Santena, Giornata del Ricordo, con ripicche e polemiche

Santena – 16 febbraio 2014 – Il sindaco e metà amministrazione sbeffeggiati dal circolo Progett’Azione. E’ capitato lunedì 10 febbraio scorso, durante l’iniziativa organizzata dal gruppo consiliare Santena futura e dal circolo territoriale di Progett’Azione per celebrare la Giornata del Ricordo. Il circolo Progett’Azione non si presenta alla posa del mazzo di fiori con il sindaco alla lapide dedicata ai caduti. Intanto la serata dedicata alle vittime delle foibe vede riapparire in città Benny Nicotra.

2014feb10_posafioriPer celebrare la Giornata del Ricordo il circolo territoriale di Progett’Azione e il gruppo consiliare Santena Futura hanno organizzato una conferenza sulla storia degli italiani del nostro confine orientale, con la presenza di Tito Delton, autore del volume “10 febbraio 1947. Fuga dall’Istria”. L’appuntamento era alle ore 20,30, nella sala al piano terra di palazzo Visconti Venosta.  Il sindaco aveva concordato con gli organizzatori dell’iniziativa la posa di un mazzo di fiori davanti alla lapide che rende onore ai caduti santenesi di tutte le guerre e dove è posata la lapide per la giornata del Ricordo “In memoria delle vittime delle foibe, dell’Esodo Giuliano-Dalmata e delle vicende del confine orientale”.

2014feb10_posafiori1Poco dopo le ore 20, il sindaco è arrivato in municipio e, con i collaboratori, ha piazzato una cassa dalla finestra del municipio in modo da poter irradiare l’inno di Mameli nel momento della posa dei fiori. Nel frattempo davanti al municipio sono arrivati alcuni componenti la giunta e qualche consigliere comunale. Nonostante ripetute chiamate telefoniche nessun componente di Progett’Azione ha ritenuto di partecipare alla posa del mazzo di fiori. Sotto una leggera pioggerellina il mazzo è stato posato dal capogruppo di Santena futura, accompagnato dal sindaco Ugo Baldi. Dalla finestra della stanza del sindaco di palazzo municipale si sono levate le note dell’inno di Mameli. Poi tutti si sono recati a palazzo Visconti Venosta.

2014feb10_TrimboliNon appena il sindaco e Trimboli sono arrivati nella sala si sono levate le note dell’inno di Mameli, poi ha preso la parola Pino Falcocchio, dirigente regionale di Progett’Azione e portavoce di Santena futura che, dopo poche parole di saluto, ha subito passato il microfono a Domenico Trimboli che ha detto «Grazie a tutti per essere qui, stasera, a commemorare la Giornata del Ricordo. Una iniziativa che come gruppo consigliare di Santena futura l’abbiamo voluta non da oggi. L’uomo, ancora oggi, non ha imparato a vivere in pace con gli altri e con se stesso. Di giornate come questa ne dovremmo fare cento al giorno perché nel mondo ogni giorno ci sono sempre nuove guerre».

2014feb10_BaldiLa parola è quindi passata al sindaco Ugo Baldi, che visibilmente contrariato da quanto era successo, ha detto: «Avevo preparato due parole, ma vado a braccio. Vi porto il saluto delle città, che non può che accogliere benevolmente iniziative come questa. Il messaggio che vorrei lasciare  è questo: la violenza, questa delle foibe, come quella che abbiamo commemorato pochi giorni fa, nella Giornata della Memoria, traggono origine dalla cattiveria che c’è nell’uomo verso l’uomo.  Nel voler annullare la persona umana nel nome di un sistema: e questa è la cosa peggiore che si possa fare».

