Santena, guide junior illustrano gli aspetti naturalistici del parco Cavour

Santena –  19 settembre 2011 – In occasione della riapertura al pubblico del percorso lungo del parco Cavour gli Amici della Fondazione Cavour, in collaborazione con l’istituto Comprensivo di Santena, hanno proposto visite guidate al parco per conoscere il complesso cavouriano nei suoi aspetti naturalistici. Di seguito, una breve intervista a Irma Genova, che da anni forma le guide junior, studenti di terza media, a fare da ciceroni nel complesso cavouriano.

«In occasione dell’apertura al pubblico di un secondo anello di percorso  – afferma Irma Genova, dell’Associazione Amici della Fondazione Cavour – abbiamo voluto offrire al pubblico la possibilità di conoscere meglio alcuni aspetti naturalistici del parco Cavour. Le informazioni sugli aspetti naturalistici sono state fornite da guide junior; studenti di terza media di Santena. Il nostro obiettivo è poter suscitare interesse e curiosità tra gli studenti in modo da poter disporre di un buon numero di ragazzi che siano in grado di prestare questo servizio. Aggiungo che per le guide junior fare da guida nel parco potrebbe essere un compito maggiormente rispettoso della loro età, rispetto al dover presentare al pubblico l’interno del castello cavouriano».

«Naturalmente ci auguriamo – aggiunge Irma Genova – che la nostra sperimentazione vada a buon fine e che altri studenti che frequentano le classi terze della scuola media intraprendano questo cammino. Da cinque anni formiano gli studenti delle terze media in modo da affiancarle alle guide volontarie che accompagnano i visitatori del complesso cavouriano».

Irma Genova prosegue così: «Un messaggio che deve assolutamente essere trasmesso ai visitatori è che il parco Cavour non può essere considerato un giardino pubblico. Si tratta di un parco storico; è un pezzo di architettura vivente. Così come occorre conservare e manutenere il castello Cavour, altrettanto dobbiamo fare per la parte verde e, in particolare, per gli alberi centenari. Le piante più longeve sono alcuni platani: ci sono alcuni esemplari che hanno anche 250 anni; diverse piante hanno comunque 200 anni di età. Così come nel castello c’è un salotto cinese, nel parco ci sono specie esotiche, a testimonianza dell’attenzione dei Benso verso piante che sono state portate a Santena a partire dal Nord America come dall’oriente.  E’ documentato che i Benso avevano realizzato un vivaio alla Masseria che serviva per rifornire l’area verde del parco».

«Un aspetto che spesso sfugge ai visitatori – continua Irma Genova – è che un parco con tali caratteristiche, con esemplari secolari e plurisecolari è un’area fragile che può costituire un serio pericolo. In sostanza, se vogliamo usufruire di questo spettacolo, unico e prezioso, occorre mettere in sicurezza i percorsi dove transitano i visitatori. Non si può pensare di lasciare le persone girare in tutto il parco e sostare sotto le chiome degli alberi più vecchi».

Sulla stessa linea è Silvia Crida, consulente tecnico per il parco, per conto della Fondazione Cavour: «L’apertura al pubblico di questo secondo anello non è un traguardo, ma un punto di partenza. Ora occorre andare alla ricerca di fondi che ci permettano di manutenere e controllare tutta la restante parte del parco che, per ora, rimane inaccessibile. L’inaugurazione del secondo anello va vista come un messaggio che l’Associazione Amici della Fondazione Cavour ha voluto mandare a tutti gli enti che sono coinvolti nella gestione di questo parco. In questo senso l’inaugurazione va considerata un punto di inizio per riuscire  a effettuare la necessaria manutenzione, ordinaria e straordinaria, di tutto il parco per arrivare alla completa messa in sicurezza dell’intera area verde».

«Le piante secolari – chiude Silvia Crida – hanno problematiche anche in quota, intese come continue emissioni di branche secche. Ne deriva che l’area sottostante le loro chiome non potrà mai essere aperta al pubblico perché può rappresentare un’area di potenziale pericolo a causa di improvvise rotture di una branca. La delimitazione dei percorsi accessibili con cordoni è presente anche a Racconigi. In altre aree verdi i visitatori vengono dotati di cartine che indicano le aree fruibili e quelle non raggiungibili perché potenzialmente pericolose»

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