Santena, Lega Nord-Progetto Santena, conferenza stampa al vetriolo

Santena – 7 ottobre 2010 – Conferenza stampa al vetriolo mercoledì pomeriggio dal neonato gruppo Lega Nord-Progetto Santena. Poco meno di un’ora di dichiarazioni per spiegare le ragioni della nascita di questo gruppo consiliare e le richieste che ha presentato al sindaco Benny Nicotra e alla sua squadra.

Patrizia Borgarello, capogruppo della formazione appena costituita a palazzo Visconti Venosta, ha iniziato così: «Noi abbiamo indetto questa conferenza stampa per replicare alle dichiarazioni fatte dal sindaco Benny Nicotra e dal capogruppo del Pdl Francesco Migliore. In consiglio non ho potuto replicare perché assente. Inizio dicendo che abbiamo costituito questo gruppo semplicemente perché è nostra intenzione ricompattare la maggioranza,  cercando di rimettere a posto gli equilibri anche all’interno della Giunta guidata dal sindaco. Tutto ciò non significa ottenere nuove poltrone per il nostro gruppo. Io ho un assessorato di partito che mi è stato dato all’inizio del mandato, con la delega all’Istruzione. La lista del sindaco Benny Nicotra all’inizio era una coalizione politica con Lega Nord, Alleanza Nazionale, Forza Italia e Lista per Nicotra. Il partito della Lega Nord ha concesso il simbolo in nome e per conto del Carroccio a me, Patrizia Borgarello, e  non a Benny Nicotra. Il simbolo è stato concesso e all’interno della coalizione di centro-destra la Lega Nord ha deciso la mia candidatura. Vorrei quindi ricordare al sindaco Benny Nicotra che la scelta della persona della Lega Nord da candidare nella coalizione è stata una decisione del partito; non è certo lui che ha candidato me».

Patrizia Borgarello ha proseguito: «La seconda cosa che voglio dire è che io pensavo di essere in una coalizione guidata da un personaggio  con una certa caratura, uno che ha fatto l’onorevole e il sindaco per anni; insomma pensavo fosse costituita  da persone con un minimo di dignità e un minimo di carattere. Invece, dopo quanto successo l’altra sera in consiglio comunale,  mi sono resa conto che gli attacchi personali che ho subito sono semplicemente dovuti al fatto di avere osato contraddire il podestà. Probabilmente il sindaco Nicotra non ha capito che il podestà non c’è più e che non esiste neanche più la monarchia».

«Prima del consiglio comunale – ha aggiunto Patrizia Borgarello – il nostro gruppo ha chiesto una convocazione al sindaco. Nicotra ci ha ricevuti; noi gli abbiamo fatto presente alcune problematiche riscontrare sulla delibera relativa agli equilibri di bilancio. Alcune voci non le capivamo;  in particolare volevamo lumi  in merito a 100mila euro di Ici e 13mila euro che arrivavano dall’Inps. Nessuno ci ha spiegato nulla. Martedì della scorsa settimana io e Miano abbiamo partecipato alla riunione di maggioranza e abbiamo nuovamente chiesto chiarimenti rispetto a queste voci.  In maggioranza ci hanno letto l’elenco delle voci che compongono l’equilibrio di bilancio, senza aggiungere alcuna spiegazione. Poi la maggioranza intera si è alzata per andare alla grigliata organizzata da Gianni Bergoglio».

La capogruppo ha continuato: «Il giorni successivo, mercoledì, alle ore 15, io e Miano siamo andati dal Sindaco e gli abbiamo nuovamente detto che avevamo bisogno di chiarimenti in merito agli equilibri di bilancio. Benny Nicotra ci ha detto che potevamo anche votare contro perché lui andrà a fare il  Presidente dell’Atc, carica incompatibile con quella di sindaco. Noi allora ci siamo guardati. Ci siamo alzati e l’abbiamo salutato. Poi, in consiglio comunale dal sindaco e dal capogruppo del Pdl sono arrivati gli attacchi personali alla sottoscritta. Ancora oggi non ho capito il motivo, ma sopratutto mi sarei aspettata che quelle cose me le avessero dette in faccia. Sempre in consiglio il sindaco ha anche vantato amicizia con Roberto Cota, cosa che a me, assolutamente non risulta. E poi non ha nessun senso affermare che Roberto Cota avrebbe detto al sindaco di non prendermi in lista.  O Benny Nicotra farnetica oppure pensa veramente di essere un podestà. Ovviamente mi ha lasciato basita anche l’atteggiamento del capogruppo del Pdl Francesco Migliore, autore di una serie di attacchi personali nei miei confronti».

