Torino, il messaggio dell’arcivescovo all’inizio delle lezioni

Torino – 6 settembre 2012 – “Un anno di scuola per crescere insieme”: questo il titolo del messaggio dell’arcivescovo di Torino mons. Cesare Nosiglia all’inizio delle lezioni dell’anno scolastico. Di seguito il testo, pubblicato dal settimanale diocesano La voce del popolo, numero 32, di domenica 9 settembre 2012.

IL MESSAGGIO ALL’INIZIO DELLE LEZIONI

Un anno di scuola per crescere insieme

Di + Cesare NOSIGLIA, Arcivescovo di Torino.

«Ai bambini, fanciulli, ragazzi e giovani alunni, ai loro genitori

ai docenti e dirigenti scolastici, alle comunità cristiane della Diocesi.

 

Cari amici, l’avvio del nuovo anno scolastico è sempre vissuto in un clima di gioia e di amicizia, che coinvolge profondamente non solo chi è direttamente interessato, ma l’intera comunità religiosa e civile.

A scuola, voi alunni, potete sperimentare quanto la fatica dello studio nutra l’intelligenza e il cuore, aprendo orizzonti sempre nuovi di conoscenza e di cultura. A scuola imparate anche ad accogliervi, chiamandovi per nome ed apprezzando le doti umane e spirituali dei vostri compagni con cui condividete tante ore della giornata. La scuola vi insegna a condividere ideali e progetti per poter edificare una società più libera, giusta e promotrice di pace.

Lo studio delle varie discipline vi aiuta a nutrire la vostra intelligenza e il vostro cuore di contenuti validi per crescere come uomini e donne liberi e responsabili nella società. Tra esse vi raccomando di non disattendere l’approfondimento della religione, che, anche sotto il profilo culturale, vi offre elementi decisivi per orientare sulla via del bene, e dunque della felicità, le scelte della vita.

I docenti vi accompagnano passo, passo nell’avventura stupenda del sapere e dell’operare, aprendo il vostro spirito alla verità che, come luce, guida la crescita dell’uomo verso la sua piena maturità. A loro va la riconoscenza e l’apprezzamento delle vostre famiglie e di tutta la società, perché il loro compito riveste una decisiva importanza sul piano culturale ed educativo. La professionalità, di cui sono portatori insieme ai dirigenti, è garanzia del risultato che la scuola persegue.

A voi, cari docenti e dirigenti, mi permetto richiamare un modello di maestro insuperabile, ma vicino ad ogni educatore: Gesù Cristo. Lo chiamavano appunto «Maestro», perché insegnava ed agiva sempre con il massimo rispetto e cura verso ogni persona, donando il pane della Parola e dell’amore. Benedetto XVI che di Cristo è discepolo, ci  mostra quanto sia possibile farsi ascoltare ed amare dalle nuove generazioni, anche se si è adulti o anziani, quando non si è solo maestri di parole e di regole, ma testimoni di verità e di amore.

È questa la vocazione dei genitori, primi responsabili dell’educazione dei loro figli. La scuola non può fare a meno di voi, cari genitori, della vostra viva partecipazione e corresponsabilità. Il dono, che Dio vi ha dato consegnandovi i figli, comporta il diritto primario di educarli alla vita e alla fede, secondo quei valori e contenuti che ritenete fondamentali per la loro crescita. La scuola si pone a vostro servizio e a servizio dei vostri figli affinché tutto ciò avvenga insieme con voi e in un dialogo sereno e permanente con i docenti e dirigenti.

A voi spetta la scelta della scuola che ritenete idonea ad offrire una risposta appropriata alle vostre esigenze ed attese morali ed educative. Mi auguro che questo diventi sempre più possibile attraverso un allargamento delle offerte formative da parte della scuola statale e cattolica paritaria presente in Diocesi, a partire dalla scuola dell’Infanzia fino alle Superiori. Le famiglie devono poter scegliere liberamente e senza ulteriori oneri finanziari la scuola statale o non statale che desiderano, in forza di un principio di democrazia attuato in molti Paesi europei, che però non riesce ancora a trovare nel nostro Paese un reale e concreto riconoscimento.

Infine, mi rivolgo alla comunità cristiana, alle parrocchie in primo luogo, perché sostengano la scuola con l’impegno a mantenere vivo un raccordo attraverso le famiglie, docenti e dirigenti cristiani.

Se vogliamo far fronte alla complessità dell’educazione, in questo mondo in rapido cambiamento culturale, è necessario che ogni realtà, che si coinvolge con la vita delle nuove generazioni, sia collegata strettamente alle altre e si trovino vie e strumenti di dialogo e di  collaborazione. Se ogni soggetto educativo vive per se stesso ed ignora gli altri presenti sul territorio, si vanificano tanti sforzi, che potrebbero invece risultare potenziati e qualificati dal confronto e da un incontro positivo. A questo tende la Settimana della scuola, che anche quest’anno attiveremo dal 7 al 13 ottobre. Si tratta di un momento forte di coinvolgimento di tutte le componenti della scuola per riflettere insieme sul tema: «La scuola un bene per tutti: alla ricerca delle parole perdute».

Vogliamo dunque approfondire in una prospettiva educativa l’impegno proprio della scuola, di trasmettere attraverso lo studio e la formazione alcuni valori fondamentali che sono espressi da parole importanti che rischiano di scomparire non solo dal nostro linguaggio, ma dalla mente e dal cuore, impoverendo di valori decisivi per la vita, la cultura e la formazione delle nuove generazioni.

Rinnovo a tutti gli auguri di un buon anno scolastico e mi riprometto, nella Visita pastorale in corso, di incontrare, là dove mi sarà possibile, gli alunni delle scuole che lo vorranno.

La benedizione del Signore vi accompagni.

+ Cesare NOSIGLIA, Arcivescovo di Torino»