Santena, in consiglio comunale Santino Cascella replica a Francesco Migliore

Santena – 3 dicembre 2010 – Prosegue la cronaca dell’ultimo consiglio comunale, riunito il 29 novembre scorso. In apertura, dopo l’intervento di Massimiliano Miano che ha spiegato di collocarsi nel gruppo Misto di maggioranza e quello di Francesco Migliore, capogruppo del Pdl, che ha ribadito che i consiglieri di Progetto Santena secondo lui non possono far parte della maggioranza guidata dal sindaco Benny Nicotra, sono intervenuti il presidente Santino Cascella e il consigliere Domenico Galizio. Di seguito il breve dibattito.

Dopo gli interventi di Massimiliano Miano e Francesco Migliore il presidente del Consiglio comunale Santino Cascella ha detto: «Io non avrei mai iniziato questo dibattimento. Però l’intervento del consigliere Francesco Migliore merita una risposta. Io ribadisco che il gruppo Progetto Santena si è costituito per prendere le distanze da questa maggioranza. Lo abbiamo fatto anche se siamo stai eletti nella stessa lista che ha portato il sindaco Benny Nicotra ad amministrare la città per la terza volta.Noi di Progetto Santena abbiamo voluto prendere le distanze dalla coalizione del sindaco perché sono successe cose davvero gravi dal punto di vista giuridico, penale e morale».

Santino Cascella ha aggiunto: «Mi spiace dover dire queste cose pubblicamente, ma sono stato chiamato in causa e non posso tacere. E poi queste cose le ho già ribadite anche in altra sede. A questo punto le devo ripetere anche qui. Pochi minuti fa il consigliere Migliore mi ha offeso e ha detto che avrei preso posizioni contrarie alla maggioranza che amministra la città.  Voglio ricordare al giovane capogruppo del Pdl che io non sono sul libro paga del sindaco, per cui quando sono successe determinate cose io ho semplicemente assunto posizione, così come avrebbe fatto qualsiasi libero cittadino. Non solo ho preso posizione, ma ho anche agito con atti. Come voi consiglieri saprete sulla vicenda dei contributi previdenziali al sindaco, pagati per qualche mese dal Comune, c’è anche una denuncia penale. Io qui ribadisco che, di fronte a certi fatti, una Giunta e anche il consiglio ha il dovere di prendere le distanze. Di fronte a quanto successo in merito alla vicenda del Centro lavaggi terreni, di Fossano i consiglieri comunali secondo me hanno il dovere di dichiarare da che parte stanno e qual è la loro posizione in merito».

Il presidente del Consiglio comunale ha aggiunto: «Evidentemente la maggioranza sulla vicenda dei contributi chiesti dal sindaco è stata connivente. Dico anche che probabilmente lo stesso sindaco è stato malconsigliato.  Il compito dei consiglieri è appunto quello di dare dei consigli: secondo me in questo caso non l’avete fatto in modo corretto. Se la Giunta si fosse comportata diversamente, probabilmente il sindaco non avrebbe compiuto queste mosse che si sono rivelate quantomeno un tantino azzardate.  Se si vuole poi si possono aggiungere anche tante altre vicende che io considero non propriamente edificanti. Ad esempio, non sono stato certo io a tirare fuori la questione del cambio di destinazione d’uso dei terreni della Masseria».

A questo punto Santino Cascella ha detto: «Vedo il consigliere e assessore Pino Falcocchio che sorride… Non capisco proprio cosa ci sia da ridere. Ricordo solo che quel signore – e questo l’ho già detto anche in altre sedi – si fa pagare dal Comune il contributo all’affitto per il proprio figlio… Anche queste cose avrei fatto a meno di dirle, ma mi avete tirato in ballo e in qualche modo mi sono sentito in dovere di replicare. A titolo informativo ricordo che ne avrei tante altre da dire; potrei andare avanti tutta la sera. Ora però preferisco fermarmi e proseguire con il consiglio comunale. In chiusura ricordo che sono ben lieto di avere dato via al gruppo consiliare Progetto Santena. Il consigliere Migliore mi collochi dove vuole. Comunque io decido autonomamente dove stare e vado avanti per la mia strada…».

