Santena, il commissario Giuseppe Zarcone fa il punto sull’insediamento di nomadi in via Longoria 20

Santena – 5 novembre 2011 – Nell’area di via Longoria 20, dove vivono 20 persone nomadi, fra cui alcuni minori, alcune opere sono abusive.  Nei prossimi giorni sarà affettuata comunicazione alla Procura della Repubblica. La vicenda cittadina arriverà anche sul tavolo del Prefetto, commissario delegato per la realizzazione degli interventi per superamento dello stato di emergenza nel territorio della Regione Piemonte in relazione all’esistenza degli insediamenti di comunità nomadi. Sarà interessata anche l’amministrazione provinciale di Torino che, nel luglio scorso, ha elaborato un protocollo di intesa per l’individuazione di soluzioni in materia di accoglienza e di integrazione sociale dei nomadi. Tutto questo l’ha riferito ieri il commissario prefettizio Giuseppe Zarcone, nel consueto appuntamento settimanale con i cronisti che, in chiusura, ha rivolto un appello: «Io rimango a  disposizione di chiunque a Santena abbia idee su come e dove eventualmente riallocare queste persone».

Giuseppe Zarcone ha riassunto così la vicenda: «Il 28 ottobre scorso è stato effettuato un sopralluogo in via Longoria 20. Erano presenti il dirigente dei servizi tecnici del Comune, accompagnato da personale dell’ufficio tecnico del Comune, dal comandante della polizia municipale, con l’assistenza anche dei carabinieri. Hanno fatto un accesso al sito di via Longoria 20 e hanno accertato che esistono alcuni container non autorizzati, dove vivono una ventina di persone, fra cui un certo numero di minori. Le opere appaiono abusive. Quindi sarà effettuata la comunicazione del caso alla Procura della Repubblica».

«Detto questo – ha subito aggiunto il commissario prefettizio – è evidente che quella dei nomadi non è una situazione di semplice soluzione. Sappiamo che la stessa Regione Piemonte ha emanato una legge recante interventi a favore della popolazione zingara. Il prefetto di Torino è stato nominato commissario delegato per la realizzazione degli interventi relativi al superamento dello stato di emergenza nel territorio della Regione Piemonte in relazione all’esistenza degli insediamenti di comunità nomadi. La stessa amministrazione provinciale di Torino, nel luglio scorso, ha elaborato un protocollo di intesa per l’individuazione di soluzioni in materia di accoglienza e di integrazione sociale dei nomadi. Tutti questi elementi, insieme, secondo me,  portano alla conclusione che il problema di nomadi è molto più complesso di quello che appare. Detto per inciso qui non siamo in presenza di un insediamento molto consistente, come ne esistono in altri punti del territorio provinciale. Oltretutto, siamo in presenza di una proprietà privata. Il numero di persone presenti è molto limitato; il sito di via Longoria 20  io non lo definirei un vero e proprio campo nomadi. In ogni caso, se abuso c’è stato, è chiaro, lo ripeto, dovranno essere presi i provvedimenti del caso. Nello stesso tempo però dovranno anche essere presi i provvedimenti per eventualmente integrare, in qualche modo, queste persone o comunque riallocarle in altre parte del territorio cittadino».

Giuseppe Zarcone ha aggiunto: «Questa problematica, nei prossimi giorni, sarà sottoposta all’attenzione del commissario per l’emergenza nomadi, quindi del prefetto di Torino e della stessa amministrazione provinciale di Torino. Non è escluso che, magari, la città di Santena possa aggiungersi all’elenco dei comuni che hanno sottoscritto il protocollo di intesa con l’amminsitrazione provinciale di Torino per individuare soluzioni in materia di accoglienza e di integrazione sociale di queste popolazioni. Certo è che, questo di via Longoria 20, non è un problema nato oggi o ieri, ma mi pare che siano diversi anni che esiste tale situazione. Vorrei sottolineare che comunque non è un problema nato oggi o comunque con la mia gestione. Nello stesso tempo vorrei anche sottolineare che l’attuale amministrazione commissariale ha a cuore la legalità; ritengo quindi che la verifica e il mantenimento del rispetto della legalità è un problema che deve affrontare l’attuale gestione commissariale, così come la prossima amministrazione comunale, al pari di qualunque altra amminsitrazione comunale. Dico questo per rimarcare che la soluzione o almeno il gettare le basi per arrivare a tale obiettivo, dovranno essere gettate da questa gestione commissariale».

Il commissario straordinario, seduto dietro la scrivania al primo piano di palazzo municipale ha continuato così: «Per concludere, vorrei ancora ribadire che la questione nomadi è un argomento serio che, se posso dire, non dovrebbe essere strumentalizzato da parte di nessuno, a qualunque parte politica appartenga. E con questa affermazione non intendo rivolgere una frecciata a nessuno. Dico semplicemente che tale argomento, come d’altronde tanti altri, dovrebbe essere affrontato obiettivamente, serenamente, soprattutto senza pregiudizi».

In chiusura il commissario ha rivolto un appello: «Io, comunque, rimango a  disposizione di chiunque a Santena abbia idee su come e dove eventualmente riallocare queste persone. Sono proprio curioso di sapere se ci sono dei suggerimenti in tal senso, da qualunque parte provengano: il mio appello è rivolto a  tutti. Chiedo ai santenesi di portare dei suggerimenti in merito. Se qualcuno ha un suggerimento riguardo alla zona della città che potrebbe riallocare  le venti persone che oggi vivono in via Longoria 20 si faccia vivo. Chiudo ricordano che non si tratta solo di un problema di tipo urbanistico; occorrerà tenere conto anche dei risvolti sociali. Quello delle popolazioni nomadi è un problema talmente complesso che ha indotto il governo a  individuare in alcune Regioni, fra cui il Piemonte, dove più elevato è il numero di insediamenti, un commissario straordinario che può addirittura operare in  deroga ad alcune delle leggi che, normalmente, dovrebbero essere rispettate, per l’esecuzione degli interventi necessari per spostare le popolazioni nomadi e per favorire comunque l’integrazione nel tessuto sociale».

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