Santena, Caparelli, M5S “Laicità, ti voglio e non ti voglio”

Santena – 20 ottobre 2013 –  “Laicità, ti voglio e non ti voglio”. Questo il titolo del contributo inviato al blog da Alessandro Caparelli, capogruppo in consiglio comunale del Movimento 5 Stelle.

Laicità, ti voglio e non ti voglio

«Sono passate alcune settimane dal consiglio comunale, dove la nostra mozione sul testamento biologico non è stata approvata, poiché non ha raggiunto la maggioranza assoluta nella votazione: 8 a 8 l’esito – afferma Alessandro Caparelli –. La mozione in se stesso poteva anche passare sotto il punto di vista numerico, se un consigliere di opposizione non si fosse assentato, ma la riflessione deve andar ben oltre i numeri. Siamo molto perplessi poiché nella discussione della mozione non c’è stato nessuno dibattito politico per affrontare e confrontarsi in merito alla nostra richiesta tra chi era favorevole e chi no. Si sono  sentite per lo più dichiarazioni personali contrarie, che sembravano più punti di vista, legittimi, ma che poco hanno a che fare con il ruolo di amministratore pubblico e si sono sentite altre dichiarazioni anche di un certo spessore».

M5Stelle-SantenaAlessandro Caparelli aggiunge: «La decisione presa dalla maggioranza di votare secondo coscienza  personale, la riteniamo incomprensibile. Un servizio comunale non può essere votato secondo coscienza, ma valutato attentamente da noi amministratori che rappresentiamo tutti  i santenesi. Rappresentiamo proprio tutte le donne e gli uomini  santenesi, cattolici, buddisti, atei, testimoni di geova, credenti, praticanti e non, meridionali, settentrionali, stranieri, gay, lesbiche, noi da amministratori pubblici dobbiamo garantire a tutti la libertà, nello scegliere e nel decidere».

«Constatiamo che lo stretto legame con il mondo cattolico da parte della maggioranza li possa mettere a volte in difficoltà – prosegue Caparelli –, poiché sulla votazione del testamento biologico si è ben vista la parte più cattolica e quella meno, dividersi politicamente,  il fatto rilevante e molto deludente per la comunità è che  la “coscienza personale” ha  prevalso sul “buon senso collettivo”. Il testamento biologico andrebbe visto in primis come espletamento della libertà di un individuo, secondo come servizio che il comune può offrire alla cittadinanza, a costo zero. Una occasione persa in consiglio comunale, che ci  fa riversare in piazza chiedendo direttamente ai cittadini che rappresentiamo, se tutto ciò lo ritengono un bene o un male». Alessandro Caparelli chiude con una citazione di Orazio Flacco (65 a.C. – 8 a.C.), poeta lirico e scrittore satirico latino: “Aiuta un uomo contro la sua volontà e sarà come se lo uccidessi”.

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