Santena, presentazione lavori al complesso cavouriano: gli interventi di Ugo Baldi e Nerio Nesi

Santena – 1° aprile 2013 –  Nella sala Visconti Venosta nei giorni scorsi  si è svolta la presentazione dei lavori di ristrutturazione previsti al complesso cavouriano santenese. Di seguito, gli interventi di Ugo Baldi, sindaco della città e di Nerio Nesi, presidente della Fondazione Cavour.

PresLavoriCavour_mar2013Il sindaco Ugo Baldi, ha esordito così: «Obiettivo della serata è aiutarci a capire quale sarà il futuro del complesso cavouriano. Santena e i comuni vicini con l’arrivo degli investimenti sul complesso immobiliare cavouriano avranno una grossissima occasione che non possiamo permetterci il lusso di sprecare». Il primo cittadino ha subito aggiunto. «Mi rivolgo anche ai commercianti; mentre ci saranno i lavori per la riqualificazione del complesso noi dovremo lavorare molto – a Santena come nei comuni vicini – per fare in modo che tutti i turisti che verranno a visitare il complesso ristrutturato abbiano un motivo valido per fermarsi e non per risalire subito sul bus e andare via. E’ necessario che ogni singolo commerciante si chieda cosa può fare affinché valga la pena che una persona si fermi a Santena come nei comuni vicini, una volta usciti dopo la visita dal castello. Tutti sono chiamati a mettersi in gioco.  E questo vale per gli altri comuni: siamo chiamati a fare rete: Poirino, Cambiano, Chieri, Trofarello, Villastellone, Riva presso Chieri, sono tutti a due passi.  Vorremmo che i visitatori si fermassero sul territorio, visto nel suo complesso. Un territorio ampio, quello del chierese, che è sempre stato molto unito».

PresLavoriCavour_mar2013bUgo Baldi ha continuato: «Insieme al discorso del castello l’altra cosa che ci preme moltissimo è il discorso dei lavori sulla cascina nuova. E su questo stiamo già lavorando con gli amici della Fondazione. Qualcosa si è mosso rispetto al passato. Si comincia a ragionare anche su questo edificio. Noi vorremo che la cascina nuova diventasse veramente un punto di ingresso per l’intero complesso cavouriano, mentre oggi si entra solo da piazza Visconti Venosta. La cascina potrebbe diventare un polo culturale importante, ma anche enogastronomico. Dobbiamo collegare l’enogastronomia con la cultura. Pensiamo anche a una biblioteca multimediale. Quella di cascina nuova è un’altra bella sfida che abbiamo iniziato a  affrontare insieme: Amici della Fondazione Cavour, Fondazione Cavour, comune di Torino. Il bello del lavoro di questi ultimi tempi è che nessuno tende a scavalcare l’altro. L’obiettivo è assolutamente comune e questa è anche la nostra unica forza. Insieme, tutti questi enti possono fare grandissime cose».

PresLavoriCavour_mar2013cIl microfono è passato a Nerio Nesi, presidente della Fondazione Cavour: «Ha ragione il sindaco Baldi, con il quale i rapporti sono ottimi, quando dice che per questi territori si aprono importanti occasioni che provengono da due grandi iniziative. Una dello Stato italiano e l’altra dalla città di Torino e dalla Regione Piemonte, con fondi europei. La prima iniziativa, dello Stato, intende trasformare il castello di Cavour in museo nazionale Cavour. Così come è già avvenuto: per il museo nazionale Garibaldi, nell’isola di Caprera; per il museo nazionale Mazzini, a Pisa; come è avvenuto al Pantheon per il quarto padre della patria, Vittorio Emanuele II. I fondi che lo Stato ha stanziato – e di questo bisognerà sempre esser riconoscenti soprattutto all’attuale Presidente della Repubblica  – per trasformare il castello di Cavour in museo nazionale ammontano a 4 milioni di euro. Una cifra tanto più consistente quando si pensa alla situazione generale del Paese. In questa cifra non sono compresi i mezzi finanziari che ha dovuto trovare la Fondazione Cavour per il progetto. Abbiamo dovuto fare un bando per il progettista al quale hanno concorso 26 centri: torinesi, italiani e alcuni europei. Il bando di concorso è stato vinto da uno studio professionale di Torino, il secondo arrivato è francese. La commissione aggiudicatrice era formata da cinque autorevoli personaggi del mondo della cultura. I lavori per la trasformazione del castello di Cavour cominceranno nella seconda parte dell’anno e finiranno entro la fine del 2014».

NerioNesi_2013marIl presidente della Fondazione Cavour ha continuato: «Invece, per quanto riguarda le scuderie, il complesso che circonda il castello, il lavori sono stati programmati, progettati e finanziati dalla città di Torino, dalla Regione Piemonte e con mezzi finanziari europei, per un complesso di 5 milioni di euro. Complessivamente si faranno investimenti nel territorio di Santena, per circa 9 milioni di euro. Una cifra enorme, tenuto conto della situazione generale del Paese. I lavori per le scuderie cominceranno probabilmente da metà fine aprile, quindi fra pochi giorni. E questo vorrà dire che, a fine dell’anno, avremo nel territorio del complesso immobiliare una quantità di operai, tecnici e geometri. Ci vorrà un po’ di pazienza. L’attività della Fondazione sarà sospesa per un po’ di tempo. Rimarrà fuori dai lavori soltanto il salone diplomatico».

