Santena, Ansaldi: «Chi semina vento raccoglie tempesta»

Santena – 11 maggio 2011 – Roberto Ansaldi, capogruppo di Santena cambia, ha inviato un contributo a commento dell’intervista pubblicata oggi dal quotidiano La Stampa  (a pagina 65 con il titolo: L’amarezza di Nicotra “Io, odiato da sempre”) e alle dichiarazioni dell’assessore Giacone al blog. Di seguito, il testo.

“Chi semina vento raccoglie tempesta”: questo è il titolo che lo stesso Roberto Ansaldi ha scelto per il contributo inviato. «Mi ero ripromesso di non rilasciare più dichiarazioni sulla vicenda degli undici consiglieri che hanno dato le dimissioni per sciogliere il Consiglio Comunale e mandare a casa il sindaco – premette Roberto Ansaldi –, ma le dichiarazioni di Benny Nicotra al quotidiano La Stampa di oggi 11 maggio e quelle dell’ex assessore Giacone a questo blog m’impongono di tornare sull’argomento. Sia chiaro che Nicotra può esprimersi, secondo suo stile, con tutto il livore e l’acredine che ritiene più opportune, ma non può passare da vittima (“Io, odiato da sempre”), come se undici persone si fossero messe d’accordo (“è stata una tresca”) per fargli un dispetto e lui fosse il buono che subisce le angherie dei cattivi (“mi hanno insultato per quattro anni”). Di certo non può passare in silenzio la tesi secondo cui tutti abbiamo sbagliato e lui non ha mai commesso errori, non fosse altro perché la parte della vittima sacrificale non gli si addice per niente».

Roberto Ansaldi rimarca: «Le cose stanno, piaccia o no, come le ha raccontate Giovanni Giacone le cui idee vanno comunque rispettate ed è oltremodo offensivo francobollarlo come “debole” in balia dell’opposizione; anche perché posso testimoniare quanto la decisione arrivi da lontano e sia molto più sofferta di quanto si possa immaginare. Una persona normale e con un minimo di buon senso dovrebbe riflettere e soprattutto chiedersi perché su tredici persone che hanno deciso nel 2007 di condividere con lui un’esperienza amministrativa basata su di un programma, ben quattro sono arrivati ai ferri corti – Tamagnone, Cascella, Mastrogiovanni e Giacone – e, con tutta l’opposizione, hanno deciso di elidersi.   E se agli undici aggiungiamo l’esponente della Lega con cui, per esplicita ammissione della stessa, i rapporti sono inesistenti e le baruffe sono state tante, si dimostra come sarebbe più sensato farsi un minimo di autocritica, piuttosto che lanciare strali a casaccio».

Roberto Ansaldi aggiunge ancora: «Basterebbe fare un giro per Santena, e parlare non con chi è disposto a osannarti a prescindere, ma con la realtà  vera e capirebbe che le ragioni stanno semplicemente in un paese mal messo fatto, anche, di promesse non mantenute, compresa quella di chiedere 600mila e uro in più ai cittadini per gli stessi servizi. Parliamoci chiaramente. In questa tornata amministrativa gli insulti sono partiti da Nicotra già in campagna elettorale – sono il testimone vivente – che sono proseguiti con atteggiamenti di usuale arroganza e prevaricazione sia nei confronti di chi ha osato dissentire dall’interno sia nei confronti dei consiglieri di opposizione, con aggressioni verbali ripetute – anche a livello personale – ogni qual volta ci siamo permessi di esercitare semplicemente il nostro ruolo, pur rappresentando i due terzi del popolo elettore. E’ sufficiente sentire le registrazioni dei consigli comunali per comprendere chi è l’aggressore e chi è l’aggredito, oppure chiedere testimonianza all’ex presidente del Consiglio comunale con cui  il sindaco, è andato ben oltre le parole».

Roberto Ansaldi conclude così: «Detto in altro modo, ognuno deve assumersi le responsabilità dell’accaduto in questa pessima legislatura. Undici consiglieri l’hanno fatto lunedì scorso. Nicotra si assuma le sue ed eviti, per cortesia, di mistificare la realtà contrabbandando concetti che gli addetti ai lavori sanno essere molto diversi da come Nicotra tenta goffamente di vendere. Quando si semina vento, spesso si raccoglie tempesta. Soprattutto quando si divide il mondo tra chi è amico e chi è nemico, possibilmente da distruggere, mentre gli amici sono quelli che portano l’acqua al tuo mulino e tutti gli altri sono nemici».

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