Santena, le volontarie dell’Avo al mercatino Porta portese

Santena – 7 novembre 2010 – Le volontarie dell’Avo – Associazione volontari ospedalieri – oggi hanno allestito un banchetto al mercatino Porta portese, che ogni prima domenica del mese si tiene nella centralissima piazza Martiri. Di seguito, una breve intervista con Leda Martorano, presidente Avo Santena.

«Siamo qui al mercatino con il nostro banchetto in occasione della seconda giornata nazionale Avo – spiega Leda Martorano – che è stata organizzata in tutta Italia nei giorni scorsi. Noi abbiamo voluto esserci oggi, in occasione del mercatino, per incontrare il maggior numero possibile di persone. In città l’Avo da 27 anni opera nella casa di riposo Forchino. Da tre anni siamo presenti anche nella struttura sita ai Ponticelli, denominata Anni azzurri.  Inoltre, su segnalazione dei servizi sociali, prestiamo servizio anche a domicilio. Al Forchino la nostra presenza è giornaliera; agli Anni azzurri ci siamo tre volte a settimana».

Leda Martorano aggiunge: «Siamo qui per  pubblicizzare le nostre iniziative e per reclutare nuovi volontari. Proprio i volontari sono la nostra unica ricchezza; per attuare i nostri progetti abbiamo bisogno di persone che regalano un po’ del loro tempo libero agli anziani, alle persone sole e ammalate». Per tutta la giornata le volontarie hanno distribuito sacchettini di dolcetti preparati da loro, con tanto di scritta: “Associazione volontari ospedalieri Santena – Quando curi una persona puoi vincere o perdere. Quando ti prendi cura di lei non puoi che vincere”.

Tra le attività portate avanti dalle volontarie la presidente dell’Avo ricorda una iniziativa, concordata con l’Istituto comprensivo che coinvolgerà gli alunni di sette classi della scuola media.  Da anni l’Avo collabora con la scuola, in particolare con la materna Marco Polo. Il progetto che segnala la presidente dell’Avo partirà nella prossima primavera. Gli alunni effettueranno una uscita nella casa di riposo. Gli studenti avranno modo di conoscere questa realtà. Un educatore accompagnerà gli studenti in questo cammino. Sarà l’occasione per avvicinare il mondo degli studenti con gli anziani. Tra le attività sono previsti momento di animazione, giochi e intrattenimento nel salone dell’istituto di via Milite Ignoto. Gli alunni saranno chiamati ad affiancare le azioni che quotidianamente fanno le volontarie dell’Avo. Il progetto si concluderà con uno spettacolo pubblico, rivolto a tutta la città, previsto nel maggio 2010, al teatro parrocchiale Elios.

Leda Martorano spiega: «Si tratta di una iniziativa che abbiamo legato al 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia. L’unificazione è stato un importante traguardo. Un’altra tappa importante per tutti noi cittadini italiani è stata la liberazione. Una conquista portata a casa grazie a tanti che oggi sono anziani e che, spesso, necessitano di aiuto e assistenza. Qualche ora trascorsa con gli anziani del Forchino consente di capire più a fondo il valore di determinate conquiste che oggi i giovani non sempre sono in grado di apprezzare. Sono proprio gli anziani che ci hanno portato la libertà; stando con loro si ha l’occasione di fare memoria di questa preziosa conquista».

«Oggi Avo Santena conta 45 volontarie – conclude Leda Martorano –. Siamo sempre alla ricerca di nuovi volontari. I giovani, con il loro entusiasmo, portano nuova linfa all’Avo e, in cambio, ricevono esperienze di vita. Per far parte dell’Avo è sufficiente avere una minima disponibilità di tempo libero. I nostro volontari affiancano i primi passi dei giovani che si rendono disponibili. La nostra attività principale è fare animazione agli anziani: si passa del tempo con loro, si offre una presenza amica, calore umano, dialogo. Gran parte della nostra attività consiste proprio nello stare ad ascoltare gli anziani. Il nostro obiettivo è regalare un po’ di serenità a chi è solo o soffre. Per gli ammalati siamo una presenza amica e diamo un po’ di sollievo ai parenti che li assistono. Avo Santena cerca volontari per portare speranza e aprire le porte là dove la disperazione le chiude, per accendere una candela nell’oscurità invece di imprecare contro le tenebre».

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Info: Avo Santena
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