Santena, due nuovi clandestini nel parco Cavour

Santena – 21 maggio 2015 – Due clandestini s’aggirano per Santena. Il 6 giugno presenzieranno discreti ed educati alla annuale cerimonia di commemorazione di Camillo Cavour, ascoltando la conferenza di Domenico Quirico, editorialista de “La Stampa”.

DueCaprioliFino allo scorso anno la loro presenza era segnalata oltre circonvallazione, tra Santena e i Favari. Si mormorava anche che un bracconiere ne avesse uccisi più di uno. In queste settimane, inaspettatamente, una coppia si è accasata in centro città, nel Parco Cavour. Da dove siano entrati è un mistero. C’è chi presume si siano infilati sotto la rete lungo la passeggiata sulla Banna: la nuova oasi ambientale di pregio naturalistico da tutelare con intelligenza. Altri invece ipotizzano siano entrati dal Ponte dei Partigiani per poi passare attraverso l’inferriata davanti al Pastificio Laigueglia. Alcuni dicono che si infilano nella zona delle scuole medie.

Gli avvistamenti ormai si ripetono nelle ore più tranquille, quando pochi s’avventurano nei sentieri ombrosi sotto gli alberi secolari, tra le ricche erbe di maggio. Prima era uno solo. Poi la forza misteriosa della natura ha composto una famiglia. Adesso si attende il lieto evento. Graziosi e indifesi, gracili e flessuosi i caprioli ispirano senso di protezione e di passione. Il “Bambi” dei cartoni animati, assaporati con mamma e papà, i nonni e gli zii suscita ricordi e passioni dai sapori d’infanzia. I due pascolano gustando teneri germogli; vigili, pronti a fuggire al minimo movimento sospetto. Libero dai cani, il superbo Parco Cavour è un rifugio sicuro da malattie, insidie e veleni. L’ambito troppo ristretto presenta però seri inconvenienti. Il pericolo viene come al solito dall’uomo, soprattutto da chi mosso da spirito pelosamente caritatevole è tentato di toccarli o di dare loro del cibo. La tragedia incombe. L’ignoranza e la stupidità possono causare danni enormi. Se i caprioli decidessero di rimanere dovranno disporre di una zona ampia e interdetta alle persone.

Probabilmente nelle prossime settimane la discussione prenderà quota. Ai Cavouriani, alla Fondazione, ai Comuni di Torino e di Santena spetta di prendere una decisione non facile. C’è da sperare che la nuova famigliola decida autonomamente di cambiare aria, scegliendo altri lidi e la libertà: soluzione che eviterebbe a fasulli cacciatori di scatenare i loro istinti e a falsi animalisti di nutrire artificialmente la coppia riducendola alla tossicodipendenza, alla malattia e al ridicolo. Ancora una volta il Parco dimostra di essere un luogo di invidiabile biodiversità che dà valore a Santena e alla sua economia, insieme a nuovi motivi di riflessione sul nostro rapporto con la cultura e la natura.

Gino Anchisi
da Santena, la città di Camillo Cavour.

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Fonte immagine: da internet, http://www.fanoperbambini.it/

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