Santena, Domenico Galizio commenta il progetto di trasferimento della biblioteca

Santena – 18 novembre 2010 – Domenico Galizio, capogruppo di Insieme per Santena, commenta la vicenda del progetto di trasferimento della biblioteca civica.

Domenico Galizio, capogruppo di Insieme per Santena,  scrive: «Certo che il consigliere incaricato ai Servizi bibliotecari, Massimiliano Miano, è dotato di quello che in piemontese si definisce ‘n bel curpet. Non è da tutti riuscire a presentare come normale e sotto controllo una gestione, quale quella del trasferimento della sede della biblioteca, che nei fatti è l’ultima ed ennesima dimostrazione di approssimazione ed inefficienza».

Galizio continua: «Da oltre un anno abbiamo chiesto che il progetto di utilizzo della parte vetrata del Palazzetto sia presentato in Consiglio comunale e da un anno stiamo aspettando che il consigliere Miano e l’assessore Gaude rispettino l’impegno preso davanti a tutto il Consiglio. Come sempre e ancora una volta hanno smentito e sbugiardato sé stessi. Hanno condotto il tutto con l’inconfondibile stile della Giunta. Un progettista di Lucca che conoscono solo loro – ma uno più vicino a Santena proprio non si trovava?. Un progetto illustrato solo a voce, tracciando gesti nell’aria, criticato da molti – soprattutto dagli addetti ai lavori – per le parti conosciute. Il consigliere Miano che per mesi ci fa sapere, a mezzo stampa e blog, che tutto è sotto controllo, che i sopralluoghi effettuati sono positivi, che le obiezioni non hanno motivo di esistere. Ora scopriamo che l’era tutto sbagliato, tutto da rifare. La spesa iniziale prevista, nel giro di due mesi e a fine anno di bilancio, viene praticamente raddoppiata. Il bello è che una delle ragioni dello spostamento era l’obiettivo del contenimento della spesa; ora con i 100.000 euro in più il risultato viene rinviato di qualche anno. Ma vi sembra normale, soprattutto in tempi di vacche magre?».

«La buona notizia – chiude Domenico Galizio – è che tra “le pieghe del bilancio” si sono trovati 100.000 euro. Ma non li avevamo proprio finiti tutti, fino all’ultimo centesimo? Tanto da non riuscire ad arrotondare a 10.000 i 9.500 euro destinati ai lavoratori in difficoltà? Consiglierei di mandare il bilancio in stireria e chissà se piega dopo piega non si riesca a trovare così facilmente la soluzione a tutti i problemi, compresi quelli che questa Giunta di improvvisatori continua a crearsi e creare alla Città».

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