Santena, l’esperienza amministrativa di Essere Santena sotto la lente del direttivo cittadino del Pd

Santena – 30 novembre 2013 – Ecco un po’ di cose che pensa il direttivo del Pd cittadino, guidato da Claudia Tosco, dell’attuale momento politico amministrativo che sta vivendo la nostra città. Si tratta di una intervista collettiva. Contano le risposte, non tanto chi le ha riferite.

Con quali obiettivi il Pd è entrato a far parte della coalizione civica Essere Santena?

Un obiettivo su tutti: fare in modo che a Santena ci fosse un grande cambiamento nel modo di amministrare. Serviva un cambiamento nel metodo, nel merito e, soprattutto,  nelle persone. Volevamo anche consentire a gente nuova di poter entrare nell’amministrazione comunale: soprattutto giovani e donne. E’ così è stato.

Come procede questo cammino?

PdSi può tranquillamente affermare che l’amministrazione guidata dal sindaco Ugo Baldi ha lavorato bene. Lavora secondo il programma elettorale presentato agli elettori e sta portando avanti i progetti. Certo il momento amministrativo non è facile: le risorse sono sempre più ridotte: fare investimenti e continuare a garantire i servizi ai cittadini è sempre più arduo. La compagine di Essere Santena  pratica una buona amministrazione: l’intera squadra si muove con trasparenza, nessuno è sfiorato da sospetti di interessi personali. Tutto questo ci fa dire che Santena è uscita da un periodo amministrativo buio e nero. Prima di arrivare al momento decisionale da parte della giunta c’è una bella discussione interna, a partire dai vari gruppi di lavoro che supportano l’azione della giunta di Essere Santena. Il numero dei componenti i vari gruppi di lavoro sta calando, ma questo è  fisiologico. Anche con il calo c’è comunque un ampio numero di persone che lavora per supportare l’azione amministrativa. Questo per la nostra città è un’altra novità. Prima le decisioni venivano prese dalla giunta senza nessun tipo di confronto con la città. Il confronto è un segno dell’aria nuova arrivata a palazzo municipale. In questi mesi Essere Santena si è confrontata anche con le borgate.

Possibile che vada tutto bene?

Qualche problemino c’è. Ad esempio sulla proposta di istituire il registro comunale per il testamento biologico in consiglio comunale la squadra di Essere Santena nel suo complesso non ha fatto un figurone. Non possiamo ritenere corretto presentare il registro sul testamento biologico come il primo passo verso il via libera all’eutanasia. Questo registro è semplicemente una possibilità che viene data ai cittadini. Forse qualcuno ha confuso i piani. Altri ancora in consiglio hanno votato in modo diverso da come si erano espressi in giunta…

Qual è stato sino a oggi il contributo fornito dagli esponenti del Pd nella compagine che amministra la città?

Intanto noi non ci siamo mai mossi come partito all’interno di questa amministrazione. Avevamo bisogno che Santena tornasse a essere una città normale e questo sta avvenendo. Alcuni nostri esponenti lavorano all’interno della squadra che amministra la città e lo fanno a titolo personale.  Questa città è amministrata dal sindaco Ugo Baldi e dai suoi assessori. Contano le persone. Non ne abbiamo mai fatto una questione di partito. Cetty Siciliano fino alla pausa estiva è stata assessore e riteniamo abbia svolto un ottimo lavoro. Poi, per motivi familiari ha dato le dimissioni. Fiorenza Di Sciullo lavora su ambiente e rifiuti e il lavoro su questi temi di certo non manca.

Che cosa vi dicono gli iscritti del Pd in merito alla cammino della coalizione Essere Santena?

Il giudizio che arriva è positivo. La gente ha percepito il cambiamento di clima.  Chi popola il palazzo municipale ha cambiato stile e metodo rispetto a quanto avveniva con il sindaco Benny Nicotra. Alla luce dell’esperienza portata avanti sino a oggi ci sentiamo di dire che il  Pd ha fatto in modo di arricchire il gruppo di Essere Santena, che ha una provenienza cattolica. Così come dobbiamo riconoscere che il gruppo di provenienza cattolica ha molto arricchito noi del Pd.  Si procede con un sano e costruttivo confronto. Ogni volta che ci dobbiamo incontrare tutti ci documentiamo. Nessuno sa di avere la verità in tasca».

L’esperienza che si sta facendo in città a cosa può essere paragonata?

A Santena con la coalizione di Essere Santena si è fatta una alleanza con elementi di centrosinistra, con elementi di centrodestra ed altre forze non schierate politicamente, unitamente ad elementi che come peculiarità hanno quella di arrivare dall’esperienza della parrocchia. Si tratta di una esperienza che rispecchia quanto sta avvenendo anche in Parlamento. Per certi versi l’esperienza amministrativa che stiamo conducendo ha elementi di grande modernità e attualità.

Che contributo intende portare nei prossimi mesi il Pd alla vita amministrativa cittadina?

