Santena, la Laria di Castello di Annone chiude, a casa in 80 tra cui 30 dipendenti del sito cittadino

Santena – 20 maggio 2012 – La Laria di Castello di Annone chiude e spedisce a casa 80 lavoratori, tra cui i trenta che arrivano dal sito produttivo cittadino di via Vecchia Chieri. Il punto della sitauzione lo fa Dario Boni, segretario generale Fillea Cgil di Torino.

«Laria chiude e lascia a casa ottanta lavoratori – afferma Dario Boni, segretario generale Fillea Cgil Torino –. Credo che le scelte sbagliate dal punto di vista imprenditoriale della società, abbiano portato all’indebitamento e al tracollo. Il marchio Laria per anni ha rappresentato una elite nel settore del klinker italiano ed europeo. L’affidabilità e l’esperienza del personale, la rete di vendita radicata sul territorio, le scelte commerciali, unite allo studio e alla ricerca avevano contraddistinto i successi della Laria sotto la guida del suo fondatore Luigi Mosso. Laria si era posizionata su un mercato dove la concorrenza faceva fatica a tenere di fronte all’affidabilità del prodotto santenese, tanto è vero che i fabbisogni produttivi avevano portato all’apertura del sito di Castello di Annone».

Dario Boni aggiunge: «Poi è arrivato il cambio di regia e di strategia. La Laria si è affidata a responsabili e manager con approcci, mentalità e conoscenze non in linea con i prodotti e la tradizione del klinker santenese, unitamente a scelte che si sono dimostrate perdenti come l’apertura di una unità produttiva in Tunisia. Tutto ciò ha portato all’indebitamento e alla cessazione delle attività. Una situazione che, per anni, i lavoratori e la Fillea avevano denunciato all’azienda. Ora i lavoratori, che ancora attendono differenze salariali da retribuire, saranno senza reddito alla fine del periodo di cassa. Si tratta di trenta famiglie della nostra zona, 19 sono quelle santenesi».

Dario Boni aggiunge: «Adesso occorre che le istituzioni svolgano un ruolo attivo. Provincia e comune di Santena, gli altri comuni dove risiedono i lavoratori, diano le disponibilità per sostenerli. Strumenti ve ne sono. Ricordo che il consiglio comunale uscente di Santena, dietro nostra sollecitazione, approvò all’unanimità un ordine del giorno delle allora opposizioni e intervenne per impedire un cambio di destinazione d’uso dei terreni Laria al fine di garantire i lavoratori. In campagna elettorale tutti si sono spesi in favore dell’occupazione locale e in solidarietà alle crisi presenti sul territorio, compresa quella della Laria. Ora  come sindacato chiederemo di attivare i tavoli per valutare gli strumenti, legati al reddito di queste famiglie, che si possono utilizzare, fermo restando ovviamente l’attenzione che continueremo a prestare intorno allo sviluppo dell’area dove è locato l’ex stabilimento Laria, quale possibile prioritaria opportunità  occupazionale in caso di vendita e riconversione di quell’area. Su questi due aspetti chiederemo l’impegno della nuova amministrazione guidata dal sindaco Ugo Baldi».

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Scheda

La situazione Laria

Il 18 aprile 2012 presso Unione industriale di Asti tra Laria, assistita dall’Unione industriale e le rsu, assistite dalla Fillea di Asti, si sigla un verbale di accordo. Il 28 marzo 2012 viene avviata la procedura per cessazione attività per tutto il personale – 80 dipendenti – della Laria di Castello di Annone. Il 29 marzo è sottoscritto un verbale in Regione per la cigs e la mobilità.

Dal 6 febbraio 2012 c’è la messa in liquidazone volontaria della società, per impossibilità di far fronte ai debiti accumulate. Dal 2 aprile 2012 parte la Cigs per crisi per cessazione attività, per 80 dipendenti. I termini ultimi per la collocazione del personale in mobilità, legati alla messa in liquidazione dell’azienda, scadranno il 2 aprile 2013. E’ previsto un incentivo ai lavoratori che non si oppongono al licenziamento.

Per quanto riguarda la situazione dei dipendenti ex Laria Santena, la chiusura di Castello di Annone coinvolge trenta dipendenti, di cui 20 operai e 10 impiegati, in tutto 25 uomini e 5 donne. Si tratta di 19 persone residenti a Santena, 3 a Chieri, 2 a Villastellone, una ad Arignano, una ad Andezeno, una a Riva di Chieri, una a Mombello, una a Carmagnola  e una a Cambiano.

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