Santena, 2 giugno festa della Repubblica, il discorso del sindaco Ugo Baldi

Santena – 2 giugno 2015 – La città ha celebrato il 2 giugno, festa della Repubblica.

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Santena2015giu02_01Cittadini, autorità e associazioni si sono ritrovate in piazza Martiri alle ore 10. Subito dopo è partita la sfilata che, dopo aver percorso piazza Martiri della Libertà e un tratto di via Cavour, ha terminato la corsa in piazza della Costituzione. Ad aprire il corteo la banda musicale Canonico Serra, a seguire il gonfalone della Città, con il sindaco Ugo Baldi, Nerio Nesi, presidente della Fondazione Camillo Cavour e il maresciallo capo Giovanni Esposito. Ancora dietro una pattuglia di amministratori, assessori e consiglieri di Essere Santena e qualche presidente di associazioni cittadine. Dietro una grande bandiera tricolore, portata in orizzontale, sorretta da sei volontari: due alpini, un componente l’associazione bersaglieri, un esponente del Gres, un vigile del fuoco volontario e un componente l’associazione carabinieri. Ancora dietro i gonfaloni di gran parte delle associazioni cittadine. Poi, schierati, i volontari dell’associazione Carabinieri, i componenti dell’associazione bersaglieri, ognuno con tanto di bandiera tricolore, i vigili del fuoco volontari, il vicario dell’Istituto comprensivo cittadino Martino Pollone, il presidente del Gruppo anziani Ilario Martini, e qualche altro presidente di sodalizi cittadini. Ancora dietro i cittadini, non tanti per la verità.

Santena2015giu02_02In piazza Della Costituzione il sindaco Ugo Baldi ha detto: «Cari concittadini, oggi siamo qui, insieme, per festeggiare una delle feste più importanti per il nostro paese e per la nostra città, la festa della Repubblica italiana. Un saluto e un ringraziamento vanno a tutti i cittadini presenti, ai rappresentanti delle Forze armate presenti – Carabinieri, Bersaglieri, Alpini –, alla Polizia municipale, alla Protezione civile – in tutte le sue espressioni presenti oggi, Cri, Vigili del fuoco, Gres, Gruppo comunale di protezione civile –, a tutte le Associazioni presenti e alla Banda musicale Canonico Serra e, infine, alla Giunta municipale e ai Consiglieri comunali presenti». Il sindaco Ugo Baldi ha proseguito: «Proprio nel primo articolo della nostra Carta fondamentale è trascritta la scelta che fu fatta dal popolo italiano nella consultazione referendaria: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”. La Repubblica è certamente una delle più alte manifestazioni di democrazia di un popolo, che dimostra la sua maturità nella capacità di autodeterminarsi, di darsi regole certe da rispettare, di sentirsi un popolo unico e unito. Un popolo, insomma, che non vuole delegare la sovranità a nessun altro al di fuori di se stesso! Tuttavia, per tanti anni e in parte ancora oggi, per moltissimi dei nostri anziani il concetto di “repubblica” assumeva un significato non propriamente positivo. Quando parlavano di una situazione o di un fatto che “erano diventati una repubblica: susì a lè ‘diventà ‘na Repubblica”, prefiguravano uno scenario di anarchia e disordine diffuso, in cui le regole non esistevano più ed in cui ognuno faceva un po’ ciò che voleva».

Santena2015giu02_03«Ora, mi chiedo e vi chiedo: che tipo di Repubblica siamo oggi? – ha detto il sindaco Ugo Baldi –. I valori espressi dai promotori del referendum del 1946 sono ancora chiari a tutti i cittadini italiani? Talvolta ho la forte impressione che i concetti di “cosa pubblica” e di “bene comune”, che sono i fondamenti della nostra Costituzione e della nostra Repubblica siano stati dimenticati da molte persone o forse non sono mai stati imparati. A distanza di 69 anni da quel 2 giugno 1946 quanti sono consapevoli che questa strada, questa piazza, questa città sono cose di tutti? Quanti sono consapevoli del fatto che sono cose nostre, di noi cittadini, e dobbiamo preservarle, curarle per i nostri figli. Quanti cittadini guardano un po’ più in là della punta dei loro piedi? E si ricordano che il mondo non gira intorno a loro e non si esaurisce nei loro problemi di quel momento, ma che siamo tutti chiamati, dalla Repubblica e dalla Costituzione che ne detta i principi, a contribuire con il nostro comportamento alla “cosa pubblica” e al “bene comune”. Quanti contribuiscono, oltre al loro orticello, a rendere più facile, più gradevole, la vita degli altri?».

