Santena, Edoardo Tamagnone: «Il nome “Progetto Santena” l’ho coniato io».

Santena – 29 ottobre 2011 – Partenza non propriamente fulminate per dieci ex consilieri firmatari delle dimissioni che, il 26 ottobre scorso, hanno battezzato il loro gruppo “Progetto Santena Cambia” quale premessa per costituire una lista civica. Tempo 48 ore e l’ex consigliere Edoardo Tamagnone rivendica la paternità di due delle tre parole scelte per identificare la lista. Di seguito, le due paginette che Edoardo Tamagnone ha inviato al Comune di Santena per rivendicare la tutela del nome “Progetto Santena”.

«Con la presente porto a conoscenza dell’Ente per ogni incombenza del caso che il nome “Progetto Santena” è stato coniato dal sottoscritto per identificare un gruppo politico nel quale ha prestato la propria azione politica a livello locale  sin all’anno 2009». Comincia con queste parole la missiva – avente come oggetto: Tutela nome “Progetto Santena” – che Edoardo Tamagnone ha consegnato, il 28 ottobre scorso, al protocollo della città di Santena.

La lettera continua così: «Come dagli atti consiliari di questo Comune infatti il gruppo “Progetto Santena” era rappresentato dal sottoscritto quale capogruppo; inoltre numerose interviste pubblicate su testate giornalistiche nazionali e locali hanno identificato il sottoscritto Edoardo Tamagnone quale fondatore e ideatore del gruppo stesso. Sul punto è necessario precisare che il nome stesso del gruppo “Progetto Santena” è stato ideato dal sottoscritto ed è stato utilizzato anche per una campagna affissioni in cui il nome del gruppo compariva in un logo con sfondo azzurro su bandiera italiana».

Edoardo Tamagnone nella lettera prosegue: «Visti la rilevanza a livello cittadino dell’utilizzo di tale nome, è fuori di dubbio che la dicitura “Progetto Santena” ha identificato nell’opinione pubblica il sottoscritto. Di talché l’utilizzo da parte di altri del medesimo nome o similare può ingenerare l’errore di ritenere che il sottoscritto partecipi ad altri gruppi politici cui non ha in alcun modo concesso di utilizzare tale segno distintivo. Al contrario si deve ritenere che all’ideatore di una denominazione di un gruppo politico sia riconosciuto il diritto al nome ex articolo 7 del Codice Civile, con le relative tutele. Peraltro anche ai sensi dell’articolo 2571 del Codice civile il preuso locale di un marchio conferisce a colui che l’ha ideato il diritto di continuare a utilizzarlo in maniera esclusiva. Tale norme è applicabile anche nel caso di marchi – quale si configura il nome “Progetto Santena” – riferiti ad organizzazioni politiche. Si segnala sul punto l’interpretazione della Suprema Corte secondo la quale “l’uso del marchio non registrato è sufficiente a integrare la fattispecie costitutiva del segno distintivo e il correlativo acquisto del diritto assoluto sul marchio da parte di colui che, attraverso l’uso, abbia realizzato la funzione individuatrice del medesimo in presenza dei requisiti della liceità e della novità. Detto uso conferisce perciò al titolare del marchio di fatto il diritto di utilizzazione esclusiva nell’ambito dell’uso di fatto, generale o locale, per lo stesso genere di prodotti, nonché il diritto di inibirne l’utilizzazione, entro questi limiti, da parte di altri”. (Cassazione, 2 aprile 1982, numero 2024; cassazione 22 maggio 1980, numero 3371)».

Sempre Tamagnone continua: «Peraltro la tutela “dell’identità personale” di un determinato soggetto politico può estendersi anche a simboli o denominazioni che, seppur non più usati, o usati con modalità differenti rispetto al passato, non siano stati abbandonati o ripudiati. (Tribunale di Roma, ordinanza 26 aprile 1991, numero 9043). Una generale esigenza di chiarezza e di non confondibilità impone quindi di tutelare i cittadini elettori di fronte a comportamenti da parte di chi, alla ricerca di un posizionamento e di una identità, si appropri di un nome già utilizzato per trarne profitto in termini di visibilità».

La missiva di Edoardo Tamagnone si chiude così: «Peraltro si chiede, qualora taluno richiedesse l’utilizzo di spazi a questo Ente per iniziative recanti la denominazione “Progetto Santena” o promuovesse campagna promozionali che coinvolgano il Comune di Santena con analogo nominativo o similare di segnalare l’indebito utilizzo e la violazione delle norme a tutela del diritto al nome ancorché al marchio. Con l’occasione si porgono distinti saluti». Firmato: Edoardo Tamagnone.

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