Santena, presìdio di Libera, 90 persone alla cena della legalità a Villastellone

Santena – 4 marzo 2012 – Novanta persone hanno partecipato ieri sera alla cena della legalità, organizzata dal presìdio di Santena e Villastellone di Libera, nei locali della Pro Loco, in viale Gennero 5, a Villastellone.

Prima dell’inizio della cena è intervenuta Maria José Fava, referente regionale di Libera in Piemonte. «Libera è un’associazione che si occupa di lotta alle mafie; nasce nel 1995 per dare una risposta alle stragi che, nel 1992 e nel 1993, colpirono duramente l’Italia. Oggi siamo  a vent’anni  di distanza dalle stragi di Capaci e di via D’Amelio. Libera a livello nazionale racchiude 1.600 realtà: ci sono grandi associazioni e piccole realtà, scuole, classi e parrocchie. Libera ha come obiettivo portare avanti e  coordinare la società civile che vuole liberare il nostro paese dalle mafie, dalla illegalità e dalle ingiustizie. In Piemonte Libera è una realtà accesa con tante persone che volontari si impegnano per la legalità».

Rivolgendosi ai 90 presenti, tra cui il sindaco di Villastellone Davide Nicco e  l’assessore Giovanni Pollone, le referenti del presidio Cristina Caravetta e Paola Fazzolari, Maria José Fava ha aggiunto: «Oggi ci tengo a esprimere felicità perché noi in zona abbiamo iniziato un percorso un po’ di anni fa a Santena che poi si era interrotto. Nei mesi ci siamo ritrovati a Santena con Chiara Caprì, presente anche questa sera, per una serata di presentazione del suo libro “Libero, un imprenditore che non si piegò al pizzo”, scritto con la vedova di Libero Grassi, Pina Maisano Grassi. Da quella serata, importante anche per le testimonianze portate da persone che vivono su questo territorio, abbiamo lanciato la proposta di far rinascere un presidio di Libera: un obiettivo che abbiamo raggiunto».

«Un presidio – ha detto la referente di Libera Piemonte –  è una realtà di persone, di diverse età, che decidono di mettersi insieme per portare avanti sul proprio territorio quelli che sono gli obiettivi di Libera.  I presidi sono nei comuni, come nelle scuole e in Piemonte ve ne sono più di 40. Qui il presidio è nato con persone di Santena e Villastellone. Giovani e adulti si sono messi insieme e hanno fatto nascere un presidio che abbiamo voluto dedicare proprio a Libero Grassi, un imprenditore che ha avuto il coraggio di denunciare i suoi estorsori, di denunciare il pizzo. Libero Grassi ha avuto il coraggio della parola e della denuncia.  Ed è per questo motivo che abbiamo scelto di dedicare il presidio di questo territorio proprio a lui: perché crediamo che ci sia bisogno di coraggio, sia per la parola, sia per la denuncia, anche qui, in questi territori. Libero Grassi non c’è più, ma questa sera Chiara Caprì ci racconterà di lui e ci presenterà l’esperienza che continua  a portare avanti sua moglie, Pina Maisano Grassi».

Il microfono è passato a Chiara Caprì, scrittrice e socio fondatore del Comitato Addiopizzo di Palermo che ha introdotto un filmato con una serie di interviste a Pina Maisano Grassi, vedova di Libero Grassi, poi ha tratteggiato la figura e l’opera dell’imprenditore che ha pagato con la vita il suo coraggio.

Attorno alle 21 è iniziata la cena della legalità. Durante la serata è stato allestito un banchetto con i prodotti di Libera; era altresì possibile tesserarsi. Accanto al banchetto di Libera il volume di Chiara Caprì “Libero, l’imprenditore che non si piegò al pizzo”, edito da Castelvecchi e un banchetto di Emergency.

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