Santena2015giu02_04Il sindaco ha proseguito: «Repubblica significa operare insieme per questo “bene comune”, significa guardare insieme nella stessa direzione. Repubblica significa anche, purtroppo, contribuire economicamente ai servizi di cui si usufruisce o di cui si potrebbe usufruire – pochi o tanti che essi siano –, in rapporto alle proprie capacità finanziarie. Anche se, a volte, ci sembra troppo, anche se a volte facciamo fatica a capire che cosa o quanto ci viene chiesto di pagare. Sotto questo ultimo aspetto la nostra giovane Repubblica ha ancora parecchia strada da fare ed ha molto da imparare dalle altre democrazie occidentali. Repubblica significa essere consapevoli che se, pur potendolo fare, io non pago la mia parte dei servizi che utilizzo, tutti gli altri saranno chiamati a pagare per me. E questo non è giusto. Questo non è Repubblica. Questo, insieme alla maleducazione civica ed al disprezzo dei beni comuni, non è Repubblica. Questa è la “repùblica” che i nostri anziani menzionavano con sarcasmo e con distacco. Questo è il caos che precede la dissoluzione di uno Stato».

Santena2015giu02_05Il primo cittadino ha continuato così: «Ma, per fortuna, la maggioranza delle persone, la maggioranza dei santenesi, ha in mente ben chiaro il vero concetto di Repubblica, di “cosa pubblica” e di “bene comune”. Qualcuno lo palesa, come i presenti questa mattina, anche con la partecipazione attiva alla vita della nostra Città. Altri forse non possono farlo e dimostrano il loro attaccamento a questa Repubblica con il loro modo di vivere civile e rispettoso delle regole. Sembra strano ma è già molto. Sono consapevole che molte famiglie continuano a essere in difficoltà. Lo sò, lo vivo ogni giorno parlando con i miei concittadini e mi deprime il fatto di non riuscire, in molti casi, a essere di aiuto, a farli uscire dal mio ufficio con un sorriso, rispetto al “muso lungo” con cui sono entrati poco prima. E mi auguro che la ripresa del lavoro – unico vero motore dell’economia delle famiglie e dello Stato –, avvenga presto, prima possibile. Poiché è su questo principio che si fonda il primo articolo della nostra Costituzione, così bene evidenziato sul muro di questa Piazza. Ritengo, tuttavia, che noi tutti, oggi, viviamo al di sopra delle nostre reali possibilità e che la logica del superfluo, del “non posso farne a meno”, dell’usa e getta, sia presente in molte delle nostre famiglie e ci faccia apparire indispensabile ciò che molte volte, in realtà, non lo è affatto. Essere una buona Repubblica, credo, debba anche significare saper adeguare il proprio livello di vita alla situazione del momento storico ed economico che si sta vivendo. Avendo, tutti quanti, il coraggio di “abbassare un po’ l’asticella”, guardando un po’ di più a che sta peggio di noi. In ogni caso, la Repubblica è stata una conquista del popolo e deve continuare ad essere valorizzata e difesa. Almeno fintanto che continuerà a rappresentare la sintesi dei valori delle democrazia in cui crediamo. Non dimentichiamoci perciò di cos’è nostro e non smettiamo mai di difenderlo. Viva l’Italia, viva la Repubblica! Viva la nostra Santena!».

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Audio integrale del sindaco Ugo Baldi: 

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