Santena, terminati i lavori nella parte bassa delle sponde del Banna in zona Trinità e Tetti Giro

Santena – 8 settembre 2011 – Gli uffici comunali informano che questa settimana sono terminati i lavori di somma urgenza realizzati nella parte bassa delle sponde del Banna nel tratto a valle del ponte lungo via Cavour, a partire dalla Trinità e fino all’ex depuratore di Tetti Giro.

Si tratta di lavori progettati dall’Aipo dopo le piene del marzo scorso che avevano eroso i tratti di sponda. I lavori, avviati nel giugno scorso, sono terminati questa settimana. Sono state realizzate una serie di opere nella parte bassa della sponda destra e della sponda sinistra. Ora si potrà procedere con il completamento delle opere che, in parte, erano state realizzate nella parte alta della sponda destra del Banna; quella che parte da vicolo Banna e prosegue fino al depuratore. Le abbondanti piogge del marzo scorso avevano portato a rivedere il progetto iniziale che prevedeva una serie di lavori solo nella parte alta delle sponde. Le intense piogge avevano portato a fermare le opere che si stavano realizzando nella parte alta. Oggi, terminato il consolidamento della parte delle sponde che si collegano con il fondo del torrente, possono  proseguire i lavori nella parte alta che erano stati bloccati quando ormai si era realizzato metà tratto della sponda destra. Sempre secondo gli uffici comunali è ragionevole pensare che, entro due mesi, possano terminare i lavori nella parte alta della sponda destra.

A lavori completati – spiegano gli uffici e l’amministrazione comunale – si potrà finalmente procedere con l’iter che porterà al declassamento delle fasce di pericolosità. Appena terminati i lavori anche nella parte alta della sponda destra si effettuerà il collaudo delle opere. Poi, tutti i documenti saranno inviato all’Aipo che procederà con il declassamento delle fasce di pericolosità. Solo allora potrà variare il regime urbanistico in vigore nella borgata di Tetti Giro. In sostanza mentre oggi si può realizzare la manutenzione degli edifici o poco più, si potrà procede con la ristrutturazione e la variazione del carico antropico. In sostanza, messa in sicurezza la sponda destra del Banna, le norme urbanistiche consentiranno di effettuare una serie di lavori sugli edifici che, fino a oggi, non erano consentiti perché la città non era stata messa completamente in sicurezza rispetto al pericolo di una nuova esondazione.

Dall’ufficio tecnico aggiungono: «Per quanto riguarda la sponda sinistra, ora che sono terminati i lavori di risagomatura della parte bassa delle sponde, occorre decidere come procedere. In base al progetto, realizzato per correre ai ripari dopo l’esondazione del 1994, sulla sponda sinistra sarebbero ancora previste opere per 3-4 milioni di euro. In sostanza, in prima battuta, subito dopo le case della borgata Tetti Giro, il progetto iniziale prevedeva un’ulteriore area golenale. Oggi, alla luce dei lavori compiuti occorrerà ragionare se procedere con la costruzione di una nuova area golenale oppure realizzare solamente alcune opere aggiuntive per mettere in salvaguardia le abitazioni localizzate prima del sito sportivo e, in generale tutto il quartiere Trinità».

Gli uffici e l’amministrazione puntualizzano ancora che «hanno intenzione di chiedere all’Aipo la verifica di tutte le opere realizzate lungo tutta l’asta del Banna. Per difendere al meglio la città dal pericolo di nuove esondazioni occorrerà poi ragionare tenendo conto della situazione di tutto il bacino del torrente Banna. Oggi, una volta terminati anche i lavori nella seconda metà della parte alta della sponda destra, potremo ancora disporre di 800mila euro di risorse. Con esse potremo sistemare la parte alta della sponda sinistra intervenendo a valle del ponte lungo via Cavour per innalzare la sponda mediante riporti di terra. Se invece i tecnici dell’Aipo valuteranno che occorre procedere con la costruzione di una nuova area golenale sita lungo la sponda sinistra del Banna è chiaro  che le risorse oggi disponibili non basteranno. Serviranno molti più soldi: da 3 a 4 milioni di euro».

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