Santena, Germano Cini: “Grazie sindaco…ma adesso Santena scende qui”

 

Santena – 22 maggio 2011 – Di seguito, il primo contributo arrivato a seguito dell’iniziativa del sindaco e del Pdl venerdì scorso in piazza Martiri della libertà. Arriva dal cittadino Germano Cini. Coloro che lo desiderano possono inviare al blog riflessioni rispetto all’attuale momento cittadino e, soprattutto, su come voltare pagina.

Grazie Sindaco…ma adesso Santena scende qui!

Venerdì 20 maggio mentre nella piazza di Santena si consumava la tragedia politica e volavano stracci e mutande, a pochi chilometri di distanza, nelle bellissime stanze del castello del Valentino le migliori università italiane, tra cui il nostro Politecnico di Torino assieme al Brain Mind Institute di Losanna, presentavano al mondo un progetto dal costo di un miliardo di euro per la realizzazione entro il 2023 di un cervello umano-elettronico ossia della prima intelligenza artificiale evoluta.

Io non so quale sublime regia  abbia saputo organizzare questi due eventi contemporaneamente, ma è pur vero che la storia dell’evoluzione del genere umano è fatta di questi equilibri, azioni e reazioni, epidemie e anticorpi. Ma da santenese sono francamente imbarazzato nel costatare che a una distanza geografica che si misura in 10 minuti di macchina, corrisponda, sotto l’aspetto sociale, civile e culturale, una distanza siderale che fornisce delle buone ragioni per giustificare il progetto annunciato dai ricercatori. Aldilà delle amare considerazioni, con queste righe non intendo addentrarmi nelle ragioni del declino e del fallimento amministrativo che si è consumato nella mia città, anche perché ritengo che, in misure magari diverse, nessuno si possa sentire assolto dello sfascio prodotto, sia coloro che parlavano ai microfoni con la schiumetta alla bocca, sia coloro che ostentavano un distacco turistico seduti ad ascoltare nei dehors dei bar.

Mi astengo anche dal commentare la scelta di servire alla piazza vizi privati e pubbliche vergogne perché è in continuità con la miseria che c’è stata servita fino ad oggi. Ciò che intendo affrontare è il come, in questi anni e anche nell’ultima occasione, sia stato interpretato il mandato elettorale ricevuto dai cittadini: un esercizio privato e padronale, una politica fatta da ambo le parti spesso con azioni meschine, vendette private, attacchi personali e familiari, debolezze e affetti messi in pubblico, girandole di amici, nemici e ripicche, isterismi, tutti contro tutti, con una città che è stata relegata al puro ruolo di sfondo della scena. L’unico concetto di pubblico che si è affermato è lo “sputtanamento”.

Santena non può più essere il teatrino di chi ha un concetto della missione amministrativa come gestione del proprio cortile, semplice vetrina per le personali ambizioni o passaggio per altri interessi, sia che governi o che faccia opposizione. L’elettorato ha affidato a questi politici lo sviluppo della città e ci viene riconsegnata con le pezze al culo, sostenendo che è colpa di questo o di quel vigliacco.

E’ giunto il momento di decretare che questi amministratori, questi politici o presunti tali non sono più legittimati a proporsi per il governo della città perché hanno fallito prima di tutto avvelenando i pozzi della convivenza sociale, dilapidando il patrimonio di relazioni, mettendo a rischio l’idea stessa di comunità.

Santena deve scendere qui, perché ha bisogno di un percorso nuovo, fondato sulla pace sociale e sul ragionamento, sulla collaborazione fra le forze vive, sul rispetto e il contributo di tutti, perché la situazione economica e finanziaria delle città impone idee azzardate, scelte e azioni nuove, operazioni coraggiose che si possono attuare solo se condivise e sostenute collettivamente. Serve il coraggio di sostenere che è finita la politica dei cecchini, della guerra, dell’odio, delle vendette, del contro, dei nemici, degli urli, della destra e della sinistra.

Bisogna bonificare il clima e voltare completamente pagina affidandosi a volti nuovi, a persone credibili, a capacità sane, a energie fresche. Questa classe dirigente prima di andarsene a casa ha questo debito con tutti noi, ricreare le condizioni per il cambiamento. Santena è piena di persone perbene che sapranno servire la città e sono convinto che per noi santenesi non sia necessario aspettare la soluzione del 2023.

Un cittadino.

Germano Cini

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