Patrizia Borgarello ha precisato: «Vorrei ricordare che su tutte le scelte importanti che sono state prese dalla Giunta guidata da Nicotra  – ad esempio Masseria e outlet – la sottoscritta come capogruppo della Lega Nord, non è mai stata convocata. Alcune volte ho ricevuto una telefonata  del sindaco che mi diceva che il punto doveva passare. La Lega Nord questi atteggiamenti da prima Repubblica, questi bizantinismi da parte del sindaco non li comprende. Noi, semplicemente, vorremmo sederci attorno al tavolo e discutere. La Lega Nord non ce l’ha con il Pdl, ma con l’atteggiamento del sindaco per come si è sempre comportato in maggioranza, in Giunta e in consiglio comunale. Ci dice cosa bisogna fare e l’argomento è chiuso».

L’esponente del Carroccio ha aggiunto: «A esempio, ora il sindaco ha deciso che il prossimo consiglio si terrà il 15 ottobre, alle ore 19. A me risulta che la convocazione dovrebbe essere fatta dal presidente del consiglio comunale. Io e tutto il nostro gruppo chiediamo di partecipare a quelle che sono le scelte dell’amministrazione della città. E’ ora di finirla con il far cadere le cose dall’alto, senza discuterle. Semplicemente chiediamo cose normali. Non abbiamo fatto altro che permetterci di dire che il bilancio deve essere discusso con tutta la maggioranza; questo non può essere considerato un atto di lesa maestà. Io dico – e questo lo ripeterò in consiglio comunale – io pensavo di avere a che fare con degli uomini veri; mi sono resa conto che, come diceva Sciascia, sono quaraquaquà. E infatti né il capogruppo del Pdl né il sindaco ha avuto il coraggio di dirmi le cose in faccia».

Dopo il lungo intervento della Borgarello ha preso la parola Massimiliano Miano: «Noi, a  differenza del Pdl, abbiamo rispettato i ruoli. Abbiamo costituito questo gruppo, con cinque elementi, lo abbiamo presentato al sindaco. E noi potevamo non dire niente e presentarci direttamente in consiglio. Invece abbiamo redatto un documento e presentato il gruppo al sindaco dicendo che il nostro obiettivo è allargare la maggioranza. Vogliamo anche far sì che i tre rappresentanti che furono eletti nella maggioranza del sindaco – Tamagnone, Cascella e Mastrogiovanni – ritornino a  casa. Il sindaco Nicotra anziché ringraziarci ha vissuto il nuovo gruppo come uno sgarbo nei suoi confronti. Io credo che sia anche un po’ invidioso, perché lui non è riuscito a fare questo. In genere toccherebbe al sindaco tenere coesa una maggioranza. Negli incontri prima del consiglio abbiamo detto che potevamo riscontare qualche problema sull’equilibrio di bilancio. I tre membri di Progetto Santena, non partecipando alle riunioni di maggioranza non erano al corrente degli equilibri di bilancio. Se uno non conosce le delibere come minimo si astiene. Noi abbiamo presentato il nostro gruppo mercoledì scorso; il consiglio era convocato per venerdì. Noi ci aspettavamo una convocazione del sindaco per chiarire ogni cosa. E invece il capogruppo del Pdl ha cercato di fare un po’ di pressioni sulla mia persona, tentando di richiamarmi al senso di responsabilità. Migliore mi ha fatto capire che il sindaco mi avrebbe ripagato con un assessorato». A questo punto Patrizia Borgarello ha detto: «No, diciamola tutta, gli ha proposto il mio assessorato. E sempre in questi giorni il sindaco ha offerto il mio assessorato anche ad Ansaldi e a qualche altro componente la minoranza».

