Santena, Movimento 5 Stelle, gli interventi di Capece, Cavalieri, Fenu, Caruso, Caione, Trimboli, Bentivoglio e Carnà

Santena – 30 aprile 2012 – Il Movimento 5 Stelle, che ha come candidato Alessandro Caparelli, giovedì 19 aprile scorso, si è presentato alla città. Di seguito l’intervento dei candidati consiglieri Capece, Cavalieri, Fenu, Caruso, Caione, Trimboli, Bentivoglio e Carnà
La presentazione dei candidati consiglieri del Movimento 5 Stelle, dopo l’intervento di Caparelli, Villani e Franco,  è proseguita con l’intervento di Tiziana Capece: «Risiedo a Santena da sempre. Lavoro come commessa in un supermercato. Sono insegnante diplomata di danze caraibiche. Il mio modo di vivere è attento all’ecologia e improntato versi i rifiuti zero. Faccio parte di quelle persone che hanno deciso di fare nascere questo gruppo di cittadini attivi, un gruppo attivista del Movimento 5 Stelle qua a Santena. Credo che ognuno, nel suo piccolo può far qualcosa: uniti si può fare tanto. Il movimento per me rispecchia proprio questo: cittadini uniti da idee che si attivano per un bene collettivo. Una delle caratteristiche del movimento è questa. Un’altra caratteristica che mi piace è che ognuno vale uno, senza verticismi».

Tiziana Capece ha proseguito: «Non mi sono mai piaciute le discriminazioni e da quando con il gruppo abbiamo avuto un incontro con il Movimento 5 Stelle della Regione Piemonte sul progetto Equal e le pari opportunità abbiamo notato che le discriminazioni e le disparità sono più di quelle che si vedono. Politicamente sono temi sempre poco trattati. Dopo avere preso questa consapevolezza abbiamo voluto organizzare due serate informative, nella prima abbiamo presentato il progetto Equal e abbiamo parlato degli organismi di parità, spiegando cosa sono e  a cosa servono. Abbiamo affrontato la problematica della conciliazione fra lavoro e famiglia. In una seconda serata abbiamo affrontato le tematiche Glbtq – gay, lesbiche, bisessuali, transgender e queer. A seguito di tali incontro abbiamo deciso di inserire i punti delle pari opportunità nel nostro programma elettorale. E qui è cominciato il mio cammino come referente delle pari opportunità».

«Tra i punti che proponiamo nel nostro programma elettorale – ha aggiunto Tiziana Capece – ci sono il rilascio del certificato di famiglia, basato su vincoli affettivi, in modo che non ci siano discriminazione tra le coppie unite dal vincolo matrimoniale e le coppie unite da vincolo di fatto. Persone che hanno convissuto per anni e poi durante malattia o incidente non possono assistere il proprio compagno perché l’ingresso in camera era riservato ai soli familiari: questo, oltre che ingiusto lo trovo crudele. Sempre tra le nostre proposte c’è l’introduzione del testamento biologico con istituzione del registro comunale. Il testamento biologico è un documento nel quale, ciascuno di noi, in piena facoltà mentale, può scrivere e firmare, davanti a testimoni, le proprie volontà da far valere qualora si dovesse venire a trovare in situazioni di stato vegetativo, senza nessuna possibilità di guarigione. Altra nostra proposta è la creazione della sala commiato, dove i familiari dei defunti possono decide come onorare il proprio caro. Non siamo tutti cristiani, non abbiamo tutti gli stessi credi e c’è anche chi è ateo. Una sala neutrale, dove ognuno può decidere come fare il funerale al proprio defunto. Il nostro impegno sarà anche di combattere ogni forma di discriminazione, qualunque essa sia. Ci impegnano altresì a contribuire alla creazione di modelli che incentivano le donne e la minoranze a partecipare attivamente alla vita pubblica. Abbiamo previsto anche l’obbligo di frequenza per tutti gli stranieri residenti a corsi di italiano per avere una migliore integrazione nella città. Come ultimo punto c’è l’impego a coinvolgere gli stranieri residenti alle consultazioni a livello locale, agevolando la creazione di organismi consultivi eletti da stranieri, regolarmente residenti».

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Il microfono è passato al candidato consigliere Silvano Cavalieri: «Ho 60 anni e  sono pensionato, cosa che di questi tempi non è da poco.  Mi sono avvicinato a questo movimento perché io sono sensibile alla questione ambientale e penso che questo nostro mondo noi l’abbiamo avuto, come dire, in prestito e quindi dobbiamo fare di tutto perché rimanga  così come è, anzi dovremo migliorarlo e consegnarlo ai giovani, ai futuri abitanti. A questo proposito volevo leggere alcuni punti relativi al nostro programma per quanto riguarda la tutela ambientale. Il primo riguarda l’obbligo del comune di costituirsi parte civile per quanto riguarda i reati ambientali. Dopo di che si è pensato di istituire un servizio di controllo tramite telecamere per monitorare le aree utilizzate impropriamente dai cittadini come discariche abusive, di modo che si possa cogliere sul fatto e sanzionare i trasgressori: i provvedimenti delle sanzioni verranno utilizzati per sostenere i costi del servizio di sorveglianza».