PresLavoriCavour_mar2013aNerio Nesi ha proseguito: «Il terzo complesso di lavori che sono però all’inizio di un esame riguarda la cascina nuova. La città di Torino è proprietaria di tutto il complesso immobiliare di Santena. La famiglia Cavour, imparentatasi con la famiglia Visconti Venosta – grande nobiltà lombarda e filo sabauda – lasciò tutto ai Visconti Venosta e l’ultimo dei Visconti Venosta ha lasciato in eredità alla città di Torino tutto il complesso di Santena. La Fondazione ha una convenzione con la città di Torino in forza della quale praticamente ci delega tutti i poteri sul complesso di Santena, con l’impegno di riferire periodicamente alla città. La struttura della Fondazione, la presidenza, l’organismo con maggiori poteri è formata da tre persone: da me, il presidente; da un rappresentante della città di Torino; da un rappresentante della Regione Piemonte. Questo è il modo simbolico, ma anche effettivo, per dire che il potere è nelle mani di due grandi azionisti. Nella Fondazione Cavour gli azionisti sono undici, ma come succede in queste cose, teoricamente sono tutti uguali, ma ve ne sono due più uguali: la città di Torino  e la Regione Piemonte. Sono i due organismi che ci finanziano. Debbo dire che nonostante i gravissimi fatti che sono successi sia nella città di Torino sia in Regione Piemonte, questi due enti non hanno cessato di finanziarci fino al 2012. Abbiamo la speranza che il finanziamento dei due grandi enti continui anche per gli anni successivi. Abbiamo delle assicurazioni in tal senso. Tra il gruppo dei soci fondatori, uno dei più importanti è la città di Santena che ha dato un contributo notevole e versa una quota annua. Alla fine di aprile vi sarà assemblea dei soci fondatori alla quale per la seconda volta partecipa il sindaco di Santena. Abbiamo tentato di inserire nei soci della Fondazione Cavour anche dei privati: una impresa difficilissima perché che per diventare soci occorre mettere  a disposizione una cifra notevole. Siamo riusciti, in forza di molte ragioni ad averne due importanti: Bolaffi, la più grande impresa europea di francobolli; il cavaliere del lavoro Boglione, che ha una famiglia, da parte di madre, con qualche proprietà nel santenese e che è uno dei più giovani cavalieri del lavoro piemontesi».

«Voglio chiarire un punto che mi sembra importante – ha spiegato Nerio Nesi –: come avverranno questi lavori. Per quanto riguarda lo Stato la stazione appaltante è un organismo della presidenza del consiglio dei ministri. Quindi, i mezzi finanziari andranno dal ministero del Tesoro a questo ente della presidenza del consiglio che diventerà stazione appaltante e acquisirà direttamente i mezzi finanziari che gli spetteranno. Per quanto riguarda invece i lavori alle ex scuderie le risorse della città di Torino, della Regione Piemonte e dell’Europa, quei 5 milioni di euro, andranno direttamente all’ufficio competente della città di Torino che diventerà stazione appaltante. Voglio dire questo perché non ci siano illusioni: noi Fondazione Cavour non possiamo distribuire mezzi finanziari. I fondi non li vedremo: vanno direttamente per i lavori».

Nerio Nesi ha aggiunto: «Voglio rivolgere un appello finale. Come ha già detto il sindaco non c’è nessuna città del Piemonte, neanche Torino, che riceverà investimenti da parte dello Stato e di enti pubblici diversi per un complesso insieme di circa nove milioni di euro. Santena, in questo senso è un esempio privilegiato. Ma tutto questo sarebbe meno importante se Santena non ne ricevesse i vantaggi, come noi vogliamo che abbia. Ma per ricevere questi vantaggi occorrerà attrezzarsi a riceverli. Occorre chiedersi in che modo la città di Santena e i suoi abitanti potranno avere un vantaggio da questi investimenti enormi che riguarderanno un pezzo del territorio, il complesso immobiliare cavouriano.  Occorre chiedersi come i visitatori che arriveranno dopo i lavori – studenti, studiosi, storici – potranno trovare una accoglienza all’altezza, degna del fatto che vengono qui apposta. L’appello che rivolgo alla città, al consiglio comunale di Santena, alla giunta, alle associazioni dei commercianti e alle altre categorie economiche è questo: attrezziamoci per questo. Noi non vogliamo realizzare dentro al castello e alle scuderie niente di alternativo alle attività commerciali cittadine. Inizialmente, nelle ex scuderie, si prevedeva di realizzare un ristorante. Ci abbiamo ripensato: non vogliamo danneggiare i ristoratori di Santena, ma bisogna che essi si mettano in condizioni di trovare clienti con la loro bravura, con la loro capacità di accoglienza».

Nerio Nesi ha chiuso così: «I lavori nel complesso cavouriano dureranno due anni. La mia grande ambizione è di consegnare, all’inizio del 2015, al nuovo presidente della Repubblica – e mi spiace non consegnarlo a Giorgio Napolitano, che lo meriterebbe – tutto il complesso immobiliare di Santena, rifatto completamente: il castello, le scuderie, il parco e cascina nuova. Ecco, in quel momento lascerò la presidenza, perché riterrò il mio lavoro concluso».

**

www.rossosantena.it

Twitter @FilippoTesio