Santena, intervista a Patrizia Borgarello, candidata sindaco di Noi per Santena

Santena – 28 marzo 2012 – Patrizia Borgarello, Lega Nord, è la candidata sindaco della lista Noi per Santena.

Patrizia Borgarello, classe 1965, insegnante di educazione motoria a Pino torinese, un seggio in consiglio provinciale di Torino, è candidata a sindaco della lista Noi per Santena. In città, sino allo scioglimento del consiglio comunale, era consigliere comunale del Carroccio e assessore all’Istruzione nella giunta Nicotra-ter. In questi anni – pur facendo parte della maggioranza – non ha mai perso l’occasione di attaccare duramente l’operato del sindaco Benny Nicotra e di alcuni suoi fedelissimi, tra cui il capogruppo del Pdl Francesco Migliore.

Patrizia Borgarello, come è nata la lista Noi per Santena; la Lega Nord aveva sempre detto che correva da sola?

«Noi avevamo sempre detto che non ci saremmo mai messi insieme ad alcuni componenti il Pdl santenese che nel passato hanno ripetutamente difeso Benny Nicotra quando proponeva operazioni amministrative indifendibili o metteva in atto prassi individuali inaccettabili. E così è stato. In questi ultimi giorni ci siamo ritrovati a ragionare con une serie di persone che hanno scelto di interessarsi della cosa pubblica senza avere interessi di parte da difendere. SI tratta di persone trasparenti che, in questi anni, contrariamente ad alcuni, non hanno mai tentato speculazioni di alcun tipo. Ci siamo subito trovati bene con queste persone e abbiamo deciso di dare vita a una lista. Il nostro intento è semplice: vorremo riuscire veramente a cambiare un po’ la politica di questo comune e riportarlo alla normalità. Diciamo basta a quanto si è visto negli ultimi anni, a tutta una serie di interessi poco trasparenti da parte di alcuni amministratori. Intendiamo riportare in primo piano i bisogni della gente. Santena ha semplicemente bisogno di ritornare alla normalità».

Quante anime ci sono nella lista Noi per Santena?

«Una prima componente è il gruppo Donne per Santena. Innanzitutto noi vorremmo che le donne avessero un pochino più visibilità anche nella politica santenese.  Una seconda componente è rappresentata da Tommy Elia e dal gruppo Uniti o Alleanza per Santena: si tratta di persone che in questi anni, in maggioranza come in opposizione, si sono sempre comportati correttamente e in modo trasparente e hanno sempre cercato di fare il loro dovere a beneficio di tutti i cittadini. Naturalmente la terza componente è rappresentata da noi della Lega Nord: a Santena in questi anni abbiamo sempre lavorato a favore delle esigenze della gente del territorio. SI tratta di tre componenti che si sono unite per far sì che la città ridiventi normale».

Con che tipo di simboli vi presenterete agli elettori?

«Oltre alla scritta Noi per Santena ci saranno tre simboli, quelli di Donne per Santena, quelli di Unione per Santena  o Alleanza per Santena che dir si voglia e, naturalmente, quello del Carroccio. Il gruppo Donne per Santena è una formazione civica vicino al centro destra, tra le animatrici vi è anche la senatrice Briccarello».

Per la Lega Nord poter esprimere la candidata a sindaco è un successo?

«Innanzitutto io sono davvero contenta. Inizialmente, quando si pensava di correre da soli, avevamo pensato di candidare il segretario cittadino, Cianchetti o in subordine la sottoscritta. Dopo avere avviato le trattative con le altre realtà da più parti si è rimarcata l’importanza di poter presentare una donna come candidato. Per Santena è una bella novità. Io non mi sono tirata indietro, fare politica mi piace, non mi pesa e qualche volta mi diverto anche. Negli incontri che hanno visto costituire la lista Noi per Santena ho incontrato tante persone pulite. Insieme abbiamo preso l’impegno di cambiare qualcosa in questa città. Siamo fermamente intenzionati a farlo. Una grossa mano nel condurre in porto l’operazione è arrivata da Tommy Elia, come da Giovanni Giacone. La lista ora l’abbiamo completata. Nei prossimi giorni – domani o venerdì – la presenteremo in comune per avviare la raccolta delle firme».

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