Santena, casa di riposo Forchino, intervista a Tagliavia e Viglietti

Santena – 26 dicembre 2010 – Con la presa d’atto del componente nominato dal Consorzio socio assistenziale il cda della Forchino è ora al completo e può ripartire a lavorare per altri quattro anni. Di seguito, i brevissimi commenti di due candidati esclusi dalle nomine – Gianni Ghio e Gianfranco Bordin – e due interviste a Mariella Tagliavia, componete uscente del cda e ad Antonio Viglietti, riconfermato nel cda.

Gianni Ghio, già sindaco della città, aveva presentato la sua candidatura alla nomina di componente del cda, ma Benny lo ha subìto bocciato, senza indugio.Non è la prima volta, il sindaco lo aveva già ignorato quando, sempre Gianni Ghio, aveva presentato la candidatura a direttore della struttura. Gianni Ghio è più che tranquillo: «Rivolgo tanti cari auguri al sindaco Benny Nicotra che ha riconfermato il presidente e come componenti del cda ha riconfermato Riva  e Viglietti e nominato Miano. Io, come sempre, avevo dato la mia disponibilità per fornire un servizio alla comunità in un momento particolarmente delicato per il settore sociale e assistenziale. Se il sindaco ha pensato di fare a meno del mio contributo per me assolutamente questo non rappresenta un problema; va bene così».

Anche Gian Franco Bordin, area Pd, è uno che ha presentato la sua candidatura, anche lui non è stato nominato. Bordin afferma: «Sono stato componente  del cda della Forchino negli anni dal 1980 al 1983. Avevo presentato la mia candidatura per spirito di servizio. Da sempre nel cda almeno un componente era espresso dalla forze di minoranza.Il sindaco ha ritenuto di escludermi; io ho comunque altre cose da fare. Anche io rivolgo i migliori auguri al presidente Cima e alla sua squadra per il compito cui dovranno assolvere».

Chi sedeva nel cda, ma non ha più dato disponibilità è Mariella Tagliavia che, interpellata sul lavoro portato avanti nei quattro anni, afferma: «Si tratta di una esperienza che rifarei. Sono stati anni molto formativi. Ho imparato un sacco di cose e sono riuscita a mettere a frutto competenze acquisite nel mio lavoro di ogni giorno.Gli ultimi tempi però sono stati veramente difficili; nell’ultima fase c’è stata una forte delusione perché tante cose che erano state costruite e realizzate nel passato sono state vanificate e distrutte. La casa di riposo Forchino oggi naviga in acque molto ma molto agitate. La situazione di bilancio è disastrosa: non è per nulla vero, come sembrano affermano altri, che le cose vanno bene. Ricordo che quest’anno il bilancio non si chiude in rosso solo grazie a una cospicua donazione. Senza di essa eravamo molto, molto sotto il punto di pareggio».

Mariella Tagliavia parla chiaro: «Il bilancio della Forchino risente di un problema strutturale. Sono anni che si spende di più di quanto si incassa: senza porre rimedio a tale situazione le prospettive non potranno essere positive. Bisognerebbe avere il coraggio di tagliare le spese inutili. Uno dei problemi – e questo l’ho sempre sostenuto in questi anni in sede di cda – è una direzione non all’altezza della situazione. Anche durante l’ultimo cda, e per l’ennesima volta, ho riproposto di licenziare il direttore amministrativo: quella figura lì è assolutamente inutile. La persona che attualmente ricopre quel ruolo non è preparata per fare quel lavoro. Un altro problema da affrontare è quello delle consulenze. Alcune consulenze sono necessarie; ad esempio quella dell’avvocato Lo Presti la ritengo indispensabile. Secondo me, invece quella dell’ing. Falabella ha meno senso: sono anni che lo paghiamo, ma di opere ne abbiamo realizzate pochine. Secondo me sarebbe più corretto fare ricorso all’ingegnere per consulenze ah hoc, mirate ai progetti che servono. Altra consulenza assolutamente da rivedere è quella della signora Mosso: anche in passato ho sempre fatto presente che, nella sostanza, quella figura più che un ruolo di consulenza svolge mansioni che normalmente sono in capo al personale dipendente. Ho sempre chiesto che questa consulente istruisse le impiegate, le mettesse in condizioni di svolgere le mansioni. Da quanto mi risulta questo non è mai avvenuto, in pratica per molte mansioni si sostituisce alle impiegate. Io penso che il ruolo del consulente rispetto alla segreteria dovrebbe essere un altro, mettere nelle condizioni il personale della Forchino di poter camminare con le proprie gambe: un obiettivo che oggi è al di là da raggiungere».