Silvano Cavalieri ha proseguito così: «Un altro punto del nostro programma è l’effettiva introduzione, a livello comunale, della legge 113 che prevede l’obbligo per il comune di residenza di mettere a dimora un albero per ogni neonato. Sempre tra le nostre proposte vi è il divieto di utilizzo dei terreni in tutto il comune per collocare dei campi fotovoltaici. L’ultimo punto che intendo segnalare è che noi vorremmo limitare al massimo o disincentivare la costruzione di nuove abitazioni ad esclusione di case con risparmio energetico ad esempio incentivando le ristrutturazioni con canoni ben definiti, ad esempio Classe A++».

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Il microfono è andato a Alessandro Fenu: «Ho 22 anni, sono diplomato perito informatico, all’istituto Pininfarina. Faccio parte del Movimento 5 Stelle da circa un anno e, diciamo, la motivazione è perché ho capito che comunque per noi giovani non c’è più futuro. Io qui mi occupo dei punti riguardo la rete internet. Noi sicuramente puntiamo ad avere a disposizione un servizio internet gratuito: questo significa avere maggiore informazione. E l’informazione è la base della democrazia. Le nostre intenzioni sono quelle di ampliare la rete wi-fi in tutto il territorio e renderlo in gran parte gratuito. Una rete che andrebbe a sostituire quella attuale che per noi è malfunzionante. Così facendo riusciremo a  dare ai cittadini maggiori informazioni. Noi comunque vogliamo trasformare il sito del Comune in una sorta di blog, dove tutti i cittadini possano confrontarsi su tutte le tematiche. Inoltre vorremmo usare la rete per segnalare ai cittadini vari eventi e  tenerli informati su tutto quello che fa il comune. Tramite questo servizio si vuole essere più trasparenti. Noi vogliamo installare su ogni pc dell’amminsitrazione comunale sistemi operativi liberi e gratuiti per non pagare le licenze: sarebbe un maggior risparmio per il comune. Sappiamo che non tutti i cittadini sono capaci a usare il computer e quindi bisognerà fare dei corsi di alfabetizzazione informatica, per tutti i cittadini».

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E’ stata la volta di Gianpaolo Caruso: Ho 40 anni, sono papà di Francesca, compagno di Teresa. Come avete notato non siamo pratici di comizi: siamo innocenti, per fortuna. Io volevo citare un punto del nostro programma che per noi è sinonimo di civiltà e democrazia: si chiama acqua. Senza acqua non c’è vita eppure tutti la vogliono privatizzare. Vogliono darla in mano al mercato e quotarla in borsa, come se fosse un oggetto, ma l’acqua è viva e non una merce. Secondo una risoluzione Onu del 29 luglio 2012 “Il diritto all’acqua risulta quale estensione del diritto alla vita affermato dalla Dichiarazione universale dei Diritti umani”. Noi siamo andati a votare un referendum, il 12 e 13 giugno 2011: 26 milioni di donne e uomini hanno deciso che l’acqua deve essere pubblica, però, a oggi il comune  di Torino e i 268 comuni della Smat non tengono conto dei risultati del referendum. Hanno deciso di fregarsene dell’esito referendario e hanno deciso di non togliere la remunerazione del 7 per cento che oggi è 16,45 sulla bolletta che noi paghiamo. Queste risorse invece di essere impiegate per migliorare la rete idrica finiscono nel calderone dei bilanci comunali». E qui Caruso ha deciso di abbandonare il microfono, per cui il resoconto di quanto affermato, necessariamente, si interrompe qui.

A questo punto si è presentato il candidato consigliere Cosimo Caione: «Ho 35 anni, abito a  Santena fin dalla nascita. Sono fortunatamente papà di 2 bambine, vivo con la mia compagna Irene. Sono entrato a far parte del Movimento 5 Stelle due anni fa, forse proprio con la spinta di essere diventato padre, con la speranza di poter garantire qualcosa di meglio alle mie figlie e, diciamo, anche a tutta la comunità, anche grazie all’aiuto del resto del gruppo che in questi due anni è cresciuto molto».

Caione ha detto: «Il punto di cui vorrei parlare è quello in cui si parla di artigianato commercio e agricoltura. Tutti noi sappiamo quanto l’agricoltura sia importante per il nostro paese come per l’economia di Santena. Noi, come movimento, vorremmo proporre innanzitutto la filiera corta. Siamo spesso costretti a comprare prodotti che prima di arrivare sulle tavole hanno fatto migliaia di chilometri, quindi hanno  attraversato diversi territori a bordo di camion e quindi parliamo di inquinamento del tutto inutile. Con i prodotti a chilometro zero significa che il contadino vende direttamente al consumatore. Vengono ridotti gli imballaggi e i prodotti sono freschi perché appena raccolti. I prodotti vengono remunerato equamente al contadino e i consumatori non li pagheranno troppo cari. Tra i punti del nostro programma vi è il sostegno ai Gruppi di acquisto solidali, Gas. Intendiamo sostenere il piccolo commercio ecocompatibile e incentivare l’apertura di negozi con prodotti alla spina. E a Santena già uno c’è. Un altro nostro punto parla di creare filiere imprenditoriali per il riutilizzo di tutti gli oggetti che possono godere di una seconda vita o il riciclo di tutto ciò che resta. Con tali proposte intendiamo dare la possibilità di non costruire inceneritori o termovalorizzatori che sono poi dei cancro valorizzatori, nel senso che sappiamo bene le conseguenze che porterebbero. Questi sono alcuni punti che portiamo avanti».

