Santena, “E’ ancora un gioco?”, il 18 aprile un convegno di Progett’Azione

Santena – 11 aprile 2013 – “E’ ancora un gioco?”: questo il tema di una serata organizzata in città da Progett’Azione, per illustrare una proposta di legge per la regolamentazione del gioco d’azzardo in Piemonte. L’appuntamento è per giovedì 18 aprile, nel salone Visconti Venosta, con inizio alle ore 21.
EancoraungiocoUn convegno dal titolo “E’ ancora un gioco?” per affrontare il delicato e sempre più diffuso tema del gioco d’azzardo e delle sue conseguenze anche patologiche su adulti e ragazzi. L’iniziativa è organizzata a Santena, giovedì 18 aprile, alle ore 21, al salone Visconti Venosta. Vi parteciperanno: Gian Luca Vignale, assessore regionale di Progett’Azione; Gregorio Pettazzi, presidente regionale di Progett’Azione; Giuseppe Russo, presidente del locale circolo territoriale di Progett’Azione; Giuseppe Falcocchio, dirigente regionale di Progett’Azione; Domenico Trimboli, consigliere comunale di Santena Futura.

«Obiettivo dell’incontro – spiega Domenico Trimboli – è quello di  sensibilizzare i cittadini sul gioco d’azzardo, fenomeno in forte ascesa che coinvolge sempre più persone che, attratte dall’illusione di una vincita facile, scatenano una vera e propria dipendenza con ricadute negative sulla vita sociale, sul lavoro, sulla propria indipendenza economica e quindi sulla salute».

Pino Falcocchio aggiunge: «L’incontro sarà anche un momento utile per la presentazione di una proposta di legge regionale, a firma dei consiglieri di Progett’Azione, che intende regolamentare il gioco d’azzardo in Piemonte, affrontandolo sotto l’aspetto non più di polizia urbana – motivo per cui fino ad oggi le ordinanze comunali venivano rigettate dalla Corte – ma sotto l’aspetto sanitario e socio-assistenziale, in termini di prevenzione e cura della ludopatia».

«I dati a oggi in possesso – spiega Gian Luca Vignale – sono allarmanti: ogni piemontese spende in media 752 euro l’anno per il gioco d’azzardo, e su tutto il territorio regionale i pazienti affetti da ludopatia grave, presi in carico dal sistema sanitario regionale, sono passati da 166 a 821, con un incremento di quasi il 500 per cento in pochi anni. E le previsioni per gli anni a venire prevedono ulteriori e cospicui aumenti sia in termini di spesa pro capite che di soggetti a rischio ludopatia».

«Nonostante l’Organizzazione mondiale della Sanità abbia da anni riconosciuto la ludopatia come una malattia – spiega Gregorio Pettazzi – lo Stato italiano ne ha preso conoscenza in modo tardivo. Le iniziative fino a oggi assunte in materia sono tutt’ora ferme in Parlamento e a livello locale molti comuni hanno provato senza successo ad intervenire per limitare gli effetti delle slot machine e del gioco d’azzardo in generale. Proprio in quest’ottica e per cercare una volta per tutte di superare questo empasse si inserisce la proposta di legge regionale di Progett’Azione».

Di seguito, i punti chiave della proposta di legge:

PUBBLICITÀ: divieto di ogni forma propaganda del gioco d’azzardo entro i 500 metri da scuole luoghi sensibili, quali istituti scolastici di ogni ordine e grado, centri giovanili o socioassistenziali.  La norma stabilisce inoltre che ogni forma di pubblicità deve contenere indicazioni visibili sulle reali percentuali di vincita da parte del giocatore. In caso di violazione è prevista una sanzione pecuniarie tra i 500 euro e i 5000 euro.

SALE DA GIOCO: non potranno essere aperte a meno di 500 metri da istituti scolastici, centri giovanili o altri istituti frequentati principalmente dai giovani, o da strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socioassistenziale. I Comuni potranno poi individuare altri luoghi sensibili in relazione alle caratteristiche del contesto urbano in cui non sarà ammessa l’apertura. È vietata la messa a disposizione presso qualsiasi pubblico esercizio di apparecchiature che, attraverso la connessione internet, consentano ai clienti di giocare sulle piattaforme di gioco messe a disposizione dai concessionari on-line.

GESTORI DELLE SALE DA GIOCO:  Dovranno impedire l’accesso al gioco ai minorenni e saranno tenuti a esporre all’ingresso e all’interno dei locali materiale informativo, predisposto dalle Aziende per i servizi sanitari, diretto a evidenziare i rischi correlati al gioco e la presenza sul territorio di servizi di assistenza pubblici e del privato sociale dedicati.  In caso di violazione è prevista una sanzione da 300 a 1.000 euro per ciascun apparecchio nonché la sospensione dell’autorizzazione da tre a sessanta giorni, e in caso di ripetuta violazione (tre in tre anni) si prevede la revoca della licenza.

PREVENZIONE: Sono previste iniziative di cura e recupero delle persone affette da disturbo da gioco d’azzardo attraverso i servizi territoriali dedicati al Gioco d’Azzardo Patologico (G.A.P.) presenti in tutti i Dipartimenti delle Dipendenze delle AA.SS.RR.

CAMPAGNE DI PREVENZIONE: La proposta di legge prevede l’attuazione da parte della giunta di campagne di informazione, educazione al gioco e sensibilizzazione sulla dipendenza da gioco, soprattutto all’interno delle scuole.

FONDO REGIONALE PER IL GIOCO D’AZZARDO: viene istituito un fondo regionale, alimentato con il 20% del totale raccolto dalle sanzioni, che servirà a sostenere i Comuni da eventuali cause da parte di imprese o gestori di slot machine o congegni automatici, semiautomatici ed elettronici per il gioco d’azzardo.

Link:

http://progettazionepiemonte.it/news/2013/1103-e-ancora-un-gioco.html

https://www.facebook.com/events/505580462831420/

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