno rileva un sito produttivo che mai se ne farà della parte commerciale? Non credo che l’imprenditore voglia trasformare la fabbrica in un supermercato e i lavoratori in commessi: mi chiedo quale imprenditore potrebbe essere attirato da questa offerta di cambio di destinazione d’uso?».

Sin qui gli interventi dei tre oppositori presenti in consiglio comunale. Tornando alla vicenda Ages, il sindacato e la Rsu stanno attendendo la risposta della Regione Piemonte alla richiesta di convocare con urgenza un tavolo per discutere della situazione di crisi dell’Ages e verificare se esistono possibilità di salvezza per i 380 lavoratori del sito santenese. Nei prossimi giorni i lavoratori si riuniranno per decidere nuovi appuntamenti di mobilitazione. Tutto questo in attesa della pronuncia del tribunale di Asti che dichiarerà la cessazione dell’esercizio dell’impresa o, in alternativa, la conversione in fallimento dell’amministrazione straordinaria.

Oggi il quotidiano torinese La Stampa ha pubblicato nelle pagine di cronaca della provincia un articolo di una colonna titolato: “Ultimi giorni per salvare l’Ages”.

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