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Fabio Trimboli è intervenuto così: «Ho 32 anni, lavoro a Cambiano. Per fortuna ho un contratto a tempo indeterminato. Ho scelto il Movimento perché sinceramente sono stufo di vedere tutto questo marciume che sta rovinando il nostro paese».

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Il candidato Teddy Bentivoglio ha affermato: «Attualmente io sono vittima di questa crisi e infatti sono disoccupato, ma coltivo mille interessi, dalla politica all’agricoltura. Io vi parlerò di alcuni aspetti del nostro programma relativi alla tutela dell’ambiente e i rifiuti fino alla politica energetica. Mi pacerebbe iniziare con una frase presa dal libro “Alce Nero parla” che, secondo noi, riassume un po’ il tutto. “Qualunque cosa fate a questa terra, la fate ai figli e alle figlie di questa terra; continuate a contaminare i giacigli dei vostri focolari  e una notte soffocherete nei vostri stessi rifiuti”». «Diciamo che questo è il nostro pensiero – ha detto Bentivoglio – . L’ambiente non può essere messo, come è avvenuto in passato, all’ultimo punto di un programma politico elettorale. Ogni aspetto della vita è riconducibile all’ambiente. L’ambiente deve diventare in maniera trasversale il centro di tutta l’azione politica locale e nazionale, dove sono definiti i nostri limiti di esistenza e sopravvivenza, anche delle generazioni future. Il Movimento 5 Stelle persegue l’obiettivo di rifiuti zero e intende adottare tutte le migliori pratiche atte alla riduzione alla fonte dei rifiuti. Noi intendiamo premiare i comportamenti virtuosi. Riteniamo siano da incentivare gli esercizi che aboliscono l’usa e getta, cosi come  auspichiamo la diffusione sempre maggiore di distributori automatici di prodotti alla spina. Ricordo che lo smaltimento di tutta la pubblicità in buca, che intendiamo disincentivare, è sempre a carico della collettività. Sul piano del risparmio energetico sono molteplici gli aspetti da affrontare e, al primo posto per noi, va inserita la necessità di dotare l’amministrazione  comunale di un piano energetico comunale, volto alla riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare».

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Il microfono è passato nelle mani di Raffaele Carnà, 44 anni: «Sono diplomato in telecomunicazioni, lavoro in ospedale. Sono un tecnico di calcio diplomato, sono anche sommelier. Sono abbastanza interessato a più cose. Concludo l’intervento di tutti i miei colleghi con un tema che è cultura e tempo libero. Solo due indicazioni su quello che noi abbiamo intenzione di fare: si tratta di  indicazioni arrivate dopo avere parlato con la gente. Dopo avere capito quali sono le esigenze del nostro paese. Per noi è importante promuovere una zona centrale Siae free, dove il comune si accolla il costo della Siae, per tutto l’anno, dove i ragazzi possano esprimere il propri estro: andare a cantare,  esibirsi. La riteniamo una cosa importante: oggi i ragazzi sono per strada o sulle panchine o, un po’ in oratorio, che funziona discretamente bene e comunque di attività se ne possono fare molte. E noi pensiamo che questa potrebbe essere una. Inoltre pensiamo che il comune possa promuovere altri tipi di attività, come realizzare corsi per qualsiasi età e per tutti i cittadini, gratuiti, per formare e per informare. L’informazione è sempre la cosa più importante che noi dobbiamo sempre avere.  Sono 4 anni che non guardo più la tv. Quel rettangolo che ho davanti è veramente un fenomeno di distrazione. Propone una anestesia mediatica dalla mattina alla sera, con programmi che sono orribili. Sono in grado di anestetizzarci, di non farci pensare più.  In questo momento storico ci manca la libertà di pensiero: siamo troppo legati a queste indicazioni che ci vogliono dare perché vogliono pilotarci».

«E’ ora di rovesciare un po’ la piramide – ha concluso Carnà –. I cittadini devono riprendersi in mano i territorio: siamo noi i padroni del territorio. Siamo noi che dobbiamo dare trasparenza. Chiunque di noi entrerà in comune per forza deve essere trasparente: deve dare risposte ai cittadini. Il cittadino per troppo tempo è stato rilegato fuori dalle mura del municipio. E’ anche vero che il cittadino non deve più delegare: il cittadino si deve interessare». La presentazione dei candidati è proseguita con Anna Friscia, anch’essa ha parlato senza l’ausilio del microfono.

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-segue

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