Santena, Essere Santena fa il bilancio dei primi sei mesi del distributore di acqua pubblica

Santena – 11 luglio 2013 – Essere Santena, lista civica che amministra la città, ha inviato al blog un comunicato con il bilancio sui primi sei mesi di utilizzo del distributore di acqua pubblica purificata.


SantenaCasaAcquaPubblcia«All’interno del suo programma elettorale – spiega Flavio Rainero, addetto stampa di Essere Santena, spiega – nella sezione denominata “Miglioriamo l’ambiente e risparmiamo denaro consumando meno energia”,  la squadra di Essere Santena decise di prevedere “uno o più punti di distribuzione di acqua pubblica purificata naturale e gassata refrigerata, dislocandoli in modo strategicamente raggiungibile sul territorio comunale”. Lo scopo principale di un punto di distribuzione dell’acqua pubblica è quello di fornire un’alternativa alle persone che normalmente comprano l’acqua minerale in bottiglia, garantendo inoltre un risparmio in termini di costi diretti, risparmio di energia e produzione di rifiuti. Il distributore infatti eroga acqua naturale e gasata senza il sapore di “acqua del rubinetto”, non gradito da tutti, ad un prezzo pari a 5 centesimi di euro al litro, inferiore di  4-5 volte rispetto al costo medio dell’acqua minerale nei supermercati».

«Dopo aver valutato diverse opzioni disponibili – afferma Ugo Baldi, sindaco della città – l’amministrazione comunale ha deciso di installare un distributore gestito dalla ditta Drinkart snc, già attiva in diversi comuni del Torinese. Questa soluzione è risultata essere la migliore sia dal punto di vista del servizio reso che dei costi a carico della collettività. Il distributore di questa ditta è dotato di un sistema di refrigerazione, microfiltrazione e declorazione, per ridurre le impurità e il gusto “di cloro” che rendono sgradita a molti l’acqua del rubinetto. Per quanto riguarda il costo, la Drinkart ha richiesto esclusivamente la concessione in comodato dell’area nella quale installare il Punto Acqua e la predisposizione degli allacciamenti acqua e luce necessari alla realizzazione del distributore,  che le sono stati successivamente volturati.  La convenzione inoltre prevede che la manutenzione del Punto Acqua sia completamente a carico della Drinkart e il costo dell’acqua per l’utente è di 5 centesimi al litro, sia per la naturale sia per la gasata».

Il sindaco prosegue: «Una delle alternative prese in considerazione è stata per esempio quella del distributore Smat, Società metropolitana acque Torino. Questa soluzione avrebbe previsto la distribuzione gratuita dell’acqua naturale e un costo di 5 centesimi al litro per quella gasata. In questo caso però i costi di installazione e gestione  del Punto Acqua a carico della comunità sarebbero stati pari a 12.000 euro nei primi 6 anni, con l’aggiunta dei costi di predisposizione della piazzola del distributore, manutenzione e consumo di energia elettrica, che sarebbero stati totalmente a carico del Comune.  E’ inoltre opportuno ricordare che il distributore SMAT non è dotato di dispositivi di microfiltrazione e declorazione dell’acqua».

Luca Navone, coordinatore del Gruppo di lavoro sulle politiche di gestione e governo del territorio, afferma: «Il Punto acqua installato ha ormai compiuto otto mesi di vita; come è funzionato questo nuovo servizio? Abbiamo provato a fare alcuni calcoli basati sui dati relativi ai primi cinque mesi di funzionamento del distributore, dall’inaugurazione, avvenuta il 27 ottobre 2012, al 29 marzo 2013. I litri d’acqua erogati sono stati in totale sono stati più di 127.000, pari a oltre 25.000 litri di acqua ogni mese, così suddivisi: 71.900 litri di naturale, di cui 20.200 gratis fino al 31/12/2012; e 55.333 litri di frizzante. Questa quantità di acqua corrisponde in totale  a 36.937 bottiglie da un litro e mezzo. Rispetto all’acquisto dell’acqua in bottiglia al supermercato, il cui costo medio è di 0.32 euro/bottiglia – secondo dati Mineracqua – l’acqua erogata in questi primi cinque mesi ha permesso ai santenesi di risparmiare: 11.200 euro per l’acqua naturale – equivalenti a 26.900 euro in un anno –, perché gratis fino al 31 dicembre 2012; e 12.000 euro per l’acqua frizzante, equivalenti a 28.800 euro in un anno».

«Infine, per quanto riguarda  l’importante tema del risparmio di energia e della riduzione dei rifiuti – precisa Luca Navone – avere evitato l’acquisto di 36.937 bottiglie ha permesso il risparmiare l’energia – e il petrolio – necessari per la produzione, il confezionamento, il trasporto e il trattamento come rifiuto di ben 3.2 tonnellate di plastica in 5 mesi, corrispondenti a 7.7 tonnellate in un anno. Una buona parte degli imballaggi in plastica avviati alla raccolta differenziata nelle nostre case sono costituiti proprio da bottiglie di acqua minerale.  Evitando l’utilizzo di queste bottiglie sarebbe quindi possibile impiegare meno risorse – denaro, mezzi e personale – nella raccolta della plastica, dedicandole invece a migliorare altri aspetti del servizio di raccolta rifiuti, senza aumentarne i costi».

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