Santena, verso le elezioni, il contributo di Giuseppe Di Sciullo

Santena – 2 gennaio 2012 – Di seguito, il contributo che ha inviato oggi Giuseppe Di Sciullo sull’attuale situazione politica e amministrativa cittadina.

Caro Filippo, nel chiedere ospitalità al tuo blog approfitto per ringraziarti di tenerlo in vita con la professionalità e l’onestà intellettuale che ti è propria. Mi fa piacere contribuire al dibattito sull’attuale situazione politica-amministrativa con questa mia sintetica e schematica analisi  …non voglio annoiare nessuno con un sermone.

Il 28 novembre scorso su “l’Espresso” Giorgio Bocca scriveva, nel suo ultimo “pezzo” pubblicato prima della recente morte: “Il dramma di questo Paese (l’Italia) è di avere queste contraddizioni che non possono essere guarite dall’intervento del Governo, ma sono connaturate alla storia delle popolazioni”. Definire Giorgio Bocca un giornalista è riduttivo e, quindi, anche le sue osservazioni vanno valutate e rispettate considerando lo “spessore” e l’autorevolezza dell’autore per cui possono  essere spunto per qualche riflessione. La prima parola della frase è “il dramma” e questo la dice chiaramente e tutta sulla gravità della situazione. Inoltre, nell’intera frase, si può leggere un senso di  pessimismo, di resa o di rassegnazione di fronte allo stato in cui si trova oggi il Paese: sull’orlo di un baratro in uno scenario internazionale di crisi profonda.

Ritengo non sia giusto arrendersi e allora la prima considerazione che mi viene riguarda il fatto che la storia di una popolazione fa riferimento ad avvenimenti trascorsi; il futuro, invece, è tutto da progettare e realizzare e non è detto che debba ricalcare o riproporre gli schemi del passato. Personalmente ritengo che una popolazione può produrre cambiamento senza rivoluzioni dal momento in cui prende consapevolezza che nel passato sono stati fatti errori e questo processo può verificarsi sia a livello dei governi nazionali sia al livello delle amministrazioni locali.

La realizzazione efficace di questa ipotesi è possibile a due condizioni: che il cambiamento non sia gestito da chi ha determinato lo stato attuale delle cose e che ci sia la disponibilità di nuove risorse disposte a mettersi al servizio della collettività in modo disinteressato e competente.

Tralasciando considerazioni sui danni prodotti e sulle conseguenze delle scelte sbagliate del passato preferisco rivolgere la mia attenzione alla fase propositiva del processo per cui mi sforzo di immaginare uno scenario, un palcoscenico sul quale gli attori protagonisti siano nuovi e il testo interpretato sia frutto di nuova creatività. Niente più repliche di un vecchio copione in cui gli attori ormai vecchi si ostinano a interpretare ruoli di giovani aitanti e di belle speranze: sono destinati al più clamoroso insuccesso e questo non porta vantaggi a nessuno.

Queste scene, purtroppo frequenti, mi ispirano sensazioni tra il patetico e il nostalgico; assolutamente inadeguate alla situazione. Sul fronte dell’innovazione e della capacità di proporla e realizzarla penso che la competenza non si improvvisa e chi si sente pronto per essere al servizio della collettività, amministrandola, deve fare un particolare sforzo per acquisirla e usarla con diligenza perché, come ha affermato il Presidente Napolitano nel suo discorso di fine anno 2011 “è faticoso riguadagnare credibilità, dopo aver perduto pesantemente terreno”. Il disinteresse è una dote di cui si può fare uso semplicemente volendolo per cui deve scattare la molla della “coscienza” per attuarlo.

Mi auguro, pertanto, che alle prossime  elezioni Santena possa scegliere una amministrazione i cui membri siano capaci e ricchi di idee, non motivati ad agire per i loro interessi presentandosi al “mercato delle vacche” delle elezioni con il loro privato pacchetto di voti da mettere sulla bilancia. Questo ultimo concetto mi è ispirato dal commento di Indro Montanelli – anche lui giornalista e storico – nel momento della “scesa in campo” di un ex primo Ministro italiano …e aveva ragione!

Pertanto concludo con uno speciale augurio a quei candidati che, abbandonate le retrovie del mugugno e liberi dal fardello del tornaconto personale, si presenteranno in assoluta trasparenza alla valutazione degli elettori ai quali forniscono un alto servizio con il loro impegno ad amministrare per il bene di tutta la collettività.

Giuseppe Di Sciullo

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