Il microfono è passato a Domenico Galizio, capogruppo di Insieme per Santena: «Brevemente, come mia abitudine, intervengo per esprimere la mia estraneità a questa maggioranza. Forse non valeva neanche la pena di dirlo, ma lo ribadisco, a scanso di equivoci. Più che altro, intendo segnalare che è la prima volta che si consente il dibattito in apertura del consiglio ancor prima delle comunicazioni del sindaco. Sino a oggi, quanto lo chiedevo io, mi avete sempre detto che non era possibile. Oggi invece, come se nulla fosse, sono intervenuti più consiglieri. Prendo atto di quanto successo  e spero che, in futuro, in apertura di Consiglio venga data a tutti la possibilità di fare comunicazione su vicende ritenute importanti».

Domenico Galizio ha continuato così: «Intendo anche rispondere al consigliere Massimiliano Miano. Io non ho mai letto in lui nessuna attribuzione di fede comunista che gli avrebbe addebitato la consigliera della Lega Nord Patrizia Borgarello. Io comunque penso che questa cosa a Miano non possa essere fatta. Per quel poco che l’ho frequentato non l’ho mai trovato comunista. Dico anche che non ho mai parlato di lui dicendo che faceva il salto della quaglia. Su Miano ho riferito alcune altre cose, tutte basate su fatti veri. Fotografati, praticamente».

«Mi dispiace di non poter dire tante cose, di cui sono perfettamente a conoscenza, ma non essendo testimone diretto non lo faccio. Si tratta di cose che sarebbero illuminanti anche per il capogruppo del Pdl; suppongo che lui le sappia benissimo, ma qui le nega – ha detto Galizio –. Invece di utilizzare l’immagine del salto della quaglia, mi associo compiutamente e pienamente all’immagine che ci ha regalato in Consiglio comunale l’assessore Giovanni Giacone: ha parlato di cavallette. Dunque, ecco, non salti delle quaglie, ma cavallette proprio sì».

E’ quindi intervenuto l’assessore Pino Falcocchio che ha detto: «Non starò a ribattere le offese e le ingiurie appena dette dal presidente del Consiglio comunale perché ci penserà sicuramente il funzionario presente.  Di quanto detto  il presidnete del Consiglio comunale se ne assume completa responsabilità». Falcocchio ha aggiunto: «Io volevo integrare la dichiarazione del capogruppo del Pdl Francesco Migliore il quale ha presentato tutto un ragionamento per dimostrare – ove mai ce ne fosse ancora bisogno – che il gruppo consiliare Progetto Santena è nato come gruppo di opposizione, quindi non c’è da andare a disquisire dove deve andare a collocarsi. Lo sappiamo già.  Per puro caso io ho tutte le interpellanze, le interrogazioni, le mozioni e  gli ordini del giorno presentati dal gruppo di Progetto Santena. Da questi documenti si vede chiaramente che loro stessi si ritengono gruppo di opposizione. C’è persino un documento dove Edoardo Tamagnone si qualifica come consigliere di opposizione».

Pino Falcocchio ha chiuso così: «Secondo me la maggioranza occorre intenderla come una cosa seria e non come un autobus dove si scende quando fa comodo, magari  pensando di arrivare più in fretta da un’altra parte. Poi, quando si vede che la strada presa non porta da nessuna parte, si vorrebbe risalire nuovamente sull’autobus che si era abbandonato. Ebbene no; la nostra maggioranza è una cosa seria. Quando si sale, si scende solo alla fine. Oppure si scende, ma non si risale più. Dico questo perché – e lo hanno capito bene anche molti cittadini – in queste settimane stiamo assistendo a prove tecniche di coalizione o di future liste elettorali. Concludo dicendo una sola cosa a questi nostri corteggiatori di Progetto Santena: ricordatevi che dalla maggioranza, dal Pdl, è facile uscire, ma è molto difficile – per non dire impossibile – potere rientrare».

Dopo gli interventi di Miano, Migliore, Cascella, Galizio e Falcocchio – durati in tutto trenta minuti – ha preso la parola il sindaco per le comunicazioni e il consiglio ha preso a discutere dei punti all’ordine del giorno.

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