Santena, 25 aprile, Festa della Liberazione, l’intervento del sindaco Ugo Baldi

Santena – 26 aprile 2014 – Di seguito, l’intervento del sindaco Ugo Baldi, pronunciato ieri, in piazza Martiri della Libertà, in occasione del 25 aprile, Festa della Liberazione.

santena_25aprile2014_Baldi4Il sindaco Ugo Baldi ha detto: «Sono un uomo fortunato. Della lotta di liberazione, di quel 25 aprile 1945 da cui sono trascorsi 69 anni,  ho solo vissuto gli aspetti positivi: la ripresa economica e le opportunità di lavoro; la pace sociale e l’assenza di guerre in Italia e in Europa; un benessere diffuso anche per le classi tradizionalmente meno abbienti, quelle degli operai e dei contadini; un aumento dell’istruzione e il quasi azzeramento dell’analfabetismo; la libertà di potersi esprimere e di rendere pubblica la propria opinione, nel rispetto di quella degli altri».

«Qualcuno ritiene ormai anacronistico – ha proseguito il sindaco – ricordare e festeggiare la ricorrenza del 25 aprile. Convenzionalmente fu scelta questa data, perché il 25 aprile 1945 fu il giorno della liberazione di Milano e Torino. In particolare il 25 aprile 1945 l’esecutivo del Comitato di Liberazione Nazionale dell’Alta Italia, presieduto da Luigi Longo, Emilio Sereni, Sandro Pertini e Leo Valiani, alle 8 del mattino, proclamò via radio ufficialmente l’insurrezione, la presa di tutti i poteri da parte del CLNAI. Entro il 1º maggio, poi, tutta l’Italia settentrionale fu liberata: Bologna (il 21 aprile), Genova (il 23 aprile) e Venezia (il 28 aprile). La Liberazione mise così fine a venti anni di dittatura fascista e a cinque anni di guerra; simbolicamente rappresenta l’inizio di un percorso storico che porterà al referendum del 2 giugno 1946 per la scelta fra monarchia e repubblica, quindi alla nascita della Repubblica Italiana, fino alla stesura definitiva della Costituzione».

santena_25aprile2014_Baldi10Il sindaco Ugo Baldi ha aggiunto: «Credo che gli uomini dimentichino troppo in fretta gli eventi disastrosi del passato e che diano troppo per scontato che la successiva tranquillità sia eterna e che certi fatti non si ripetano più. Purtroppo è normale che questo accada. Dipende dalla concezione del trascorrere del tempo in rapporto alla brevità della durata della vita di un uomo. Se leggiamo il tempo seduti sullo sgabello della storia, ci accorgeremo che 69 anni sono una briciola rispetto ai secoli trascorsi, nei quali i periodi di pace sono stati brevissimi e puntualmente un popolo cercava di sopraffare un altro popolo oppure una parte sociale cercava di sopravvivere a spese di un’altra più debole».

«E non sempre sono state guerre combattute con armi tradizionali – ha detto il sindaco Ugo Baldi –. Frequentemente sono state armi molto più sottili e taglienti, come l’odio razziale e l’odio culturale. Alla radice di quest’odio c’era sempre il desiderio di supremazia di uomini verso altri uomini. Tutto il resto erano scuse. Anche il denaro era una scusa. Anzi un mezzo per dimostrare di poter prevalere, se necessario. Anche senza ostentare ricchezza. Il 25 aprile 1945 ha nuovamente segnato uno spartiacque tra ciò che non doveva essere e quanto potrebbe essere. Se lo vogliamo. Per la scorrere fisiologico della vita, ogni giorno che passa restano sempre meno testimoni viventi, che ci aiutino a mantenerne vivo il ricordo e l’insegnamento di quel 25 aprile. Che raccontino ai ragazzi le false verità a cui erano sottoposti, i falsi ideali ai quali venivano educati e preparati a diventare uomini e donne».

santena_25aprile2014_Baldi3Il sindaco ha proseguito così: «Aprite gli occhi ragazzi e non fatevi più abbagliare dalle ideologie di massa. Imparate a ragionare sempre con la vostra testa e mai con quella di capi partito o di capi popolo. Diffidate di chi vuole convicervi che tutto va bene o che tutto va male. Ragazzi, bambini, vi prego, sfruttate l’opportunità che la scuola vi offre per aumentare la vostra cultura. Non sprecate questo vostro tempo e studiate, leggete, siate curiosi di conoscere e non fermatevi alle apparenze o alla superficialità. Il vostro futuro è completamente nelle vostre mani e negli insegnamenti che avrete saputo trarre dalla memoria verbale e scritta di chi la libertà ha dovuto conquistarla anche a rischio della propria vita. Come il partigiano Giuseppe Musso e come tanti altri che il 25 aprile 1945 non hanno più fatto in tempo a guardare il proprio futuro da uomini liberi».

Ugo Baldi ha chiuso così: «Rallegriamoci oggi di poter essere qui, insieme, a ricordare e a festeggiare l’anniversario della nostra Liberazione. Viva l’Italia libera! Continuiamo a difendere la libertà anche all’interno della nostra comunità santenese, proteggendola e conservandola libera da ogni forma di violenza, fisica o verbale. Se non per noi, almeno facciamolo per i nostri ragazzi. Buon 25 aprile a tutti!».

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L’audio integrale dell’intervento del sindaco Ugo Baldi: 

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