Torino, omelia alla via Crucis di venerdì santo dell’arcivescovo Cesare Nosiglia

Torino – 29 marzo 2013 –  Di seguito, l’omelia dell’arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia pronunciata a conclusione della via Crucis di venerdì santo.

Via Crucis di venerdì santo

omelia – conclusione dell’arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia

via_crucis1993Cari fratelli e sorelle, passio Christi, passio hominis , la passione di Cristo è la passione di ogni uomo che nella propria vita prima o poi incontra l’esperienza tragica dell’abbandono e della solitudine, della prova  e della sofferenza , del rifiuto  da parte degli altri, del peso delle avversità  che generalo sconforto e disperazione.

Il lavoro rappresenta oggi una di queste croci che attanagliano l’esistenza di tante famiglie e singoli imprenditori e lavoratori. Da via di promozione umana e sociale indispensabile per vivere una vita faticosa ma serena e sicura sul proprio avvenire, il lavoro è diventato per molti un incubo  perché precario o addirittura assente, per cui chi ne è privato o non lo trova si sente escluso dalla società e aggravato da una ingiustizia che stenta ad affrontare con coraggio. Innumerevoli sono i casi in cui le famiglie entrano in una grave crisi di relazioni e di vita sotto il peso della disoccupazione o di una estenuante ricerca di un lavoro da parte dei giovani che sembra allontanarsi sempre di più negli anni creando frustrazioni e senso di impotenza che incide anche nella stabilità psicologica della persona oltre che nelle scelte fondamentali che riguardano il proprio futuro.

E’ infatti sotto gli occhi di tutti, ogni giorno, che dove prevalgono solo la logica del mercato globalizzato e del profitto reso fine assoluto di ogni scelta economica, ignorando la ben che minima regola  morale, prima o poi il sistema si ritorce contro e conduce alla rovina non solo  di se stesso, ma di tutto ciò che è ad esso collegato in ambito politico e sociale.

Credo che a questo richiamo opportuno e forte si debba aggiungere la necessità di un’etica della comunione, che si apra all’incontro e alla collaborazione fattiva tra tutte le componenti del mondo del lavoro.

Vi confesso che ciò che mi preoccupa di più è anche il venir meno, da parte di tanti, dell’impegno ad essere attenti e disponibili agli altri nel feriale della vita, accorgendosi di coloro che affrontano situazioni  molto faticose sul piano umano, familiare e sociale.

Si stanno creando sempre più dei circoli chiusi entro cui ognuno tende a vivere come se fosse quello tutto il mondo, non aprendosi quindi all’incontro e al coinvolgimento con altri mondi, che pure gli vivono accanto. Così avviene in politica, nel campo della finanza e dell’economia, della cultura e perfino dello stesso “sociale”.

Ognuno vuole difendere i suoi spazi ed i suoi privilegi e ha quasi timore di doversi contaminare con gli altri e se lo fa è solo per trarne eventuali vantaggi. Prevale la logica  che riafferma gli interessi di parte e produce divisioni a volte insanabili. Così si creano barriere di indifferenza ed estraneità che portano a non vedere chi sta peggio o chi sta affrontando problemi gravi, di vera sopravvivenza, carichi di timore per il futuro personale e dei propri cari.

La passione di Cristo ci indica in mezzo a tante tenebre una luce di speranza che anche sul tema del lavoro può diventare fonte di perseveranza e di fiducia. Cristo infatti non si lascia abbattere dal male che riceve, ma lo trasforma in possibilità di bene per se stesso e per coloro che lo hanno determinato. La sua fiducia nel Dio della giustizia e della vita, il Padre suo, la forza di rispondere all’odio e alla violenza con il perdono e l’amore indicano una via di redenzione e di riscatto che apre orizzonti di vittoria e di speranza per il domani.

E’ con questa certezza di fede che guardiamo avanti anche nella nostra città e territorio per affrontare uniti e in stretta collaborazione i gravi problemi del lavoro senza mai perdere di vista che al centro di questa realtà ci deve stare la persona che lavora, la sua famiglia e l’ambiente sociale in cui l’azienda opera.

La via crucis  di Cristo rivela che l’amore di Dio è più forte anche della morte e può diventare per chi soffre via lucis, via di luce che rende salda la speranza di lottare e vincere anche ciò che può apparire impossibile alle pure necessarie forze umane messe in campo.

Apriamo dunque il cuore alla preghiera perché il Signore e l’intercessione di Maria  possano sostenere quanti si impegnano a rendere meno dura la vita e il futuro di tanti lavoratori in difficoltà, e preghiamo perché con l’apporto di tutti si possa promuovere una rete di sostegno e di solidarietà effettiva verso di loro.

O Dio nostro Padre

ti lodiamo e ringraziamo perché hai voluto far partecipare il tuo Figlio Gesù

di ogni dimensione della vita umana, anche di quella del lavoro,

facendogli fare l’esperienza impegnativa e straordinaria

di guadagnarsi il pane con l’esercizio delle proprie competenze e il sudore della fronte.

Concedi che in tanti luoghi di lavoro così travagliati in questo tempo d’incertezze e difficoltà, tornino la concordia, il dialogo e l’impegno di valorizzare l’apporto di tutti, quali vie indispensabili ad una ricerca del bene comune.

Rendici capaci di leggere con sapienza i segni dei tempi, per far fronte uniti alle nuove sfide che il mondo economico è chiamato ad affrontare.

Fa’ che mediante l’impegno di tutti nessuno soffra per la mancanza di lavoro e i giovani trovino risposte alle loro attese e speranze per essere in grado di offrire il loro apporto responsabile al futuro della nostra società.

Spirito Santo, amore del Padre e del Figlio con fiducia t’invochiamo:
sii luce e vigore per le nostre azioni personali e sociali,
perché siano sempre improntate alla solidarietà e alla verità, alla riconciliazione e alla pace.

Tu che sei maestro interiore, donaci di convertirci nella mente e nel cuore
per renderci capaci di rinnovare i nostri stili di vita.

A te, Santa Vergine Consolata e Ausiliatrice ricorriamo fiduciosi nel tuo amore di Madre premurosa verso le necessità dei tuoi figli.

Rivolgi il tuo sguardo benevolo su tante famiglie che dal lavoro traggono il loro giusto e insostituibile sostegno per una vita dignitosa e serena.

Aiuta le persone di buona volontà che s’impegnano per la pacificazione dei cuori e l’unità di tutte le componenti del mondo del lavoro, in vista del progresso civile e spirituale della nostra comunità.

 

AMEN.
+Cesare Nosiglia
Arcivescovo di Torino

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Scarica i testi della via Crucis diocesana: TESTI VIA CRUCIS DIOCESANA_pdf

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Fonte: www.diocesi.torino.it