2014feb10_lapideIl sindaco ha aggiunto: «Però c’è una cosa che mi sta particolarmente a cuore. Io credo che di strada dobbiamo ancora farne tanta e non credo affatto che noi siamo guariti da questa malattia. Non lo credo per niente. Non lo siamo in Italia. Non lo siamo nel mondo. Non lo siamo qui a Santena. Io credo che cominceremo a guarire da questa malattia quando tutti i gruppi politici, partitici, lavoreranno per commemorare insieme la Giornata della Memoria e la Giornata del Ricordo. E questo sarà un grosso passo in avanti contro la violenza. Questo io auspico per il futuro perché la violenza non ha colore politico. Quanto l’uomo viene oppresso e soppresso non c’è colore politico che tenga. E questo dobbiamo ricordarcelo tutti. Se vogliamo evitare che questo accada di norma non basta ricordare tanto per ricordare, ma occorre fare fatti concreti e quindi spogliarci delle nostre etichette perché le persone che sono morte nelle foibe e nei campi di concentramento sono prima di tutte persone. Questo è il messaggio di augurio che io faccio per i prossimi anni».

2014feb10_RussoIl microfono è passato a  Beppe Russo, presidente del circolo territoriale Santena futura Progett’Azione: «Siamo in questa sala, una piccola ma grande presenza di una Italia che vuole ricordare. E, a titolo personale, permettetemi un saluto a una persona che è venuta qui a Santena per ricordare: è un mio carissimo amico, l’onorevole Benny Nicotra, con il quale, in tempi passati, abbiamo condotto delle splendide battaglie politiche. Grazie Benny di essere con noi».

2014feb10_innoRusso ha aggiunto: «E’ la giornata del ricordo. Oggi acquistando il quotidiano La Stampa credevo di avere sbagliato giorno. E’ lunedì 10 febbraio, ma non c’è un articolo sulle vittime delle foibe. Noi questa sera, amici, ricordiamo i nostri martiri. E sono certo che essi, da quell’angolo di cielo azzurro, ci guardano e sono con noi. E questa sera, con tutti voi, con gli amici di Santena futura e di Progett’Azione, con tutti voi, desidero dare un contributo affinché la memoria di pochi diventi patrimonio di una intera nazione. E per ricordarli degnamente vi leggo al preghiera che gli esuli giuliani nei campi profughi, ogni sera, al calar del sole, innalzavano alla Madonna: “Da questo campo di ansie e di dolor ti leviamo o vergine Maria il nostro grido, il fremito del cuor che tanto spera in te madre, se a noi non ride più al vita e ogni speranza è ormai svanita, quaggiù tu sei la nostra stella. Profughi siam, figli del dolore, senza casa e senza focolare. La preghiera alziano a te”. Cari amici è dal 10 febbraio del 2004 che si celebra la giornata nazionale del ricordo per commemorare i drammatici eventi della storia degli italiani in Dalmazia e in Istria».

2014feb10_DeltonRusso ha aggiunto: «Oggi qui con noi c’è Tito Delton che ha vissuto da profugo quei drammatici eventi. E autore del libro che potete acquistare al fondo della sala. Tito Delton ci parlerà del suo libro “qo febbraio 1947. Fuga dall’Istria”. Ci parlerà del triste periodo della sua vita in terra Dalmata e Istriana e del suo arrivo a Torino. Con Tito Delton c’è un altro profugo, permettetemi una persona a me molto cara: Sergio Vatta. Per noi tifosi  granata fa parte della leggenda del Torino Calcio. Tra il 1943 e il 1954, per salvarsi dalla barbarie del comunismo titino fuggirono dall’Istria verso l’Italia 400mila persone e, a seguito degli avvenimenti dell’8 settembre del 1943 la comunità italiana in terra Dalmata e Istriana cadde sotto il controllo dei partigiani Slavi di Tito e si verificarono i primi episodi di violenza anti-italiana. Nel 1945 l’Istria fu occupata dalle armate iugoslave di Tito e continuarono le persecuzioni, gli  espropri contro la popolazione di etnia italiana e culminarono nel dramma delle foibe. Noi è retorica di parte ricordare che 15-20mila italiani legati con filo spinato, fucilati e ancor vivi, furono gettati nelle foibe. Questa è la storia e noi non dimenticheremo mai, mai. Grazie».

