Santena, pochi rispondono al censimento di chi ha perso il lavoro e non ha redditi

Santena – 16 dicembre 2010 – Non ha dato i risultati sperati il censimento avviato dall’amministrazione comunale per conoscere chi ha perso il lavoro, ha chiuso la sua attività o è in attesa di ricevere le indennità di cassa o di mobilità. Entro la data indicata si sono presentate un numero di persone da potere essere contate sulle dita di una mano.

L’amministrazione aveva avviato una sorta di censimento con l’obiettivo di aiutare i cittadini santenesi che hanno perso il lavoro o cessato un’attività di lavoro autonomo a seguito della crisi economica – a partire dal 1° ottobre 2008 a oggi – e appartengono a un nucleo senza redditi. Gli aiuti sono altresì rivolti a coloro che sono stati collocati in Cassa integrazione guadagni o in mobilità e sono in attesa di ricevere le relative indennità.

Guglielmo Lo Presti, dirigente dei Servizi al cittadino, spiega: «Sinora hanno presentato domanda solo cinque persone. Questo potrebbe anche significare che in città non c’è gente sprovvista di ammortizzatori sociali. Noi intendevamo censire i soggetti sprovvisti di rete: dunque i primi dati sembrano confermare che non vi sono soggetti che sono abbandonati a se stessi. I pochi dati raccolti sembrerebbero indicare l’assenza di soggetti totalmente privi di reddito che hanno bisogno di essere sostenuti».

«Noi avevamo indicato nel giorno 6 dicembre 2010 – spiega Guglielmo Lo Presti – il termine per venire agli uffici comunali e compilare il modulo disponibile presso lo Sportello Sociale. Non si tratta di una data perentoria. E’ tuttora possibile far pervenire le segnalazioni in Comune. Eventuali informazioni possono essere richieste anche ai numeri: 011-9455417 oppure 011-9455418».

«Ora lasceremo passare ancora un po’ di tempo e poi, dopo la pausa delle festività di fine anno – spiega Lo Presti – sarà convocata la Commissione servizi al cittadino per capire come procedere con il censimento e, soprattutto, per stabilire quali interventi sono da programmare, anche a partire dallo stanziamento di novemila euro, deciso dal consiglio comunale. Naturalmente a fronte di così poche segnalazioni dovremo ragionare sull’efficacia del censimento, ma soprattutto occorrerà vedere come agire per poter aiutare i soggetti che sono in difficoltà economiche. Alla luce delle risorse che abbiamo occorrerà tarare gli interventi in modo da riuscire a coprire le necessità dei santenesi che fanno fatica ad arrivare a fine mese.  Io penso che la Commissione servizi al cittadino potrà essere la sede adeguata sia per riflettere sull’efficacia del censimento, sia per proporre interventi concreti. Occorre altresì tenere in considerazione che ai Comuni non competono le politiche dei redditi.Al massimo noi potremo lavorare sui servizi da offrire a coloro che manifestano difficoltà economiche».

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