Massimiliano Miano ha ripreso: «In consiglio ho sentito il sindaco e Migliore lanciare strali contro la nostra capogruppo Borgarello, il consigliere Tamagnone e il sottoscritto. Io respingo al mittente le accuse nei nostri confronti. Ricordo a qualcuno che manifesta memoria corta che il sottoscritto è stato convinto a passare dalla minoranza alla maggioranza dietro determinati accordi che il sindaco prima ha portato a termine inserendomi in Giunta e poi, dopo due mesi, ha disatteso, chiedendomi le dimissioni. Anche allora io ho fatto un passo indietro. Se io non mi fossi dimesso questa amministrazione oggi non avrebbe più ragione di esistere. Dico ciò perché Bergoglio, Falcocchio e Gaude uscirono dal Pdl, mettendo sotto scacco il sindaco. C’è un documento, firmato da Falcocchio, che dice al sindaco che se non gli avesse ridato l’assessorato loro tre l’avrebbero mandato a casa. Quindi il sindaco non se la deve prendere con noi, ma con i tre componenti ex di An. Tutte le accuse che ho sentito in consiglio contro di noi vanno quindi respinte al mittente. Noi siamo qui ancora oggi a voler discutere con il sindaco e la sua maggioranza del futuro immediato di questa amminsitrazione che, sulla carta, dovrebbe durare ancora un anno e mezzo. Però se il sindaco continuerà a fare il muro di gomma, noi non potremo che trarne le dovute conclusioni».

La parola è passata a Santino Cascella: «La Giunta Nicotra ha fatto una serie di errori, in particolare sulla vicenda dei terreni della Masseria, sul progetto outlet, sui contributi previdenziali del sindaco caricati al Comune. Ci sono responsabilità del sindaco, ma anche di tutto l’esecutivo. Spesso ha deciso tutto il sindaco. Altre volte il sindaco è ostaggio di alcuni consiglieri, altre ancora è in balia dei partiti. Il sindaco, per cercare di tenere insieme di questa maggioranza, spesso deve fare i salti mortali per tentare la quadratura del cerchio. Non dimentichiamoci che c’è un assessore che è stato sfiduciato dal consiglio comunale, è stato tolto dalla Giunta e poi è stato reinserito, dietro richiesta dei dirigenti del Pdl provinciali e regionali». Santino Cascella ha aggiunto: «Noi non contestiamo la delibera sull’equilibrio di bilancio da punto di vista tecnico: i numeri sono corretti.  Tecnicamente la delibera è perfetta.  Noi contestiamo che la maggioranza non abbia voluto fornire spiegazioni su alcune voci. Non ci hanno detto nulla sui 100mila euro di Ici e su una serie di risorse arrivate dall’Inps. Quello che proprio non va bene è che non c’è stato il coinvolgimento di tutti».

E’ quindi intervenuto Valter Mastrogiovanni: «Volevo solo ricordare che il nostro gruppo nasce nel tentativo di riportare sulla retta via la coalizione che ha il compito di governare la città.  Già Progetto Santena era nato con questo intento. Oggi il gruppo è rinforzato con gli apporti della Lega Nord e di Miano.Vorrei che fosse chiaro che il nostro agire ha l’unico intento di servire i nostri elettori. Per noi l’elettorato è un valore sacro che non può essere sacrificato all’altare dei giochi della politica. Sin quando io facevo parte della maggioranza tante cose venivano comunicate quando ormai erano già state decise. Il gruppo di Progetto Santena si era staccato dalla coalizione guidata da Benny Nicotra perché il nostro elettorato ha detto no alla operazione intentate alla Masseria. Abbiamo detto no al progetto outlet per come era nato. Abbiamo detto no anche alle 50mila euro di spese per organizzare il maggio santenese 2009, dopo avere sostanzialmente estromesso la Pro Loco.  Allora come oggi ci siamo mossi seguendo il sentire degli elettori, dei nostri elettori».

