Santena, cerimonia inaugurazione monumento degli alpini al cimitero

Santena – 2 novembre 2013 –  Ieri al cimitero si è svolta la cerimonia con lo scoprimento delle tre sagome di alpini e una targa, realizzate dal gruppo alpini di Santena e sistemate nell’aiuola di entrata. L’iniziativa si è svolta al termine della messa celebrata al cimitero comunale dal parroco don Nino Olivero.

Santena_011113-Alpini10Ezio Boglione, responsabile del gruppo Alpini, ha introdotto così l’inaugurazione delle tre sagome raffiguranti gli alpini: «E’ doveroso ringraziare le ditte santenesi che ci hanno permesso di realizzare quello che noi abbiamo chiamato monumento. Forse monumento è una parola grossa. E’ quello che il gruppo alpini ha voluto fare. Si poteva fare qualcosa di diverso, qualcosa di più bello, qualcosa di più grande. Ma noi l’abbiamo fatto con il cuore e lo vogliamo donare alla cittadinanza. Oggi, qui con noi, c’è il sindaco che riceve questo monumento. Le ditte che ci hanno permesso la realizzazione sono due. La ditta Migliore, che ci ha tagliato le figure degli alpini, con lastre di un materiale particolare; prenderanno un certo grado di ruggine e si bloccheranno e quindi non avranno bisogno di manutenzione. La ditta Tagliante che ha realizzato l’aiuola dove sono state dislocate le sagome. Infine desidero ringraziare il Comune che ci ha permesso di posare le tre sagome nel cimitero dove riposano tutti i nostri cari e tutti i nostri alpini».

Santena_011113-Alpini20Ezio Boglione ha proseguito: «Iniziamo la cerimonia dedicando alcune note musicali che non sono strettamente alpine. E’ vero che è un monumento per gli alpini, ma vogliamo che tutti voi condividiate. Sono note che, in particolare a noi alpini, ma anche singolarmente a voi, risveglieranno momenti che avete vissuto o magari vi sono stati raccontati da un vostro caro, dal papà, dal nonno e quindi vi sono rimasti impressi».

Dopo le note ascoltate con una numerosa pattuglia di alpini, sull’attenti, sono state scoperte le tre figure che rappresentano gli alpini. Il sindaco, affiancato dall’alpino anziano Francesco Benedetto Romano, ha scoperto la targa commemorativa. Presenti alla cerimonia una nutrita pattuglia di assessori e consiglieri di Essere Santena. Ezio Boglione ha detto: «Abbiamo deciso di non suonare nessuna musica in occasione di questo evento per far sì che il silenzio porti maggiore attenzione e possiamo raccoglierci. Vi chiedo, se possibile, di osservare un minuto di silenzio». Al termine della pausa di silenzio il parroco don Nino Olivero ha impartito la benedizione. Poi, due dame verdi, hanno deposto l’omaggio floreale.

Santena_011113-Alpini4A questo punto Ezio Boglione ha spiegato le ragioni delle tre sagome: «Come gruppo alpini di Santena è consuetudine accompagnare i propri cari nell’ultimo loro viaggio, prima in Chiesa e poi al cimitero e poi portare un fiore sulla tomba di ogni alpino. Questa realizzazione ci permette di ricordarli qui tutti assieme. Quanto realizzato vuole esprimere lo spirito che anima il corpo degli alpini e per la sua realizzazione ci siamo ispirati a un passaggio di una preghiera alpina,  apportando una lieve modifica, ma molto significativa. Abbiamo sostituito la parola “alpino” con “qualcuno”. Il tutto per far sì che chi verrà in questo luogo per trovare i propri cari, nell’uscire da questo camposanto, magari attirato da questa targa, si soffermi un attimo e dia lettura di quello che vi è riportato e quando esca dal portone del cimitero abbia sentimenti rinvigoriti nel ricordar le parole appena lette e, soprattutto,  uno spirito più attente nell’aiutare coloro che sono in maggiori difficoltà. Sulla targa è scritto: “Se vedrai qualcuno faticare sulle strade della vita, che spesso sono più impervie dei sentire di montagna, non lasciarlo solo, ha bisogno di te e della tua preghiera”. Questo è il messaggio che vogliamo che rimanda in tutti voi, in tutti noi che veniamo in questi luoghi e da questi luoghi usciamo».

Santena_011113-Alpini19«La realizzazione rappresenta tre alpini – ha proseguito Ezio Boglione –. Due alpini sono giunti al termine della loro missione terrena, dopo avere affrontato le difficoltà della vita. I più attenti avranno notato che questi sono rappresentati in armi, perché – ieri e ancora oggi – in alcune parti della Terra gli alpini sono intervenuti e intervengono nelle missioni di pace, in tutti quei luoghi dove la ragione e la discussione, non sono riusciti a risolvere i conflitti tra i popoli. Uno di loro è in maggiore difficoltà e, proprio il suo compagno accanto, è pronto a sorreggerlo per aiutarlo a portare  a termine il proprio percorso. Il terzo alpino non è armato, è qui per accoglierli nel luogo dove regna la pace. Dove è bandito ogni discorso. Dove non ci sono differenze e distinzioni. E dove non servono armi per mantenere la pace e la serenità. E’ qui per accoglierli e unirsi a loro in questo ultimo viaggio per raggiungere il paradiso. Questo è quello che noi abbiamo voluto esprimere con questa realizzazione». La cerimonia è terminata con la lettura della preghiera dell’alpino defunto.

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Audio integrale della cerimonia: 

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