Mariella Tagliavia ritorna ancora sul bilancio: «E’ in arrivo un ritocco delle rette; in sostanza si tratterà di un mero adeguamento all’inflazione. Si tratta di un provvedimento che migliorerà la situazione contabile della Forchino, ma non potrà risolvere tutti i problemi. Nei prossimi mesi se il cda non si inventerà qualcosa di significativo per correre ai ripari ben difficilmente nel 2011 si potrà arrivare a pareggio. La prima cosa da fare dovrebbe essere quella di procedere speditamente per aprire un altro reparto per non autosufficienti.  Esiste un progetto da aggiornare e rivedere, ma soprattutto occorrerà accelerare i tempi di realizzazione. Io non penso che questo nuovo reparto potrà essere realizzato facendo ricorso a manodopera interna: così facendo i tempi si dilateranno. Per far quadrare il bilancio c’è anche bisogno di poter contare su nuovi ospiti».

Assai meno critico è il quadro disegnato da Antonio Viglietti, già sindaco della Città, riconfermato come componente del cda: «Io ho ripresentato domanda visto che un po’ di esperienza me la sono fatta e, soprattutto, per dare continuità al nostro operato. La conferma quale componente del cda mi fa piacere perché, bene o male, il sindaco Nicotra ha tenuto conto di quello che ho fatto sino ad oggi». Viglietti afferma: «Al momento, bene o male, in qualche modo riusciamo ad arrivare al pareggio di bilancio. Va anche detto che forse abbiamo messo in cantiere troppi lavori rispetto a quelle che erano le nostre possibilità. A breve ritoccheremo le rette degli ospiti; si tratta di una decisione che non possiamo più rinviare. Da anni le rette sono ferme mentre tutte le spese sono andate aumentando. Tra i progetti qualificanti cui stiamo lavorando c’è un nuovo reparto per non autosufficienti, in grado di accogliere persone che potranno in convenzione».

«In questo nostro secondo mandato – afferma Antonio Viglietti – diciamo che potremo continuare e portare a termine il lavoro che abbiamo impostato in questi anni. Mandare avanti la casa di riposo non è impresa facile. Nei prossimi mesi dovremo realizzare interventi di manutenzione straordinaria agli esterni della struttura. Si tratta di un impegno economico rilevante che andrà opportunamente pianificato. Altro intervento rilevante sarà la completa messa a norma di tutti gli impianti della struttura che la nuova normativa prevede siano certificati. Noi abbiamo impianti che hanno una trentina di anni; anche questa operazione non sarà indolore per le nostre casse».

Antonio Viglietti ricorda: «Sono impegnato al Forchino tutti i giorni, un paio di ore il mattino; quanto ci sono emergenze vado anche il pomeriggio. C’è molto lavoro da fare. Comunque la situazione da quando è stato nominato un direttore – l’unico pagato, perché il presidente e noi del consiglio di amministrazione lavoriamo senza compenso – la situazione è migliorata. Sinora nell’ambito del cda mi sono occupato dei “lavori pubblici”. Ora appena sarà riunito il nuovo cda esamineremo le competenze di tutti i componenti e provvederemo ad assegnare le deleghe, in base alle capacità di ognuno».

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In chiusura un breve commento, del tutto opinabile. L’impressione è che nel predisporre le nomine, il sindaco e il presidente del Forchino abbiano lavorato per non avere troppi disturbatori. Il metodo del sindaco è noto da tempo, quello dello spoil system – letteralmente sistema dello spoglio. Si tratta di una pratica – per carità del tutto lecita – in cui e forze politiche al governo distribuiscono a propri simpatizzanti più o meno tutte le cariche disponibili. Oggi al Forchino siedono un grande elettore del sindaco – Francesco Cima – l’ex segretario politico cittadino di Forza Italia – Sergio Pasino – e Valter Riva, esponente di Forza Italia, oggi Pdl che, come Pasino, è rimasto fuori dal consiglio comunale. Nei fatti la signora Tagliavia viene sostituita dal signor Matteo Lutanno, altro esponente in qualche modo riconducibile al centrodestra che fa capo a Nicotra. L’unico elemento estraneo al centrodestra è Antonio Viglietti, già sindaco socialista nei lontanissimi tempi del pentapartito, ma lui ha sempre detto che al Forchino la politica c’entra poco. Nel cda entra anche Massimiliano Miano; nei prossimi giorni chiederemo all’esponente dei Moderati di spiegarci come mai è tornato a sedersi nel cda del Forchino.

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