In vista del congresso è stato approvato un documento articolato che contiene una analisi della situazione locale e fornisce una serie di indicazioni per il futuro. Un testo dove vengono riportate alcune considerazioni su una serie di aspetti della zona che devono essere governati e sui quali gli amministratori locali sono chiamati a intervenire. Un documento che abbiamo mandato alla segreteria di Essere Santena. Uno degli aspetti riguarda la necessità di ripensare il welfare locale, così come evidenziato da un recente documento approvato dall’assemblea dei sindaci dell’assemblea del Consorzio socio assistenziale del chierese.  Anche in questa zona molti cittadini, tante famiglie fanno sempre più fatica a far quadrare i conti: la perdita di lavoro così come la sottooccupazione porta una serie di conseguenze nella qualità della vita della gente. Nell’ultimo anno le richieste di aiuto economico arrivate al Consorzio sono quasi raddoppiate. Se a livello sociale la situazione si fa sempre più drammatica anche a livello locale occorrerà cominciare a fare scelte conseguenti. E le scelte vanno fatte nella direzione di tutelare i soggetti più deboli. La riflessione avviata dall’assemblea del Consorzio è una opportunità da non perdere. Il welfare deve essere ripensato e noi non pensiamo che questo lo si possa fare con il solo ricorso a gruppi come i Lions o altri ancora.

Un altro aspetto dell’esperienza amministrativa di Essere Santena riguarda il rapporto con la legalità?

Noi abbiamo apprezzato moltissimo che, sin da subito, anzi nel primo atto del consiglio comunale, sia stata conferita la cittadinanza onoraria al testimone di giustizia Pino Masciari e alla sua famiglia.  Inoltre l’amministrazione è vicina e sostiene le iniziative del locale presidio di Libera. Anche qui, rispetto a prima il clima è totalmente cambiato. Questa amministrazione sta facendo di tutto per smarcarsi da personaggi cittadini non proprio integerrimi che in tutti i modi cercano visibilità e vorrebbero affrancarsi con gli amministratori locali. Naturalmente su questo terreno c’è ancora molto da fare, ma abbiamo visto Santena cambiare profondamente. Ma al di là degli aspetti legati alla legalità occorre segnalare come l’esperienza avviata da Essere Santena stia portando nuova vitalità all’associazionismo cittadino. Proprio dalle associazioni stanno arrivando sempre nuove proposte per tutta la città. Un’altra novità riguarda il lavorare insieme in sinergia di molti sodalizi. In città fioriscono gli appuntamenti proposti dall’associazionismo. Tutto questo contribuisce a rinsaldare la comunità santenese.  Dovrebbe essere chiaro a tutti che Santena sta vivendo oggi un qualcosa di nuovo. Certo il momento attuale non è facile. E’ però importante che tutti cerchino di portare il loro contributo. Per il futuro le sfide non mancheranno: a partire dal nuovo piano regolatore. Per pensare un futuro per la nostra città occorre sapere in che direzione stiamo andando. La nostra città è l’imbuto dell’intero bacino del Banna e questo aspetto non deve mai essere dimenticato. Necessariamente quando si lavora per governare il territorio dobbiamo confrontarci con i comuni vicini e in particolare con quelli a monte del torrente Banna.

A livello cittadino il Pd in pratica è l’unico partito che ha una sede pubblica e che svolge vita di partito, con tanto di riunioni settimanali.

Intanto noi speriamo che l’8 dicembre, con le primarie, arrivi un buon numero di Santenesi per partecipare alle elezioni per il segretario nazionale e l’assemblea nazionale del Partito democratico. Il nostro obiettivo è far tornare la gente a partecipare alla vita politica: quello comunale è il livello più vicino che la gente ha a disposizione per partecipare e portare il proprio contributo a servizio del bene pubblico. E la nostra vita democratica è basata sui partiti.

Ci sono aspetti peculiari di Santena che vanno sottolineati?

Naturalmente occorre sottolineare quella che va considerata una risorsa per la nostra città e che per troppi anni non è stata considerata come dovuto: il complesso Cavouriano. E qui, tanto di cappello all’Associazione Amici della Fondazione Cavour che ha avuto il merito di lavorare nella direzione di consentire una giusta valorizzazione di quella che oggi tutti riconoscono una risorsa davvero unica per tutta la città. Un’altra peculiarità cittadina è la vivacità del tessuto associativo. Anche la parrocchia ha un ruolo e una presenza attiva ed è punto di riferimento per larga parte della nostra comunità.  Per gli anni futuri ci sono due aspetti che non vanno dimenticati. Il primo è l’investimento di dieci milioni di euro di soldi pubblici, Regione, Stato, Comunità Europea e Comune di Torino, sul complesso cavouriano. E la nostra città è chiamata a fare la sua parte affinché questo investimento eccezionale abbia riflessi positivi per tutta la città come per l’economia dell’intera zona, anche dal punto di vista turistico. Un secondo aspetto riguarda un altro investimento: quello che la Petronas ha avviato con l’arrivo di un nuovo centro studi e ricerche: si tratta di 50 milioni di dollari. Un segnale davvero positivo nell’ambito di quella che è una generale crisi occupazionale. Sono due fatti eccezionali, positivi che prescindono dai meriti legati all’amministrazione ma che vanno sfruttati nel giusto modo per consentire alla città di poter trarre il massimo beneficio.

Come viene vista Santena oggi dagli amministratori dei Comuni vicini?

Intanto quando parliamo con gli amministratori ci dicono “Complimenti per il sindaco”. E quindi, rispetto a prima è cambiato qualcosa, anzi è cambiato molto. In genere ci dicono che abbiamo un bel sindaco che ci rappresenta bene. E questo, davvero, non è male perché prima invece non era così: eravamo su tutti giornali per vicende non propriamente edificanti. E l’immagine della città che passava non era proprio il massimo. C’è un altro aspetto che passa con il sindaco Baldi: quello del dialogo. L’attuale sindaco cerca di dialogare con tutti gli amministratori vicini. E questa oggi è una necessità, vista la penuria delle risorse che gli enti locali hanno a disposizione. Quando incontriamo la gente ci dicono che il sindaco è all’altezza della situazione.

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