Santena, verso le amministrative 2012, un contributo di Edoardo Tamagnone

Santena – 31 dicembre 2011 – Di seguito, il contributo che ci ha inviato Edoardo Tamagnone. Nell’intervento, oltre alle ragioni che hanno portato allo scioglimento del consiglio comunale, ci sono anche alcune riflessioni sulle prospettive future.

Edoardo Tamagnone scrive:

“Da tempo sento l’esigenza di rivolgermi ai cittadini per spiegare loro, a passioni sopite, le ragioni che hanno portato allo scioglimento del Consiglio comunale nella scorsa primavera e ragionare sulle prospettive future. Ora che il 2011 si chiude l’occasione mi pare propizia. Ringrazio quindi coloro che vorranno dedicare un po’ del loro tempo a questo mio intervento.

Io sono la persona che ha mandato a casa l’ex Sindaco Nicotra. Altri certamente hanno contribuito a far si che ciò accadesse, ma la mia azione è stata fondamentale. La responsabilità è mia. Quando infatti presi pubblicamente una posizione contro la decisione del Sindaco di sottrarre fondi comunali per costruirsi una pensione d’oro – evidentemente una prerogativa di tutte le caste – ero da solo. Però quella scelta, che sapevo mi sarebbe costato l’incarico di Assessore, convinse – un anno dopo – altri della maggioranza a criticare le scelte portate avanti dall’Amministrazione.

Il problema principale infatti era che la Giunta non portava avanti nessun progetto. Polo scolastico, piscina, museo cavouriano, parco, area mercatale, pista ciclabile, ponte sul Banna: tutto messo da parte. Nessuno fra gli assessori poneva questi problemi avendo ciascuno un proprio orticello da salvaguardare, ad eccezione di Patrizia Borgarello che, come il sottoscritto, non avendo interessi privati da tutelare si riteneva più libera degli altri colleghi.  Era infatti come se la nomina ad Assessore fosse diventato il prezzo per ottenere il tacito consenso delle persone.

Quando da oltre vent’anni le medesime persone si avvicendano in Comune è difficile che qualcuno di loro abbia il coraggio di criticare apertamente gli altri. E’ più facile girarsi dall’altra parte quando non si vuole vedere quello che succede sotto i propri occhi.

Fortunatamente la situazione era diventata talmente insostenibile – grazie anche alla fondamentale opera di informazione quotidiana operata dal blog  Rossosantena – che da più parti giungevano incoraggiamenti a mettere fine a una situazione di paralisi totale e a ridare la parola ai cittadini. Undici consiglieri sceglievano quindi di rassegnare le dimissioni sciogliendo di fatto il Consiglio Comunale. E’ ovvio che la minoranza dovesse cogliere al volo tale opportunità, meno scontato che lo facesse chi era stato eletto in maggioranza.

Il futuro non può che essere un drastico e salutare cambiamento. Oggi non ci sono più né Consiglieri né Assessori. Non ci sono più rendite di posizione da tutelare. E aggiungo che ha ragione Francesco Cima quando afferma che il cambiamento non si può che avere cambiando le persone. Se le stesse persone che hanno popolato il Comune nell’ultimo ventennio, passando dalla maggioranza all’opposizione e ritorno, continuano a rimanere sulla scena quale cambiamento si può avere?

Guardate chi si candida quale rappresentante del centro-destra, guardate a coloro che si presentano come il nuovo, la cosiddetta. lista alternativa. Fra di loro c’è gente che siede in Consiglio comunale da prima che crollasse il muro di Berlino!

Nessuna sorpresa allora se le idee che portano avanti sono datate e superate. Invece serve un nuovo approccio su molti problemi, dal Banna (la soluzione non può essere alzare gli argini all’infinito), al complesso cavouriano (che deve diventare un vero polo museale), dal polo scolastico al terzo ponte (che si possono realizzare, pur con gli attuali vincoli di bilancio), fino ai servizi al cittadino (dalla pulizia delle strade alla raccolta rifiuti), le necessità più urgenti cui mettere mano.

Ho sentito pronunciare il più bel discorso sul ricambio generazionale nel 2007, durante la mia campagna elettorale, dall’allora Sindaco Gianni Ghio. Disse infatti che arriva per tutti un momento in cui bisogna avere il coraggio di mettersi da parte per poter dare l’opportunità ad altri di fare qualcosa per la comunità. Tanto più bello fu quel discorso perché accompagnato dalla forza dell’esempio di chi dopo anni di impegno sociale aveva scelto di non ricandidarsi nonostante molti gli chiedessero di continuare.

L’esperienza è sicuramente importante ma è altrettanto necessario poter contare su nuove energie. Perché invece oggi i reduci dell’ex maggioranza e dell’ex opposizione si ritengono insostituibili da volere a tutti i costi continuare a occupare la scena politica? Perché vogliono continuare a dare un cattivo esempio quando potrebbero dare saggi consigli?

Io credo che non avere più un’Amministrazione uscente con cui necessariamente confrontarsi sia un’opportunità da cogliere per dar vita a una nuova esperienza. E’ possibile infatti lasciarsi alle spalle anni di stupide baruffe e discussioni inconcludenti. Costruire insieme un progetto concreto per fornire una valida Amministrazione cittadina, che coinvolga persone davvero nuove e competenti, come ha giustamente suggerito Ugo Baldi. Una “Alleanza per Santena” che possa sviluppare idee e proposte realizzabili e che vada al di là degli attuali schieramenti in campo.

Concludo ringraziando i moltissimi santenesi che mi hanno gratificato con il loro voto quasi cinque anni fa. La fiducia che hanno riposto in me, un giovane alla prima esperienza amministrativa, mi ha spinto a dare il massimo sia nello svolgere l’incarico di Assessore alla Cultura – organizzando oltre venti iniziative in poco più di un anno, tra rassegne cinematografiche, spettacoli teatrali, presentazioni di libri, mostre ed esposizioni – sia nell’avere coraggio nel contrastare chi abusava del proprio ruolo per interesse privato o per lucrare posti di lavoro molto ben pagati. Una fiducia tanto più difficile da dare se si pensa che io non abito a Santena come spesso i miei critici a corto di idee amano ricordare, che però non mi ha impedito di fare scelte difficili e costose ma giuste.

Auguro a tutti un sereno anno nuovo e di realizzare il sogno di fare di Santena un paese in cui sia piacevole vivere”.

Edoardo Tamagnone

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