Santena, i giovani del locale presidio di Libera manifestano a Firenze

Santena – 18 marzo 2013 – Una delegazione del locale presidio di Libera sabato 16 marzo ha partecipato a Firenze alla XVIII giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie.

Firenze16mar2013fCon la pattuglia del presidio di Libera di Santena e Villastellone, dedicato a Libero Grassi, c’era l’assessore della Giunta guidata da Ugo Baldi, Paolo Romano, con tanto di fascia tricolore. La presenza arriva a seguito dell’approvazione da parte della giunta comunale del protocollo d’intesa con i comuni di Nichelino, Moncalieri, None, Vinovo, Candiolo e Santena per la realizzazione del progetto “Sei comuni per la cultura della legalità e la lotta alle mafie”. Santenesi e villastellonesi hanno sfilato con gli altri 150mila provenienti da tutta Italia dalla Fortezza da Basso fino allo stadio per ricordare le vittime delle mafie.

firenze16mar2013dIl corteo era aperto da centinaia di parenti delle vittime di mafia, camorra, ‘ndrangheta, dietro a due striscioni con la scritta “XVIII giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie”, firmato Libera e Avviso pubblico, le due principali associazioni promotrici della marcia. Subito dietro tantissimi gonfaloni di Comuni con amministratori di enti locali, Province e Regioni.

Romano_Renzi«Qui cammina la democrazia del nostro Paese. Non uccidiamo una seconda volta coloro che sono morti per la violenza criminale mafiosa – ha spiegato don Luigi Ciotti, invocando una maggiore attenzione per i familiari delle vittime e per i testimoni di giustizia –. Non basta commuoversi, bisogna muoversi di più tutti. La mafia è una peste, e chiede a ciascuno di noi di mettersi in gioco, alla politica, ma anche a noi come cittadini».

firenze16mar2013cIl corteo ha sostato per alcuni momenti di raccoglimento sotto la casa dove il 26 giugno 1967 morì don Lorenzo Milani, il parroco di Barbiana del Mugello, celebre per le sue battaglie civili. La testa del corteo, con don Luigi Ciotti e Giancarlo Caselli, ha raggiunto con un certo anticipo l’edificio situato in via Masaccio e ha sostato per alcuni minuti in attesa degli altri manifestanti. Ha accompagnato il corteo la lettura, da un’amplificatore, di tutti i nomi delle vittime delle mafie.

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