«Desidero ringraziare Massimilaino Miano e Patrizia Borgarello – ha esordito Edoardo Tamagnone –   perché ci hanno convinti a  formare questo nuovo gruppo che ha l’obiettivo di sostenere la maggioranza. Quando lo scorso anno abbiamo dato vita alla formazione civica Progetto Santena avevamo già messo in luce alcune mancanze dell’amminsitrazione. Il delitto di lesa maestà che ci viene attribuito altro non è che una richiesta di poter avere maggiore dialogo all’interno della maggioranza. Abbiamo solo chiesto un po’ più di democrazia. Già allora con Progetto Santena eravamo stati messi alla porta; ci hanno detto che noi remavamo contro e non dovevamo disturbare il manovratore. Oggi, grazie a Miano e Borgarello, ci riproviamo:  siamo tornati a  fare parte della maggioranza. Non è per un atto di fede nei confronti  del sindaco, ma perché intendiamo vedere se è possibile far cambiare rotta all’amministrazione e realizzare almeno una parte del programma con cui abbiamo chiesto e ottenuto la fiducia agli elettori»

Edoardo Tamagnone ha proseguito: «Noi siamo stati eletti sulla base di un programma. Il sindaco può anche dire che noi siamo lì perché eravamo in lista con lui, ma tutti sappiamo che non è vero. Infatti io, come tutti gli altri colleghi, siamo stati eletti perché i cittadini hanno scritto il nostro nome sulla scheda elettorale. Dal giorno dopo le elezioni il valore della squadra è passato in cavalleria e contava solo più il sindaco. La squadra poteva lavorare solo per mettere in luce il sindaco. Questo modo di agire poteva anche essere sopportato a patto che almeno si portasse avanti il programma elettorale.  In questi giorni me lo sono ristampato: sino a oggi non abbiamo fatto quasi nulla di quanto avevamo scritto. Del campus scolastico non abbiamo mai neanche discusso; c’è un progetto di finanza e nulla più. Sulla valorizzazione del complesso da parte dell’azione amministrativa è meglio stendere un pietoso velo. Del polo socio-assistenziale con tanto di casa della salute presso il Forchino non abbiamo più saputo nulla.La viabilità resta un disastro; i soldi per il terzo ponte sul Banna sono stati consegnati alla Provincia. La realizzazione della nuova area mercatale resta un mistero; c’è una piazza con un po’ di ghiaia e nulla più. Le piste ciclabili sono rimaste nelle intenzioni; non siamo neanche riusciti a completare quella che dalla Trinità doveva raggiungere il cimitero. Abbiamo disatteso quasi tutti gli interventi che  in campagna elettorale ritenevamo qualificanti».

«A fronte di questa situazione – ha detto Tamagnone – già lo scorso anno, con la nascita di Progetto Santena abbiamo cercato di segnalare alla coalizione del sindaco Benny Nicotra che occorreva un deciso cambio di rotta; abbiamo chiesto di concentrare le poche risorse esistenti su alcune priorità per portarle a termine entro la fine del mandato amministrativo.  Il sindaco Nicotra e i suoi ci hanno messi alla porta. Ora, grazie alla Borgarello e a Miano riproponiamo con forza la questione. E sinora anche la risposta è stata uguale a quella dell’anno scorso: ci hanno risposto picche. Non solo, il sindaco e alcuni esponenti della coalizione  ci hanno indirizzato violenti attacchi personali. Noi siamo stati eletti per governare la città. Se non riusciamo a farlo è anche perché il sindaco non è in grado  di governare la sua coalizione.  Non ce l’ha ordinato il medico di state attaccati alla sedia fino al 2012 senza fare nulla. Se non riusciamo a realizzare il programma dovremo comportarsi di conseguenza».

