Santena, burocrazia assurda: il Forchino rischia il commissariamento

Santena – 15 marzo 2015 – La casa di riposo Forchino rischia il commissariamento. Un esempio di quanto la burocrazia possa essere assurda.

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Il sindaco Ugo Baldi, spiega: «Secondo il decreto legge numero 90, del 24 giugno scorso, recante misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa, firmato dalla ministra Marianna Madia, non è più possibile affidare a persone in pensione incarichi nei Cda di enti e organismi. Vi era una deroga: se l’incarico è gratuito è possibile affidare un incarico annuale. Per il rinnovo del consiglio di amministrazione dalla casa di riposo Forchino, noi abbiamo fatto così: il presidente e i componenti del cda sono pensionati, non percepiscono indennità e li abbiamo nominati per un anno». «Che cosa è successo? Secondo i dirigenti della città metropolitana di Torino, organo di controllo delegato dalla Regione Piemonte – spiega il sindaco Ugo Baldi – la nomina annuale non sarebbe regolare perché lo statuto della Forchino prevede per il cda una durata di 4 anni. La nomina di presidente e del Cda sarebbe quindi “non conforme”. I dirigenti della Città metropolitana di Torino hanno ora scritto alla Regione Piemonte spiegando che le nomine risulterebbero non conformi in base alla legge Madia e allo statuto del Forchino e hanno chiesto alla Regione di adottare i provvedimenti di competenza».

Santena_forchino_2015febbraioIl primo cittadino aggiunge: «Dunque nei prossimi giorni la Regione Piemonte potrebbe invalidare le nomine e noi dovremmo rifare il bando, cui potranno partecipare solo persone non in pensione. Si tratta di una eventualità davvero assurda. Il bando riguarda cariche senza indennità e chi meglio dei pensionati ha esperienza e tempo per svolgere questi compiti. In genere chi lavora non ha tempo per dedicarsi, gratuitamente, a compiti che richiedono un impegno di tempo costante». Il sindaco Ugo Baldi, sconsolato, delinea lo scenario che potrebbe avverarsi per la casa di riposo Forchino di via Milite Ignoto: «Esiste il rischio che il presidente e gli attuali componenti il cda che oggi prestano la loro opera in modo gratuito, possano essere mandati a casa. Noi potremmo dover rifare il bando, accettando solo candidature di non pensionati. Ho parlato con alcuni sindaci in situazioni simili: in genere questi bandi non sortiscono effetti, nel senso che nessuno si candida. A questo punto la Regione procede al commissariamento. Un commissario che il Forchino dovrà pagare. Davvero è uno scenario assurdo e incomprensibile. Oggi il cda funziona, lavora sodo e non ci costa nulla. Disposizioni burocratiche assurde potrebbero portarci al commissariamento, oneroso, per il Forchino. Una cosa difficile da capire, tanto per noi amministratori, quanto per i cittadini».

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