Santena, Domenico Galizio commenta la solidarietà arrivata da 4 consiglieri del Pdl

Santena – 22 marzo 2012 – Di seguito, alcune – argute – considerazioni di Domenico Galizio riferite alla solidarietà arrivata da alcuni esponenti del Pdl. Ecco quanto Galizio ha inviato al blog.

Galizio con il suo migliore amico

Ah, questa poi mi mancava! Ovvero quando la realtà supera la più sfrenata delle fantasie. Dice il proverbio: dagli amici mi guardi Iddio che dai nemici mi guardo io. Come cristiano laico, non praticante, non potevo pretendere che il Buon Dio mi dedicasse attenzioni particolari per difendermi dagli amici. Il lavoro sicuramente non gli dovrebbe mancare e i poveri cristi da aiutare in situazioni di grande bisogno neanche, ma non mi aspettavo che gli ex-nemici – o meglio avversari in questo caso – fossero così caritatevoli.

E dire che nel corso dei quattro anni di Consiglio comunale non sono mancate loro diverse opportunità per dimostrare un briciolo di carità cristiana nei miei confronti. Come “vittima di operazioni  a dir poco scorrette” di Nicotra nei miei riguardi vanto un lungo curriculum.

Ricordo che Domenico Trimboli, che mi conosce anche a livello personale, non ha mai emesso un fiato a fronte dei feroci attacchi che il suo ex-capo dedicava praticamente a ogni seduta di Consiglio a me ed alla mia famiglia, defunti compresi.

Ricordo che Giovanni Bergoglio, che privatamente aveva avuto parole di stima parlando di me con terze persone, pubblicamente si è limitato a qualche pallido rossore e sguardo basso.

Ricordo che Giuseppe Falcocchio non mancava mai di duettare con il Capo, facendo canto e controcanto ai vituperi dello stesso e ricordo le sue insistenze perché chiedessi scusa ai Corleonesi per aver paragonato Santena a Corleone; in effetti, con il senno di poi, devo ammettere che aveva ragione dopo aver constatato cosa è riuscito a fare il suo Capo a Santena.

Ricordo che Francesco Migliore aggiungeva sempre carichi da 11, non risparmiandosi per arroganza e disprezzo nei miei confronti. Il Capo contraccambiava con sguardi di benevolo compiacimento. Di lui, in particolare, ricordo l’invito a cercarmi un’altra città quando a fronte di un’inchiesta della Magistratura che prospettava la presenza in casa nostra di eccellenti e insospettabili personaggi poco rispettabili dissi che a me sarebbe piaciuto sapere con chi prendevo il caffè nei bar di Santena.

In questi giorni sto vivendo il raro privilegio di ascoltare o leggere da vivo – mi siano consentiti tutti i  riti scaramantici di italica tradizione – una considerevole quantità di necrologi, molto simili a quelli elogiativi che di norma sono riservati al caro estinto. Tante persone amiche o semplici conoscenze mi esprimono simpatia, anche nel senso letterale di patire assieme, riconoscimento di meriti, attestati di stima che certamente mi gratificano e confortano in un momento difficile della mia vita pubblica. Alcuni di questi sono certamente sinceri e sentiti, altri più formali e sicuramente tardivi.

Sorprendente, assolutamente sorprendente da ultimo la solidarietà dei quattro ex avversari. Voglio sperare che di tratti di un nobile esercizio di generosità umana e non di carità pelosa. Prendendo per buona la prima ipotesi, grazie. Meglio tardi che mai.

Domenico Galizio

Santena, 22 marzo 2012

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