Patrizia Borgarello ha precisato: «Il nostro gruppo è una chance che abbiamo cercato di dare a questa maggioranza. Finora la sottoscritta – se pur con alcuni scontri – è sempre stata dentro alle regole della coalizione con cui si è presentata. Ora la sottoscritta, con alcuni colleghi ha deciso di smetterla di prendere in giro i cittadini. A onor del vero onestamente devo anche dire che non sono  minimamente dispiaciuta degli attacchi personali del sindaco. Una persona che si comporta in questo modo, in maniera così becera e subdola, non mi interessa che non mi stimi, anzi sono più che contenta che non mi stimi».

Massimiliano Miano ha spiegato: «Santino Cascella in consiglio comunale ha spiegato qual è il tasto dolente di questa maggioranza: chi ha sempre messo  a repentaglio l’azione di governo sono stati i tre di Alleanza nazionale. Noi non cerchiamo lo scontro politico con Nicotra, noi cerchiamo di ragionare, abbiamo un progetto. Quando abbiamo incontrato il sindaco gli abbiamo detto, scegliamo alcuni punti e portiamoli a compimento entro il mandato amministrativo. Abbiamo anche chiesto di orientare questa maggioranza non tanto verso Alleanza nazionale, riportandola un po’ più al centro. La coalizione del sindaco conta tre esponenti di An, da nessuna altra parte al mondo esiste che tutti e tre abbiamo un posto in Giunta. Inoltre hanno tre assessorati di peso: i lavori pubblici, il commercio  – che in città sta morendo –, e la cultura, delega data in mano a un parrucchiere. Noi restiamo in attesa di essere convocati dal sindaco Nicotra e dalla sua maggioranza.Il sindaco ha già fatto sapere che si rimette alle decisioni del partiti a livello provinciale  e regionale. Noi, invece, pensiamo che il sindaco Nicotra dovrebbe parlare e confrontarsi con noi. Noi cinque siamo gli unici a potergli garantire il proseguimento di questa tornata amministrativa».

Speranze di sbrogliare la matassa però non sembrano essercene molte. Patrizia Borgarello ammette: «Con i comportamenti di Benny Nicotra e del capogruppo del Pdl Migliore non andremo da nessuna parte. Eppure noi abbiamo scelto di dare questo scrollone perché ce lo chiede la gente. Ce lo chiedono i nostri elettori. Abbiamo tentato anche questa carta perché mi sono accorta che pur essendo seduta in Giunta molte decisioni mi passano sulla testa e di esse non so nulla:  tante cose sembrano saperle solo due o tre persone non di più»

Patrizia Borgarello continua: «Al sindaco Nicotra e alla sua maggioranza abbiamo chiesto di mettersi attorno a un tavolo, ragionare sul da farsi, tener conto delle risorse esistenti e individuare alcune priorità. Noi non abbiamo chiesto posti: Io ho l’assessorato all’Istruzione; per la città lavoro gratis perché ho il gettone da consigliere provinciale». In chiusura Patrizia Borgarello spiega cosa chiede al sindaco e alla sua maggioranza per poter votare la delibera degli equilibri di bilancio 2010: «Chiediamo una discussione collegiale, alla presenza di tutta la maggioranza. Chiediamo al sindaco di concertare una linea di azione che dovrà presentare in consiglio illustrando alla città il programma della nuova coalizione che vede uniti il Pdl e il gruppo lega Nord-Progetto Santena. Chiediamo di poter discutere prima di deliberare. Chiediamo una gestione collegiale dell’attività amministrativa. Chiediamo di rivedere la composizione della Giunta, magari riducendo il numero degli assessori». Santino Cascella chiosa: «Per andare avanti qualcosa bisognerà cambiare». Un assist che Massimiliano Miano coglie al volo: «Sì, qualcosa in Giunta va cambiato, anche perché noi pensiamo di essere più capaci di loro». La conferenza si chiude con una notizia che arriva sempre Miano: «E’ ufficiale, ho deciso che non correrò per il rinnovo del consiglio comunale di Torino». Fine della conferenza stampa fiume.

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