2014feb10_FalcocchioIl microfono è nuovamente passato nella mani di Pino Falcocchio che ha detto: «Intanto io vorrei ringraziare alcune famiglie presenti in sala, residenti  a Santena, ma che provengono dall’Istria e dalla Dalmazia, che hanno vissuto in prima persona questo dramma».

Falcocchio ha aggiunto: «Il consigliere Trimboli ha ricordato che  in consiglio comunale a Santena, già dal 1998, sei anni prima che il parlamento italiano con la legge del marzo 2004 istituisse il 10 febbraio come giorno del Ricordo abbiamo sollevato questo problema». Poi Falcocchio è andato all’attacco dell’amminsitrazione: «Un grazie mio personale va anche al gruppo consigliare Santena futura e al circolo di Progett’Azione che ha accolto l’invito di realizzare questa iniziativa che ha sopperito al silenzio assordante di questa amminsitrazione che ha ritenuto di ignorare questo giorno. Non mi soffermo sulla vicenda della targa ricordo degli italiani vittime delle foibe che giace tutt’ora a terra, nonostante il consiglio comunale del 2010 ne abbia approvato la collocazione in alto. Ma noi non ci arrendiamo e tra breve inizieremo una raccolta di firme per dare il giusto onore a chi anche se era italiano è morto per noi».

2014feb10_tutti1La serata è proseguita con gli interventi di Sergio Vatta, dell’assessore regionale Gianluca Vignale e poi dell’autore Tito Delton. Tra le cose dette da Sergio Vatta un attacco diretto al capo dello Stato così come al presidente del Senato. Vatta ha detto: «Il presidente della Repubblica non è il mio presidente. Il presidente del Senato non è il mio presidente». Due passaggi che hanno fatto partire gli applausi nella sala.

Di seguito gli interventi audio della serata.

–Inno iniziale e intervento di Trimboli: 

–Intervento del sindaco Ugo Baldi: 

–Intervento di Beppe Russo: 

–Intervento di Pino Falcocchio: 

–Intervento di Sergio Vatta: 

–Intervento di Gianluca Vignale: 

–Intervento di Tito Delton: 

2014feb10_inno1Il giorno dopo ho chiesto al sindaco un commento sulla serata. Ecco quanto ha riferito:  «Una brutta serata – commenta il sindaco -. Nulla da dire sulla presentazione del libro, ci mancherebbe. Non mi è andato giù quanto successo con la deposizione di fiori davanti alla lapide del municipio. Diciamo che ha vinto la maleducazione. Più che allibito direi che sono rimasto amareggiato. Avevamo concordato la posa del mazzo di fiori, da fare tutti insieme. Alla fine c’era solo il consigliere Domenico Trimboli. Tutti gli altri hanno ritenuto di non esserci. Anche soltanto il buon senso avrebbe voluto che si fosse fatto insieme questo momento e poi si andava tutti in sala, per la conferenza. Così eravamo rimasti intesi con Trimboli. E’ stata una cosa che mi ha proprio disgustato tanto è che per la conferenza avevo preparato un discorso di un certo tipo che poi non ho fatto. Ho parlato a braccio e ho dato un altro taglio».

Il sindaco conclude: «Non siamo ancora maturi. Questo è stato un bruttissimo segnale. E’ inutile fare la giornata del Ricordo e quella della Memoria stando su fronti separati. Io dico che queste sono cose preoccupanti. Rispetto agli attacchi gratuiti di Pino Falcocchio sulla posizione della lapide sulle foibe ho già risposto due volte in consiglio comunale: non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire. Chiudo segnalando questo episodio: a fine serata, ero in piazza, quando sono stato avvicinato da un componente del circolo di Progett’Azione che mi ha detto: “Ti chiedo scusa per quanto successo questa sera. Ti chiedo scusa io a nome loro. Non si fa così”».

**

www.rossosantena.it

Twitter @rossosantena